Rennes-le-Château

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La favolosa Tour Mandacela.

Rennes-le-Château (pron. "rénlesciatò") è un villaggio francese di circa 90 abitanti (poco cordiali, inutile telefonare) posto in cima a una falesia calcarea nella regione del Languedoc-Roussillon (Lingua d'oca del Rossiglione), nel dipartimento dell'Aude. Si tratta di uno dei luoghi più insignificanti del globo terracqueo, eppure da decenni è meta di ricercatori, appassionati di misteri, lettori di Dan Brown, disoccupati, fancazzisti, ratti delle chiaviche, venditori di ciondoli magici funzionanti e Roberto Giacobbo.

Storia

Un Vandalo in procinto di distruggere la pagina Maurizio Costanzo.

Tracce di Rennes si riscontrano già nel periodo Romano. A quei tempi, come dice il "De Bello Gallico", tutta la Gallia era divisa in tre parti: Sopra, Sotto e Dietro. Nella regione chiamata Dietro, e non a caso, data la qualità generale del luogo, due popolazioni si dividevano, con alterne fortune, il controllo del territorio: i Visigoti e i Vandali.
I Visigoti erano riconoscibili per le enormi guance nelle quali tenevano, gli uomini, le noci, risorsa alimentare per la tribù, le donne, invece, altro tipo di risorse, senza dubbio riconducibili alla salvaguardia del patrimonio genetico tribale.
I Vandali, invece, popolo originario di Monza, avevano attraversato Internettia, Forumia, e gran parte della Wikipedia, facendosi riconoscere per le atroci scorribande e le inopinate modifiche alle pagine della Storia, fino a essere confinati nel sud della Francia dalle legioni Romane capeggiate dal porconsole Caius Adminius e dal triumviro Gaius Ban.

Le guerre tra le due etnie erano in realtà poco cruente, e si limitavano a schermaglie abbastanza sapide, tipo orinare sghignazzando in segno di spregio dall'altra parte del confine, spiare le donne altrui durante il bidet annuale e dipingere sulle rocce ritratti dei generali avversari affetti da microfallia.
A queste azioni seguivano rappresaglie tipicamente barbariche, tipo lanciare sandali usati durante i banchetti, oppure travestirsi da oste e servire birra calda addizionata di succo della pianta Guttalaxia major, di cui la regione è ricchissima.

Il Mistero dell'Abbè Saunière

Saunière quando era forte, giovane e bello.

La pacchia per i due popoli, i Visigoti e i Vandali, dura fino all'avvento del Cristianesimo. A Mazzate sul Dorso, paese gemellato con Vergate sul Membro, i capi barbari firmano l'entusiastica adesione dei loro popoli alla nuova dottrina, e senza nemmeno un migliaio di roghi la Chiesa finalmente unisce la regione.

I cambiamenti imposti dal Papa, tra i quali il bidet reso semestrale anziché annuale, e la sostituzione dei CD di Amy Winehouse con dei cori gregoriani, all'inizio lasciano i barbari disorientati, ma nel 1885 un sacerdote, Bérenger Saunière, viene nominato parroco del paese. Improvvisamente costruisce una curiosa torre quadrata, la Tour Mandacela, ristruttura la Chiesa di Santa Maria Macarena, e costruisce una sontuosa dimora, Villa Besana, dove si dedica allo studio del dialetto lumbàrd.
Inoltre costruisce strade, acquedotti, ferrovie, lupanari e chioschi di kebab, per rendere felici i suoi cittadini.

Il reverendo Saunière muore nel 1917, lasciando la giovane perpetua, Marie Teladaud, unica erede di tutta la sua fortuna. Negli anni '60 anche Marie muore, lasciando detto soltanto: "Qui la gente cammina sull'oro!". La gente invece pensa che la perpetua per sessant'anni abbia camminato loro sui testicoli, con i suoi racconti del mistero...
Nasce l'affaire: dove ha trovato, il sacerdote, il denaro per attendere alle sue imprese? E il Viagra per attendere alla sua perpetua?

Le principali ipotesi

Secondo alcuni studiosi, rigorosamente bocciati all'esame di terza media, l'iscrizione sul frontone all'ingresso della Chiesa, "terribilis est locus iste", indica che la Chiesa è in realtà la porta per una dimensione soprannaturale, dove tutti potremmo, se ammessi, godere del Paradiso e, soprattutto, trovare facilmente parcheggio.

In questo caso, la ricchezza di Saunière deriverebbe dalle multe dell'Ecopass. Altri invece sostengono che la ricchezza del prete derivi da un autentico tesoro: il sacerdote, durante gli scavi per ristrutturare la chiesa, avrebbe trovato un antico pilastro visigoto contenente la prima serie originale, dal numero 1 al numero 100, dei fumetti di Dylan Dog. Saunière si sarebbe recato quindi a farseli tradurre alla Chiesa di S.Sulpice (San Sulpicio) a Parigi, e, resosi conto dell'importanza della scoperta, avrebbe ricattato la Chiesa, chiedendo al Papa un miliardo di franchi per prestargli il numero 35, che al successore di Pietro mancava.

Rennes-le-Château nella letteratura

Anche loro contengono Rennes-le-Château.
  • Gli Invisibili, di Grant Morrison: Ragged Robin passa di lì durante un problematico passaggio transdimensionale, incontra degli insettoni che vogliono la testa di Giovanni Battista e già che ci sono vogliono mangiarsela. (Lei, Ragged Robin, non la testa). Solo che RR non è veramente lì e così se ne sbatte allegramente degli insettoni. Anzi: già che c'è ne approfitta per tenere agli insettoni una breve conferenza sui misteri di Rennes-le-Château nella letteratura, dove un esempio sono gli Invisibili di Grant Morrison, dove Ragged Robin ci finisce per sbaglio durante un passagio interdimensionale difettoso, incontrando degli insettoni cui tiene una conferenza che parla degli insettoni cui tiene una conferenza a Rennes-le-Château dove dove ha incontrato degli insettoni! Gli Invisibili! Rennes-le-Château! Transdimensionale! Insettoni! Morrison! Rennes-le-Château! Iste! Locus! Rennes-le-Château! Rennes! Le! Sciatò!
e insomma gli fa esplodere la testa.
  • Il Pendolo di Foucault di Umberto Eco. Precede gli Invisibili e contiene tutti i complotti precedenti. Quindi deve contenere anche Rennes-le-Château
  • Il Codice da Vinci, sia il libro che il film.
  • Pierino a Rennes-le-Château, dimenticato pornazzo anni Settanta, recuperato sulla moda dei misteri.