Quarantenne su Facebook
Sono tante le creature che brulicano sui social network, ma la più affascinante tra esse è sicuramente il quarantenne su Facebook.
Origine
Evolutosi tecnologicamente dal vecchio quarantenne che utilizzava i tablet come taglieri per affettare il formaggio, il neoquarantenne cerca freneticamente di stare al passo coi tempi e di ritardare l'arrivo della demenza senile insinuandosi in quel magico mondo chiamato Internet, e in particolare in quel Facebook di cui tutti i suoi nipoti parlano.
Presa confidenza col pulsante d'accensione del computer, al quarantenne che decide di iscriversi su Facebook non resta che imparare a usare il mouse, a usare la tastiera, a usarli contemporaneamente senza causare esplosioni domestiche e a evitare Internet Explorer. Una volta assoldato un mocciosetto a caso tra i suoi familiari per completare il processo di registrazione, la sciagura ha inizio: il quarantenne è su Facebook.
Caratteristiche
Abuso di emoticon
Ironico, divertente, saggio, audace, romantico. Il quarantenne su Facebook sa già di non essere tutto questo, così in suo aiuto accorrono le emoticon (o faccine). Dal suo punto di vista, c'è una diretta proporzione tra il numero di faccine e l'intensità dell'impronta che vuole lasciare. Per esempio: significa triste, significa triste per 3 volte.
L'unico problema è che il quarantenne percepisce le emozioni, non solo molto più forti rispetto a una qualunque altra persona normale, ma anche in maniera contrastante, cosicché ogni suo post viene susseguito da una quantità sterminata di emoticon diverse, sufficienti a farlo rinchiudere a vita in un ospedale psichiatrico per disturbi di personalità.
Punteggiatura imprevedibile
Il quarantenne ha molto da dire su Facebook, tra commenti e post di indubbia cultura contemporanea. L'unica difficoltà sta nel decifrarli. Salta subito all'occhio un uso sorprendente della punteggiatura; sorprendente perché, mentre si è tranquilli a leggere un suo pensiero, salta fuori dal nulla una virgola terrorista che spezza la lettura, uccide la lingua italiana e ti fa sobbalzare facendoti rovesciare tutti i pop corn.
Non è solo l'uso a cazzo delle virgole che lo rende un tenebroso antieroe: il quarantenne su Facebook lo si può riconoscere dall'uso smodato di punti esclamativi, messi lì per enfatizzare all'infinito ogni suo intervento, e di puntini di sospensione che dovrebbero indurre il lettore a tenere il fiato sospeso per la durata di un decennio circa. Ha inoltre la spiccata capacità di azzeccare l'accento sbagliato in ogni vocabolo che necessiti di un accento. Un'abilità, questa, non facile da acquisire e paragonabile soltanto all'impresa, anch'essa attribuibile a lui, di riuscire a mettere la "h" esclusivamente nelle preposizioni.
Ringraziamenti enigmatici
Il quarantenne su Facebook non dimentica mai di essere beneducato e riconoscente. Per questo lo si vede ringraziare i suoi contatti per avergli accettato l'amicizia, quando in realtà questi hanno soltanto saggiamente evitato le nefaste conseguenze per un eventuale rifiuto.
Ma il quarantenne si spinge più in là: ringrazia quando gli si commenta una foto, ringrazia quando gli si mette mi piace ad un suo link e ringrazia (e tagga) quando incrocia per sbaglio qualcuno nella vita reale.
Superlative frasi benauguranti
Al quarantenne su Facebook va riconosciuto l'onore di aver coniato nel silenzio generale il termine Buongiornissimo, il quale non ha ancora ricevuto una lettera di lusinghe da parte dell'Accademia della Crusca, nonostante sia ben più utilizzato rispetto a petaloso.
Ogni giorno, e più volte al giorno, trova un motivo per elargire frasi benauguranti: perché è martedì, perché è San Pancrazio, perché è martedì pomeriggio, perché si avvicina Natale, perché è l'anniversario di un evento a caso, perché è martedì sera... Più in generale, il quarantenne quotidianamente augura il meglio ai suoi amici e lo fa utilizzando il miglior mezzo che ha a disposizione, all'incirca imparato vent'anni prima alle scuole serali: il superlativo assoluto. I più esperti arrivano anche a pubblicare il superlativo assoluto del superlativo assoluto: il superlativissimo assolutissimo.
Dipendenza da caffè
Il caffè gode di straordinarie peculiarità che lo rendono agli occhi del quarantenne su Facebook la bevanda essenziale per la sopravvivenza sua e dei suoi amici, a cominciare dalla sua terminologia: infatti, a differenza da ciò che si è sempre creduto, pare sia composto da una k e una quindicina di é con l'accento acuto.
Si suppone che il caffè, in un quarantenne che utilizza Facebook, si trovi nella piramide alimentare a un livello superiore persino all'acqua e che la sua assunzione incontrollata sia il motivo per cui il quarantenne pubblica continue cagate giornaliere. In tutti i sensi.
Assuefazione di condivisioni
Apparso come un celestiale miraggio, il tasto condividi non è più una semplice funzione di Facebook, bensì è lo specchio dell'anima di un quarantenne che passa ore ad analizzare link di varia natura. Ogni emozione del quarantenne passa attraverso questo tasto, cosicché il quarantenne si sente in dovere di condividere perché indignato, nostalgico, malinconico, turbato o disturbato, ma necessariamente perché qualcosa nel suo cervello ha smesso definitivamente di funzionare.
Col tempo il condividi ha preso il sopravvento e proclama ordini o tramite delle istruzioni come "condividi se sei d'accordo" oppure attraverso i poteri forti, come un Gesù Cristo che appare sotto forma di link che pretende condivisioni se credi in lui. I soggetti più pericolosi possono arrivare addirittura a proporre delle combo, del tipo "like e condividi", "scrivi amen e condividi", "non condividere, ma metti Mi piace e copia e incolla sul tuo profilo", ecc., ben più potenti del semplice condividi di cui sopra.
Immagini animate e pucciose
Chi non ha una viscerale passione verso immagini animate di cose pucciose come cagnolini, gattini, neonati e Corto Maltese? Esatto, chiunque. O almeno così si presumeva finché non è stata data la possibilità a zie e zii ultraquarantenni di iscriversi su Facebook.
Dopo aver esaurito le scorte di video di cuccioli di tutto Internet e aver intasato al massimo i testicoli dei loro figli, i quarantenni scoprono il carisma di questo genere di disegni. Quelli che pubblica il quarantenne su Facebook, però, hanno tutte un risvolto inquietante. I cagnolini sorseggiano quantità industriali di caffè, i gattini imbracciano kalashnikov e i neonati fumano, bevono e bramano poppate dalle maggiorate. Solo Corto Maltese pare dare il buon esempio, ma viene di volta in volta investito da un veliero di passaggio.
Rivelazioni
Al quarantenne che bazzica su Facebook non gliela si fa. Lui è furbo e ha scovato nei meandri più nascosti del web, che di solito corrispondono a fan page di Facebook o video su YouTube, i segreti del genere umano. Nel giro di un pomeriggio il quarantenne comprende un fatto fondamentale: «ci stanno prendendo per il culo!».
Il mondo, dapprima bello e colorato, era solo una farsa. È invece tutto corrotto: lobby, case farmaceutiche, illuminati, logge massoniche... tutte parole che non aveva mai sentito prima, ma che adesso gli rimbombano in testa e gli tolgono il sonno di notte, finché il quarantenne non decide che è ora di dire Basta!!1! scrivendolo su Facebook. Di lì a poco il cambiamento ha inizio: diventa vegano ogni giorno dalle 7:30 alle 13 fino a quando non è pronto il pranzo, osserva per ore le nuvole alla ricerca di scie chimiche, butta tutti i medicinali antinfluenzali e si becca la peste bubbonica, pubblica valanghe di bufale riguardanti la cura di patologie incurabili come il cancro, la calvizie e la erre moscia.
Pulizia kontatti
L'arma più potente che conosce il quarantenne su Facebook è la pulizia kontatti. Per lui non c'è niente di peggio che essere tolto tra le amicizie perché sa già che schifo vuol dire svegliarsi una mattina credendo di avere 500 amici su Facebook e trovarne invece 499. Difatti deve accadere qualcosa di veramente grave affinché sia costretto ad una mossa del genere, tuttavia il magnanimo quarantenne, anche in tali casi, annuncia preventivamente che sta per eseguire la pulizia kontatti, dando quindi un'ultima possibilità di remissione alle pecorelle smarrite.
Ma vediamo per quali atti inammissibili si viene esclusi dalle amicizie facebookiane di un quarantenne:
- Ignorare ripetutamente i buongiornissimi, lasciando l'amaro in bocca al quarantenne anche dopo aver zuccherato il caffè;
- Non commentare con un amen la foto di un bimbo malato, condannandolo pertanto a morte certa;
- Non condividere le foto di poveri kanniolini, causandone in questo modo l'automatico abbandono;
- Far notare sbagli, perché non è il quarantenne a errare, ma è la verità a essere inesatta;
- Non aver mai condiviso una catena di Sant'Antonio. Meglio tagliare i ponti con chi potrebbe contagiare anni di sfiga;
- Chiamarsi Matteo Renzi, a meno che il quarantenne che sta utilizzando Facebook non sia proprio Matteo Renzi.
Coloro che vengono banditi dalle amicizie dei quarantenni su Facebook saranno etichettati a vita come perzone falze, segnando una macchia indelebile nelle fedine penali di ognuno di loro.