Riccio di mare
Il riccio di mare (Bucapiedis marinus) è uno degli animali più pericolosi per gli altri esseri viventi.
Descrizione
Riccio di mare | |
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Scultura rappresentane un riccio di mare in modalità Bazinga-Z | |
Classificazione scientifica | |
Regno | Di Sardegna! Laggiù tanti ce ne sono, ejà! |
Phylum | Eh? |
Famiglia | Addams. È nell'acquario. |
Genere | Penso surf rock, ma non sono sicuro. |
L'anatomia risulta essere particolarmente semplice, avendo una forma pressoché sferica e la bocca nella parte inferiore del corpo, ed essendo interamente ricoperto da aculei.
Ciclo vitale
Un aspetto interessante della specie riguarda la riproduzione. L'idea umana di banca del seme, così come quella di relazione a distanza e della fecondazione in vitro pare avere origine dal lancio del seme effettuato dai ricci di mare. Gli esemplari maschi, difatti, liberano gli spermatozoi nell'acqua, così come le femmine vi liberano gli ovuli; si formano così delle uova che si schiudono dopo pochi giorni. Le similitudini con la relazione a distanza stanno principalmente nel fatto che in realtà del partner non si sa assolutamente nulla; per quanto riguarda la banca del seme e la fecondazione in vitro, ovuli e spermatozoi sono distribuiti dal proprietario, e non occorre alcun contatto fisico per la riproduzione. Anzi, il riccio di mare è sicuramente più generoso dell'uomo, dato che il suo mettere a disposizione ovuli o spermatozoi non è assolutamente a fini di lucro. Le uova si formano nel bel mezzo del mare e si schiudono dopo pochi giorni, dando origine a delle larve già provviste di aculei. Come possa un uovo contenere qualcosa che nasce già con gli aculei è un mistero su cui la comunità scientifica indaga dalla notte dei tempi. Il resto della vita del riccio di mare consiste fondamentalmente nello stare attaccati al proprio scoglio a mangiucchiare.
Ricci di scogliera
Trattasi di una specie estremamente pericolosa per ogni forma di vita che possa provare dolore al contatto con i suoi aculei, specie se precipitati (assieme a tutto il corpo) da molti metri d'altezza. Fu ottenuta in laboratorio negli anni '80 dagli scienziati della Repubblica Democratica Tedesca, già tristemente famosi per le macchine da primati con le quali vincevano medaglie su medaglie alle olimpiadi, inserendo nel DNA di un riccio di mare dei geni di lemming. Braccati da WWF, Greenpeace e 100% Animalisti, gli scienziati fuggirono, disseminando in giro per il mondo gli esemplari ottenuti; data la loro modalità di riproduzione, si diffusero come la gramigna in tutti i mari del mondo. Il mostro così creato, oltre alla pericolosità già insita nella suo conformazione fisionomica, possiede anche gli istinti suicidi del lemming, il che lo rende doppiamente pericoloso. Codeste creature strisciano dai fondali durante la bassa marea, per poi arrampicarsi sulle scogliere e lanciarsi in mare; il loro quoziente intellettivo, piuttosto basso, non è sufficiente a fare loro comprendere che, essendo animali acquatici, non possono assolutamente annegare.
Le piogge dei ricci di scogliera
Celebri sono sono le piogge di ricci di scogliera, che si verificano ogni anno sulle scogliere di tutto il mondo. Tristemente famose sono quelle che avvengono mensilmente in Sardegna, causando spesso diversi ricoveri in ospedale, visto che i bagnanti spesso ignorano le norme di antinfortunistica predisposte dalla regione Sardegna, che impongono di indossare uno speciale casco subacqueo durante la stagione delle piogge.
Gli accalappiaricci
Recentemente è stato varato il disegno di legge che istituisce la figura dell'accalappiaricci, che ha il compito di stendere reti sulle scogliere per evitare che tali creature colpiscano bagnanti, passanti o anche altre specie animali, oltre a sorvegliarne i movimenti, ripescandoli con dei retini e ributtandoli in mare prima che lo facciano loro. Per evitare che possano tornare facilmente sulle scogliere, gli accalappiaricci navigano sui motoscafi fino ad un paio di chilometri dalla costa, per poi ributtarvi in mare i pericolosi animali.
Il lancio del riccio
Per rendere più piacevole questo ingrato compito, gli accalappiaricci hanno improvvisato una nuova disciplina sportiva, chiamata lancio del riccio; i punti sono calcolati a seconda della distanza dalla costa cui finisce l'animale lanciato (chiaramente, chi lo fa riavvicinare alla costa perde punti). Il record mondiale è detenuto da un anonimo accalappiaricci di Porto Cervo, il quale lanciò il suo riccio così forte da fargli fare il giro del mondo, colpendo il suo compagno alla nuca e uccidendolo all'istante.
Il riccio di mare in gastronomia
Per quanto possa risultare strano, il riccio di mare è commestibile, a patto di riuscire ad estrarre il corpo dalla fitta coltre di aculei che lo ricopre: proprio per questo motivo è considerato un autentico manicaretto non alla portata di tutti.
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