Reggia di Caserta

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« Questo parco è meraviglioso! Non vedo l'ora di attraversarlo tutto. »
(Turista idiota all'ingresso della Reggia di Caserta.)
« Ma quando cazzo finisce questo parco di merda? »
(Lo stesso di prima, a metà strada.)
La Reggia di Caserta nell'immaginario dell'italiano medio.

La Reggia di Caserta, conosciuta anche come Palazzo reale, è un edificio storico situato a Caserta, provincia di Napoli, nei pressi dell'equatore. Appartenuta alla dinastia dei Barboni, fu residenza estiva del noto boss della Camorra Antonio Bassolino. L'altro ieri è stata proclamata patrimonio dell'umanità da parte dei topi giganti che ci vivono dentro.

Storia

La Reggia di Caserta secondo il progetto iniziale.

Carlo III Barbablu della dinastia dei Borboni, frustrato a causa dei suoi problemi di erezione, si svegliò un mattino con la luna storta e battendo i piedi per terra disse di volere un nuovo palazzo reale. Bandì dunque un concorso in tutto il reame onde trovare il più grande architetto di tutti i tempi che avrebbe dovuto erigere la più grande dimora reale di tutti i tempi, in confronto alla quale anche la reggia di Versailles sarebbe dovuta sembrare l'Autogrill di Sestri Levante.
Inizialmente la Reggia di Caserta avrebbe dovuto sorgere a Napoli, ma siccome era stata chiamata Reggia di Caserta fu quindi deciso di costruirla a Caserta, precisamente nella zona periferica, tra la residenza del boss dei Casalesi a Casal di Principe e lo stabilimento della Coca Cola di Marcianise.

Il vincitore del concorso fu l'architetto Nicola Salvi, e avrebbe dovuto portare a termine questa grandiosa opera architettonica, ma dopo un controllo della Guardia di finanza si scoprì che la gara d'appalto era stata truccata e quindi non era valida. Tutto ciò inoltre portò alla sostituzione del designatore degli arbitri.

Per non perdere altro tempo i Borboni decisero di affidare il progetto ad un cittadino a caso. Si rivolsero quindi al mozzarellaio Luigi Vanvitelli (in inglese Lewis Van Cows, in olandese Louis Van der Vakka), residente ad Amsterdam, conosciuto a Napoli come Luigino il Vaccaro, figlio d'arte di Gaspare l'imbianchino. Le sue referenze erano pari a quelle di un cammello.

Siccome l'opera da realizzare doveva essere maestosa e imponente, Vanvitelli si circondò di validi collaboratori: un falegname, due pittori e quattro muratori pagati a giornata, di cui uno sordomuto. Stava per assumere anche un architetto quando si accorse che in realtà lui era proprio architetto. Col resto dei del budget comprò un panino al formaggio e una Coca Cola.

I lavori per la costruzione della Reggia di Caserta cominciarono nel 1752 e furono ultimati nel 2011[1].

Il Palazzo

Il Palazzo della Reggia, dopo il restauro.
« Un capolavoro dell'architettura. »
(Il mago Zurlì sulla Reggia di Caserta.)

Definito dal professor Renzo Bossi l'ultima grande creazione tardo-barocca postumana pre-impressionistica al quadrato, il Palazzo della Reggia di Caserta è un enorme struttura di 12 milioni di stanze, millemila finestre e un solo bagno[2]. Purtroppo quelli che la costruirono dimenticarono di mettere le porte, quindi ancora oggi non è possibile entrarvi.

Questo complesso architettonico sorge su di un'area immensa, più grande della stessa città di Caserta, la quale di conseguenza si trova all'interno della Reggia. Il costo complessivo della struttura, all'epoca, fu di circa 8 milioni di ducati, 700 mila fiorini e due Doblò cargo in omaggio[3].

La facciata principale è a forma di parallelogramma con un naso da clown, misura circa 132 chilometri di lunghezza e si estende da Caserta fino a Bari. La forma vagamente rettangolare che richiama lo stile tardo-barocco[4] lascerebbe supporre che l'architetto non fosse del tutto sobrio al momento della progettazione. In realtà ogni dettaglio e ogni particolare rispecchiano chiaramente la volontà di edificare la struttura secondo uno stile molto in voga all'epoca, definito Ad minchiam.

Il parco

L'accogliente parco della Reggia.

Il parco della Reggia di Caserta ha più o meno la stessa estensione della foresta Amazzonica. Gli ampi viali presentano forme geometriche storte e apparentemente prive di senso. Le indicazioni sono deliberatamente fuorvianti e la conformazione generale del parco è una specie di labirinto fatto appositamente per intrappolare più a lungo possibile gli ignari visitatori mentre le loro auto sono parcheggi a pagamento, in modo che, quando alcuni giorni più tardi, usciti finalmente dal dedalo, dovranno pagare circa 15.000 Euro di ticket.

Fauna

Popolato da turisti inetti e bambini pestiferi, il parco della Reggia di Caserta è anche rifugio per gli gnomi dei boschi e le api assassine. Quest'ultime, in particolare, si annidano tra gli alberi parlanti e i fiori presenti nel giardino. Un turista su tre che attraversa il parco della Reggia di Caserta ne è vittima.

Flora

La vegetazione risulta essere così fitta che tuttora i biologi sono alla ricerca di forme di vita non ancora classificate, che con ogni probabilità vivono e prosperano all'interno di questo parco.
D'estate la temperatura è di circa 82° C all'ombra, e siccome l'unico modo di attraversarlo è a piedi e allo scoperto, questo può rivelarsi un'esperienza mistica di rara intensità, che porterà il malcapitato a perdere circa il 75% del peso corporeo e otto litri di sudore. Il 14% dei visitatori non sopravvive alla passeggiata nel parco mentre il 56% ne resta traumatizzato a vita.

I giardini e le fontane

Alcuni occupanti del giardino della Reggia mentre si pisciano addosso.

I prosperosi giardini della Reggia ospitano un'enorme varietà di piante, fiori, funghi allucinogeni e piante di puffbacche. Sono tuttora popolati da tirannosauri, brontosauri e varie creature risalenti al Pleistocene. Inoltre non è raro imbattersi in draghi volanti che sono soliti nidificare sulle auto lasciate incustodite.

Una delle attrazioni principali di questi giardini sono le meravigliose collezioni di fiori. Questi fiori tuttavia, a causa dell'inquinamento del sottosuolo dovuto allo sversamento di diossina, hanno subito mutazioni genetiche, per cui è altamente probabile imbattersi in tulipani che, avendo sviluppato piedi e gambe, passeggiano indisturbati per la Reggia.

Nonostante le proteste degli ambientalisti, alcuni anni fa la regione Campania ha fatto sapere che non sarebbero stati presi provvedimenti, in quanto la diossina fa parte, proprio come la Reggia, del patrimonio culturale campano.

Sono presenti infine numerose fontane, nelle cui acque verdastre, stagnanti ormai da secoli, si sono sviluppate forme di vita spontanee le quali col tempo si sono evolute e hanno cominciato a popolare anche il mondo di superficie: tra queste ci sono ippopotami, alligatori, ibridi squalo-umani e zebre-balene.

Ospiti celebri

Questa ultima grande realizzazione del barocco italiano, nel corso dei secoli, è stata abitata da immani personaggi storici, tra cui citiamo: il re Ferdinando IV, la regina Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, la regina Padmé Amidala, il Papocchio Renzo Arbore.

Curiosità

La Reggia è oggetto di attente campagne di marketing.
  • In una puntata di Voyager è stato accertato che i casertani, proprio come i Maya, hanno costruito la Reggia grazie all'aiuto di forme di vita intelligenti giunte da un altro pianeta a bordo di dischi volanti.
  • Ai tempi dell'emergenza rifiuti in Campania, la Reggia di Caserta fu il rifugio segreto del governatore del Regno delle due Sicilie, Antonio Bassolino, il quale fuggì da Napoli travestito da essere umano, a bordo di un'asina, mentre la folla inferocita tentava di linciarlo.
  • Il parco della Reggia è così vasto che attraversa tre fusi orari differenti.
  • Il Palazzo della Reggia è in realtà una struttura mobile con le ruote e telecomandata: attualmente si trova a Tokyo.

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Note

  1. ^ da Vanvitelli in persona.
  2. ^ questo ha causato non pochi disagi alle 15000 persone che lo abitavano
  3. ^ circa 12 Euro dei giorni nostri
  4. ^ Conosciuto anche come "barocco ritardato"
Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 15 maggio 2011 con 100% di voti (su 8).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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