Reggie Fils-Aime

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Quel patatone di Reggie, bello come il sole.
« My body is ready. »
(Reggie prima di partecipare a un'orgia con gli altri capoccia Nintendo.)
« Dunque, lei è il signor... Fisamé? Fillseim? Filsàime? Fissami? Senta, non è che possiamo usare il cognome della madre? »
(L'anagrafe al padre di Reggie dopo la sua nascita.)
« Pfft, dilettante. Non vale una cicca. »
(Segata Sanshiro su Reggie.)
« Mi sento come un Pikmin viola. »
(Reggie dopo aver fatto indigestione di barbabietole e melanzane.)
« Non è un mio problema. »
(Reggie in merito ai conti in rosso della Nintendo.)
« Lo sapevo io che stare attaccato tutto il tempo ai videgiochi non gli avrebbe fatto bene. »
(La madre di Reggie sulla carriera del figlio.)

Reginald Fils-Aime, per gli amici Reggie è un extracomunitario e un supereroe, nonché una delle più potenti armi di distruzione di massa in possesso della Nintendo: da quando è apparso per la prima volta al pubblico infatti, è diventato il bersaglio principale dei 13373r5 di tutto il mondo, facendo sopravvivere la compagnia al prezzo di quel poco di dignità che le era rimasta.

Storia

Primi passi

La famiglia di Reggie era composta interamente da haitiani, che, per un disguido sulle votazioni locali e sul sapore dello stufato della nonna Fils-Aime, si trasferirono negli allora gloriosi Stati Uniti: quale posto migliore per crescere una famiglia infatti se non nel Bronx?
Da questo si capisce che il povero Reginald non ebbe esattamente un'infanzia felice, e probabilmente finì anche con il partecipare involontariamente in qualche caso di CSI: New York del tempo. La vita però trascorse rapida, e non appena poté, Reggie fece baracca e burattini e levò le tende dal Bronx per andare a studiare al college, dove ovviamente si ritrovò nell'unica classe leghista di tutto l'edificio.

La Nintendizzazione

All'inizio degli anni '80, Reggie finalmente ottenne la sua laurea in scienze delle comunicazioni, e come prevedibile trovò il suo primo eccitante lavoro come capo del responsabile marketing per una catena di pizzerie; tuttavia, quando capì che gli ci voleva un lavoro umanamente più accettabile, passò di compagnia in compagnia tra birrifici e spedizioni postali.

Reggie litiga con Iwata in merito alla localizzazione occidentale di un gioco per Wii U.

Dopo un bel po' di zapping aziendale, l'haitiano stava passeggiando per le vie di New York quando vide uno spettacolo singolare: da un edificio della Nintendo, Shigeru Miyamoto assieme ad altri dirigenti avevano sbattuto fuori a calci l'allora presidente della divisione americana, visto che aveva senza troppi mezzi termini fatto fallire la compagnia con le vendite del Game Cube. Cogliendo la palla al balzo, Reggie pensò che anche se come unica esperienza videoludica aveva fatto giusto cinque minuti a Super Mario World a casa di un amico, era il caso di darsi alla nerdaggine e pertanto si fece assumere dalla Nintendo, sentendosi decine di occhi a mandorla puntati addosso in quanto unico americano nell'edificio oltre all'addetto delle pulizie.

La Nintendominazione

Quello che nessuno, nemmeno Reggie stesso sapeva, era che grazie a lui la Nintendo stava per conoscere un nuovo periodo di prosperità: difatti come prima cosa, l'extracomunitario decise di dare una passata di polvere che si era accumulata con decenni di orientalismo, mettendo in chiaro che avrebbe puntato sulla gente gggiovane, su chi voleva fare movimento senza uscire di casa e su chi non cagava manco di striscio una console videoludica perché al catechismo gli avevano detto che era lo strumento di Satana.
Da tutto questo nacque l'idea Nintendo più produttiva: la il Wii, pieno fino al midollo di videgiochi educativi, di sport, di simulatori di vita reale, e sorprendentemente, non di quelle cose che avevano reso famosa e amata la Nintendo. Miyamoto si accorse molto presto della cosa, e quando impose a Reggie di trovare una soluzione al problema, lui ricorse alla soluzione finale: vendersi al pubblico nerdico introducendosi con una frase che avrebbe cambiato per sempre la sua vita e quella di milioni di giocatori.

« Mi chiamo Reggie. Sto per spaccare culi, far cadere teste e far prendere un sacco di soldi all'azienda. Sucate. »

Fils-Aime iniziò ad apparire a tutte le convention possibili, creò volutamente dei tormentoni che portassero il suo nome e usò i suoi poteri persuasivi per creare la più grande illusione mai fatta dai tempi di Faust: far credere che alla Nintendo importasse ancora qualcosa della sua storica fanbase.
Ora infatti la grande N iniziava a guadagnare proprio grazie alla gente che Reggie era riuscito a convincere, quindi tutti quei nerdoni ciccioni che imploravano un nuovo F-Zero o un nuovo Golden Sun potevano anche aspettare.

Purtroppo però la realtà dei fatti finì col far cadere il castello di carte di Reggie, e quando la nuove console fissa fresca fresca di produzione arrivò nei negozi, nessuno se la prese lasciando tutti alla Nintendo con le mascelle a terra e i portafogli vuoti. L'haitiano mantenne il posto che aveva invece di essere licenziato, ma capì che ormai il danno era troppo grave per essere sistemato completamente: lui però avrebbe fatto tutto il possibile per aggiustare le cose, e lo avrebbe fatto come sempre, senza perdere la sua nonchalance.

Attualmente

Al momento Reggie siede quasi sempre avvilito nel suo ufficio, continuando a ricevere mail sul fallimento del Wii U e su quando verrà localizzato Mother 3; il resto del tempo (quando non è ad una convention) lo passa dando ogni tanto un'occhiata su Internet per vedere quanto in basso è caduta la sua immagine.

Poteri conosciuti e non

  • Alte capacità di retorica e persuasione: in una partita di Dungeons & Dragons potrebbe superare automaticamente tutte le prove di Diplomazia anche con un valore negativo di Carisma.
  • Estrema capacità di resistenza in ambienti ostili: è riuscito a sopravvivere per anni in un edificio pieno di giapponesi senza diventare otaku.
  • Corpo scultoreo haitiano antiproiettile: fino ad ora, nulla è riuscito a perforarlo.
  • Massima fotogenicità possibile: anche nelle fototessere fatte da una macchinetta ai bordi di un metrò verrebbe fuori più bello e radioso che mai.
  • Occasionale vista laser, utile per sbarazzarsi dei fan più rompiballe.
  • Onnipresente potere dell'afro, anche se dipende dalla lunghezza dei capelli.

Galleria

Voci correlate