Real Madrid Club de Fútbol

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Real MERDrid
(Stemma)
Fin dal principio, questo nobile simbolo è venerato dai tifosi e incute paura negli avversari.
Nazione Spagnogallo
Città Madrid
Fondazione Miliardi di anni fa in una galassia lontana...
Motto Hala Madrid y nada mas!
Allenatore Carletto
Capitano Jude Bellingham
Scudetti vinti 36 + 15 in Champions League
« Compreremo Kakà! Compreremo Cristiano Ronaldo! Compreremo Ibrahimovic! »
(Qualsiasi presidente del Real dopo l'elezione)
« Vabbè, lui va benissimo comunque. »
(Qualsiasi presidente del Real dopo l'acquisto di Rolando Bianchi del Torino)
« Mmh... forse era meglio Bianchi! »
(Florentino Pérez dopo aver visto che il Real faceva schifo anche con Kakà, Cristiano Ronaldo e Xabi Alonso...)

Il Real Madrid Club de Fútbol, detto anche Real Madrid o il Real perché i tifosi non c'hanno tempo da perdere a imparare lingue straniere inutili, è una società di calcio caratterizzata dalla tendenza, poi imitata da Milan e Manchester United, ad ingaggiare esclusivamente campioni di primo piano. Con la differenza che Milan e Manchester qualcosa l'hanno vinta. Il Real invece per vincere il campionato spagnolo ha avuto bisogno di ricorrere a orribili stratagemmi, quali l'ingaggio di Fabio Capello.

Storia

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Real Madrid Club de Fútbol.

Le origini

Il Real Madrid nacque miliardi e miliardi di anni fa nella parte occidentale dell'Universo 7, controllata da Re Kaio dell'Ovest. I primi fondatori furono un antenato di zio Paperon de' Paperoni e un suo amico di merende, i quali chiamarono inizialmente la società "Paperopoli FC". Nei primi anni si distinsero subito le due linee fondamentali poi tenute dal club negli anni seguenti:

  • Comprare più giocatori possibile
  • Non importa di quale squadra siano, se hanno fatto più di 10 gol vanno assolutamente comprati.

Questo attirò sul Real l'ira di molte società che si vedevano private di validi membri, tipo:

I primi anni

Nel primo Campionato disputato, la squadra non aveva ancora raggiunto il suo assetto definitivo, e così giocarono molte persone che non avevano nulla a che fare col calcio. Alla fine, però, Paperoga in porta e Master Chief in attacco furono fondamentali per il raggiungimento della Champions League, nonostante Paperopoli non sia in Europa, anzi nessuno sa dove sia, ma, sinceramente, a nessuno importa.

E voi che non ci credevate.

Paperone allora decise di trasferire la sede in Europa, ma in una città importante. Il progetto iniziale comprendeva la fondazione di un Real Vercelli, ma in quel periodo la Pro Vercelli raggiunse il trentacinquesimo scudetto, quindi Paperone scelse saggiamente di abbandonare la capitale del calcio mondiale e stabilirsi in Spagna, a Madrid. Sembra che la rivalità col Barcellona nasca in questo periodo, quando Rockerduck acquistò la squadra blaugrana, per la serie pur di stare in mezzo ai maroni...

Comunque, con la conferma di Master Chief e l'ingaggio di un professionista del calibro di Goku per l'attacco, il Real arrivò a una clamorosa affermazione nel campionato spagnolo: affermazione raggiunta grazie alla doppia vittoria col Barcellona, e il Real andò così a giocare il Superbowl dello Spagnogallo contro l'AC Lisbona, una squadretta oggi andata perduta favorita dal fatto di essere l'unica in Portogallo. In questa partita, però, l'attacco del Lisbona, formato dal tridente George Best-Leonida-Elvis Presley diede spettacolo, e segnarono un gol a testa, tutti a porta vuota quando qualcun altro aveva fatto tutta l'azione.

La sua esultanza dopo il gol.

Il periodo buio

Dopo quella disfatta, Paperone cedette il club a Rorschach, che in cambio risparmiò le sue dita. Il nuovo presidente attuò subito una politica di rinforzo, diversa dalla precedente, in quanto ora per comprare un giocatore bastavano 5 gol. Questo portò a Madrid Bin Laden, John Fitzgerald Kennedy e uno dei figli di King Kong. Purtoppo questo portò il club al fallimento. Il Real venne retrocesso in serie C, tutti i giocatori se ne andarono (è di questo periodo l'epica rissa negli spogliatoi tra Master Chief e Bin Laden, in cui il primo, che l'anno dopo divenne capitano, accusò il secondo di essere un mercenario che aveva accettato la proposta della Pro, vincitrice di ormai cinquantaquattro scudetti).

Nelle serie minori, il Real non ebbe vita facile. Il Fiorenzuola e il Novara non sono squadre da nulla, ma in quattro stagioni la squadra riuscì a tornare in serie A, con un epica vittoria 7-8 in casa della Salernitana.

La tensione era al massimo. Master Chief, in conferenza stampa, diede una risposta che superò per la prima volta le 8 parole. Rorschach era tanto euforico che non spezzò dita per ben 20 minuti. Il Real era tornato nella massima serie. Era la fine del periodo buio.

Gli anni d'oro

Nell'anno del ritorno, il Real ottenne clamorosamente la vittoria in campionato. Si affermò anche nello Spagnogallo, battendo il Lisbona che, ormai privo di Leonida, non riuscì a mettere in pratica lo schema adottato in precedenza.

Negli anni seguenti, la situazione del Real andò migliorando. Gli scudetti della Pro, giunti a settantacinque, non aumentarono più. Era l'occasione del Real per vincere la Coppa dei Campioni (cioè il gelato), ed effettivamente la vinse. Ma per Rorschach non era abbastanza, e dopo aver convocato un assemblea di dirigenti Mediaworld acquistò:

L'ambitissimo trofeo.

Uniti al mitico Master Chief, che ormai aveva quindici gloriose stagioni alle spalle con la maglia dei blancos, riuscirono a vincere un'altra Coppa dei Campioni (il gelato) e addirittura la Champions League, con una vittoria al 90° contro il Casale. Segnò il gol decisivo il dottor Zoidberg.

Gli anni che seguirono furono i veri anni d'oro. In cinque anni il Real vinse quattro campionati, tre superbowl dello Spagnogallo, tre Coppe dei Campioni (sempre il gelato) e due Champions, più una finale persa. Fu in quella finale che terminò la crisi della Pro Vercelli, che una volta vinta la Coppa si lanciò in uno sprint che la portò in breve a quota novantasette scudetti.

Transizione

Rorschach, vecchio e stanco, mise all'asta la squadra. Gira voce che si sia ritirato a giocare ad Hattrick.

Si scatenò una terribile asta per decretare il nuovo proprietario del club. Alla fine fu Kurt Cobain ad assicurarsi la presidenza. A fine stagione, però, il Real subì un duro copo, il ritiro dal calcio professionistico di Master Chief, indiscussa bandiera della squadra. Si dice che fu questo avvenimento a spingere il neo Presidente a fare quello che ha fatto.

Eh sì, perché Kurt passò a miglior vita proprio in quei giorni, lasciando la squadra di nuovo allo sbando e causando la crisi del 1929. Per risolvere la complicata situazione aziendale, si formò un congresso presieduto da Capitan Ovvio ("Siamo qui per risolvere la crisi del Real"), Giovanni Muciaccia ("Prendete una squadra con una complicata situazione aziendale... Fatto?") e il vecchio Master Chief ("Sono triste", la solita fontana di eloquenza...). Le direttive approvate furono:

Ma le difficoltà della squadra non si conclusero qui. Serviva un sostituto per Master Chief. Alla fine la dirigenza scelse Pippo, acquistato per 37 milioni dalla Pro dei centotrentadue scudetti, e scelse bene! Pippo fu capocannoniere del campionato per le tre stagioni successive, col sostegno di un fido trequartista: so che non ci crederete, ma un tempo il Trivela era un giocatore di calcio. Il Real, con l'attacco migliore d'Europa mirava ora alla conquista della Champions (Ormai non c'erano più le Coppe dei Campioni).

Il trionfo europeo

Nella stagione successiva, al Real venne sorteggiato un girone di Champions molto difficile, che comprendeva una rappresentativa della Microsoft, la Sanbonifaciese e un club austrizzero, il Bernavienna FC.

Il Real ebbe qualche difficoltà nelle prime partite. La Microsoft venne superata solo al 90° con un rigore di E.T. (Sì, anche lui è stato al Real) e la partita con la Sambonifacese si risolse in pareggio. La ripresa si avviò con la vittoria in casa contro gli austrizzeri: un pazzesco 2-1 con un gol di Quaresma e uno di Pippo.

Ma la partita della stagione fu la trasferta di Bernavienna (Ma lo sapete dov'è Bernavienna? Sì, esatto, a nessuno importa), un 3-0 in una magica serata in cui tutto fu possibile: pensate che segnò tre gol Quaresma. Il Real così matematicamente qualificato pareggiò contro la Microsoft e addirittura perse con la Sanbonifaciese, perdendo così il primo posto.

Agli ottavi il Real si ritrovò ad affrontare nientepopòdimeno che il Dream Team. Sì, avete capito bene, una nazionale. Di basket. In Champions League. All'andata, Pippo segnò tre gol, ma Micheal Jordan riuscì a segnare una doppietta nel secondo tempo. Al ritorno di Los Angeles fu ancora Pippo a risolvere la questione, con un gol su rigore e uno di testa.

I quarti furono il turno passato più agevolmente: all'andata 5-2 contro una squadra di giocatori di Travian che al ritorno vinse solo 1-0.

Nelle semifinali gli spagnoli affrontarono il PD. Vi lascio immaginare com'è finita.

La finale si giocò ad Antananarivo, nel cuore del Madagascar, in uno stadio pieno di lemuri urlanti. Il Real giocava contro la Salernitana, contro cui il Real aveva giocato la sua ultima partita in B. Il Real era favorito, infatti al botteghino scommesse si trovavano questi pronostici:

  • Salernitana con più di due gol di scarto uno a 24,50;
  • Salernitana uno a millemila;
  • Salernitana ai rigori un euro a svariati euro;
  • Real uno a 1,57;
  • La Salernitana rimane intrappolata sulla Salerno-Reggio Calabria e non si presenta, con conseguente vittoria a tavolino del Real uno a 1,002.

Il Real passò in vantaggio al 5° con il solito Pippo, ma Luca Giurato segnò una doppietta (34° e 57°). Quaresma pareggiò all'85° e nei supplementari servì un pallone decisivo per il 3-2 realizzato di testa dal capocannoniere del torneo: "Piiiiiiiiiiiiiiiiiippoooooooooooooooooooooo", urlò Fabio Caressa al limite dell'esaltazione.

Ripercussioni

A Madrid si fece una grande festa, tale da causare la Guerra Civile Spagnola. Alla fine della guerra il regime abolì il Real in quanto colpevole della guerra, ma in questo modo tutti i tifosi si rifiutarono di prestare il servizio militare, la Spagna si ritrovò quindi con un esercito minuscolo e non partecipò alla seconda guerra mondiale.

Storia recente

Anche dopo la guerra il Real continuò la sua attività. Ecco i cambiamenti principali:

  • Per iniziativa del governo svervegese (Per quelli che se lo sono dimenticato, la Svervegia possedeva il 25% delle azioni) si aprì una sezione del club in cui si giocava a ping pong, così il Real poté primeggiare anche in quello.
  • Il Real iniziò ad acquistare meno gocatori. No dai, scherzavo.
  • Ci tengo a precisare che il Real non ha vinto il campionato del 1984, perché il 1984 non è mai esistito.

Palmarès

  • Qualche scudetto;
  • Un paio di Coppe dei Campioni;
  • Quando a Foggia c'è il sole, tre coppe di Spagna;
  • Verso le sette, dopodomani, due Champions League;
  • Cinque Coppe del Nonno;
  • Tre quarti di Coppa Spagnocinese.
  • Cinque quarti di Copa de Rei.
  • Settordici quindicesimi di Coppa dei Re e delle Regine
  • Prima che non finissero al bar sotto casa, millemila coppe dei campioni

Rapporti con altri club

Rivalità

Il Real Madrid è una delle società più conosciute nell'ambito europeo e mondiale, vanta infatti diverse rivalità con altre squadre quali:

  • Barcellona: i cugini catalani sono soliti a metterlo in culo al Real nelle partite del Clasico. Oppure vincendo decine di campionati o coppe del nonno a discapito dei madrileñi che, pur spendendo quantità di euro pari al PIL degli Stati Uniti per acquistare fenomeni, continuano a non vincere un cazzo.
  • Atletico Madrid:
« Questa città è troppo piccola per tutte e due! »
(Florentino Pérez prima che l'Atletico vincesse l'Europa League mettendolo in culo al Real.)
Anche i fratellini sfigati del Real sono riusciti a fottere il grand hotel per fenomeni di San Florentino vincendo l'Europa League, traguardo irraggiungibile per il Real che continua a terminare le sue stagioni europee con lo stesso risultato.

Gemellaggi

Allo stesso tempo la dirigenza gestisce buoni rapporti e gemellaggi con altre società quali:

  • Manchester City: i rapporti tra le due squadre dall'assetto societario simile (piene di coglioni che sputtanano milioni di euro per comprare scarponi) sono ottimi. Spesso vengono organizzate amichevoli e trofei nei quali le squadre danno spettacolo con risultati come 9-8, 5-6 e π-4. Da alcuni anni le due società gestiscono congiuntamente, con i soldi delle cessioni, un giro di puttane pagate per scortare nelle trasferte i loro strapagati giocatori, soprattutto Cristiano Ronaldo.
  • Castilla FC: la squadra primaverile del Real viene finanziata completamente dalla società di Perez e sforna ogni anno moltissimi giovani talenti che finiscono in prima squadra. Qui il loro futuro prevede una lunga gavetta come panchinari o magazzinieri e, in seguito, il trasferimento a qualche club sfigato dove diventano dei fenomeni facendo rosicare quelli stronzi del Real che li hanno venduti a zeromila euri.

L'influenza del Real Madrid nella cultura futurist-astratta postmoderna, con analisi del movimento del '68

Eh?

Sì insomma, la relazione fra il Real e l'arte e il '68

Ah, ora ho capito...

Sì insomma, possiamo dire che la presenza del Real si veda molto nell'arte astratta, come nel famoso quadro di Mondrian:

Il Real ha avuto un ruolo fondamentale anche nel '68: Infatti le contestazioni partirono da un rigore non dato al Real, per poi estendersi alla Spagna, all'Europa e al Mondo.