Roma

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(Rimpallato da Roma (città))
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Disambiguazione – Oops! Forse cercavi 'a maggica, vedi Associazione Sportiva Roma.
Roma Caput Mundi

(Stemma)

"Totti goooool, Totti gooooool!"

(Motto)

Posizione geografica Tra la Terronia e la Padania (ma più Terronia che Padania).
Anno di fondazione Chiedi alla tua prof di latino.
Abitanti Cinghiali
Etnia principale Tutte le specie di uomo possibili ed immaginabili, ma soprattutto burini.
Lingua Latino maccheronico
Sistema di governo Impero Romano
Moneta Amatriciana
Attività principale Fare risse contro i laziali, mangiare la carbonara, bestemmiare nella basilica di San Pietro.
« Tutte le strade portano a Roma »
« Malimejomortaccituaedechinuntecemannastinfamecorbottositepijotesfonno! »
NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Roma.

L'imperatore Fulvo Pubico Rutello, detto Er Piacione mentre indica i fondi destinati alla riparazione delle strade.

Roma, o impropriamente Caput Mundi o L'Urbe o Città eterna o Roma Ladrona!, è la capitale della cristianità, la capitale d'Italia, la capitale del Vaticano, la capitale dell'impero romano e la capitale della coda di bue alla vaccinara.

Storia e geografia

   La stessa cosa ma di più: Età regia di Roma.

La leggenda narra che Romolo (ex-nano di Biancaneve) e Remolo (soprannominato Remo) abbandonati in un cassonetto sulla via Appia da una famiglia Rom, furono allevati da una pantegana gigante, che nel folklore popolare è poi diventata una lupa.

Cresciuti giunsero a Roma in treno e dopo aver lasciato la stazione Termini, cominciarono a costruire le loro ville (abusive) sui sette colli, a cui diedero il nome di Esquilino, Palatino, Avellino, Campidoglio, Campidoglio 2 la Vendetta, Colle Salario e Vinavil-Colle Vinilico. Roma è attraversata da due fiumi: il Tevere e la metropolitana romana.

Roma fu prima una monarchia, poi una tetrarchia, poi un fast-food, poi un impero, poi un'IKEA, poi una repubblica, sultanato e califfato, poi di nuovo un impero aperto 24 ore su 24, il tutto messo su in un giorno.

   La stessa cosa ma di più: Età repubblicana di Roma.

Dopo anni di trasferte insidiose, tra le quali il famoso 5-4 con Cartagine, Roma ha conquistato un impero che andava da nord a sud passando per l'est e girando a ovest prima dell'incrocio. Il suo esercito (vedi: esercito romano) era talmente invincibile che molte cronache belliche dell'epoca finivano tutte con: "quae palles!". L'unico popolo che Roma non riuscì mai a sconfiggere definitivamente con il famoso colpo della "fatality" fu quello dei Parti.

   La stessa cosa ma di più: Roma Imperiale.

I re o gli imperatori che si succedettero sul trono di compensato furono:

Ad un certo punto, per la noia, l'impero si divise in due parti: l'Impero Romano Occipitale e l'Impero Romano Delle Terre Che Rimangono Senza Considerare Quelle Dell'Occipitale. Dopo la caduta dell'Impero Romano Occipitale con conseguente frattura multipla del perone, Roma divenne capitale della religione di MADONNASANTODDIO!

   La stessa cosa ma di più: invasioni barbariche.
« Meglio i barbari che i testimoni di Geova »
(Volante Sterzio)
Lo Stadio olimpico di Roma.

Per la città passarono in seguito un po' tutti i popoli, tra i quali i barbari. Essi erano i Visigoti, gli Ostrogoti e i Supergoti, detti anche i Goti Boys, che si susseguirono unno dopo l'altro e furono a dir la verità poco franchi e molto vandali. L'idea era stata presentata così: "Oggi gita a Roma, pranzo al sacco".

Passarono secoli di pulizie per rimettere a posto dopo il casino fatto dai barbari, nei quali però ci fu una fiorente attività artistica. Ricordiamo Andy Warhol che dipinse la Coppola Sistina con una scena della creazione conosciuta come Apocalypse Now.

Dopo uno spassoso scherzo a opera di Mussolini, un simpatico ometto pelato entrato poi nel folklore cittadino, Roma assurse a città del cinema italico. Negli ultimi anni Roma è al centro di innovativi ed originali progetti che mirano a rubare oltre ai soldi anche le idee e le tradizioni delle altre città proporre sul panorama italiano una ventata di modernità, tra cui:

  • Il gran premio di Roma
  • Le Olimpiadi di Roma
  • Il Festival del Cinema di Roma
  • Rinominare il Tevere come "Canal Grande di Roma"
  • Rinominare il Teatro dell'Opera come "Teatro alla Scala di Roma"
  • Rinominare il colle Aventino col nome di fantasia di "Vesuvio"
  • Costruzione del "Duomo di Firenze di Roma"
  • I mondiali di Lancio dell'Estintore di Roma, validi per la qualificazione olimpica di Londra 2012

Economia

L'economia di Roma si basa solamente sul salasso delle risorse che provengono da altre regioni e in particolare dalla zona di Milano; l'attività lavorativa dei romani è quella del finto centurione davanti al Colosseo, con spada di cartone annessa e alito luppoloso già dalle prime luci del mattino. Altre attività lavorative predilette dai romani sono quelle di:

  • urlo stile mercato, lo puoi sentire in ogni angolo della città e ad ogni ora, anche dentro alle chiese;
  • tamponamento senza assicurazione, prerogativa anche della città di Napoli;
  • scoatto style, creazione di mode e personaggi che a confronto Tamarreide sono dei lord inglesi, il cui portavoce è Roberto Cavalli con la sua canotta tigrata;
  • il Grande Fratello.

Il sistema monetario

Del tutto ostili all'arrivo dell'euro, i romani hanno continuato ad usare una loro complessa nomenclatura delle monete, fissata sulle vecchie lire e adattata (fastidiosamente) all'euro.

La "piotta".
  • In lire (tanto prima o poi ci torniamo)
    • mezza piotta: pari a 50 o 50.000 lire (a seconda del contesto e dell'enfasi con cui viene pronunciata)
    • 'na piotta: pari 100 o 100.000 lire
    • du' piotte e mezza: pari a 250 o 250.000 (forma usata per gli importi intermedi come "tre piotte, quattro piotte e mezza, etc.")
    • mezzo sacco: usato esclusivamente per indicare le 500 lire
    • mezzo testone: vale solo per le 500.000 lire
    • 'na mezza fella: forma alternativa del mezzo testone (va pronunciata con molta enfasi)
    • un testone: pari a 1.000.000 di lire
    • 'na fella: forma alternativa del milione di lire
    • un sacco: usato solo per indicare le 1.000 lire (e per gli importi intermedi come du' sacchi e mezzo = 2.500 lire)
    • un millante: forma alternativa per le 1.000 lire (dire tre millanti è vietato, per gli importi intermedi si usa la precedente)
    • du' carte: pari a 2.000 lire
    • 'no scudo: pari a 5.000 lire (equivalente di cinque sacchi, forma meno usata)
    • du' scudi: pari a 10.000 lire
    • Eccezioni: l'espressione "tre scudi" è vietata, per indicare le 15.000 lire si usa in genere "15 bombe/sacchi/carte".

I corrispondenti valori in euro sono desumibili applicando il cambio: 1 euro = 1.000 lire (che poi è il reale valore di questa minchia di euro quando facciamo la spesa).

Popolazione e usi

Abitante dell'Urbe.

Gli abitanti di Roma vengono chiamati comunemente rumeni. Per il resto, Roma è abitata principalmente da cinesi, albanesi, egiziani, barbari, vichinghi, truzzi e romani. Questi ultimi fanno svolgere tutte le loro mansioni, e qualunque lavoro, ai cinesi, ai rumeni, ai barbari e agli egiziani. Non amano sporcarsi le mani (Ponzio Pilato docet). La leggenda vuole che l'unico romano lavoratore fu espulso da Roma negli anni del governo di Valeriano er Cazzaro. La legge di Roma infatti vuole che nessun romano lavori. Tutti i romani sono muniti di un'apposita tessera per dimostrare la loro non-idoneità in qualunque campo. La non-idoneità viene rinnovata ogni anno dalla LLR che si preoccupa di controllare che i propri cittadini non svolgano alcuna mansione (anche la lega è ovviamente non-gestita dai romani, se ne occupano i nord-coreani).

La fontana di Trevi in "quei giorni".

È norma, uso e costume che i romani non abbandonino la casa dei loro genitori. Dopo avere superato i 60 anni, a volte, anche se raramente, i genitori provano a far notare che sarebbe ora di togliersi dalle palle, ma loro con molta classe e stile rimarcano il loro volere rimanere eternamente nella loro accogliente casetta. In genere le case vengono implementate con stanze in più per munire i generi e i pronipoti di locali sufficienti per i loro bisogni, non potendo rimanere in 100 persone nello stesso bilocale. Non hanno padronanza della lingua italiana, che disdegnano in favore del ben più aulico 'romanaccio' (non sapendo che in realtà si dice 'romanesco'), i cui capisaldi sono: 1) Aaa Maggica 2) Aa più mejo città d'Itaja 3) Er calippo 4) 'Na bira. 

   La stessa cosa ma di più: truzzo romano.

Il romano medio ha 50 anni, indossa canottiere, è molto peloso e guida la Vespa o la moto Ape senza casco né protezioni. Il romano che rientra nei canoni è Giancarlo Magalli.

I romani sono molto fieri della loro città, e se si prova a fare una battuta su una colonna un po' inclinata essi sono soliti appiccicarvisi e sibilare "questo è il mio tessssooroooo". I Romani provano ad accaparrarsi qualunque merito in favore della loro città: sostengono infatti che la sede della TV di Al Jazzira, le piramidi, Ennio Annio, Gabry Ponte, Friedrich Nietzsche e i funamboli siano tutti prettamente romani, "romani de Roma". In questo loro tentativo di accaparrarsi qualunque cosa che susciti interesse e approvazione, sostengono anche che Roma sia munita di mare, ma anche di una base segreta dell'Isis, della P2 e del carcere di Guantanamo 2.0.

   La stessa cosa ma di più: tifoso romanista.

Il 95% dei Romani de Roma tifa la principale squadra della capitale, ovvero l'A.S. Roma (anche se solo l'1% capisce di calcio) - il resto è cis. La restante percentuale è sparsa tra supporters di Milan, Inter, Juventus e in quantità sempre minore la S.S. Lazio, squadra di campagnoli di Anzio.

Proverbiale e riconosciuta in tutta Italia è la loro educazione e pacatezza, soprattutto nel camminare per le vie di altre città (specialmente estere); nonché la padronanza della lingua italiana senza alcuna influenza dialettale e/o locale.

Forme di saluto

Nell'accedere ai territori dell'Urbe è bene essere edotti sulle forme di saluto più usate, questo per non apparire all'indigeno come un maleducato a cui andrebbero insegnate le buone maniere, anche perché i sistemi educativi del luogo sono piuttosto severi, e prevedono l'utilizzo di una spranga di ferro.

  • Bella fratè (che bello incontrarti): forma di saluto introduttiva a cui si risponde "Bella pe' tté" (sorridendo).
  • Come te butta? (come ti va la vita?): segue a breve distanza la precedente, si può rispondere "'na favola", oppure "a palla".
  • Come t'antitoli? (come ti chiami?): la richiesta riguarda il nome di battesimo, del cognome non frega niente a nessuno perché, tempo dieci minuti, avrete un soprannome tipo "Er secco" o "Er palletta" (oppure siete morti).
  • S'aribbeccamo (ci vedremo in seguito): forma di congedo a cui si risponde facoltativamente "Bella cuggi".
  • Ao (Ciao): [pronuncia fonetica: aó, senza l'acca. Con l'acca inserita vale come inglesismo] è l'unica espressione della storia umana ad essere universale. Si usa in qualsiasi campo dialettico, ed è stata copiata in molte lingue orientali, tra cui il giapponese. Ma in questo caso significa banalmente "blu" invece di un termine adattivo poliedrico.

Monumenti

La basilica di San Pietro, Paolo e Pierpaolo.
Veduta dei Fori imperiali.

La storia dell'Impero Romano e dei Papi ha riempito l'Urbe di monumenti di inestimabile valore, tutti derubati da Napoleone, Carlo V o dai Lanzichenecchi. I monumenti rimasti sono solo ruderi fatiscenti, tra cui ricordiamo:

Lungo Tevere.

Quartieri e zone della città

Roma è una metropoli, questo è un dato certo, altrimenti non avrebbe la metropolitana. L'amministrazione di un territorio così vasto è complicata e quindi, a partire dal millenovecentottantadodici, l'area urbana è stata suddivisa in circoscrizioni, quartieri, zone, aree, borgate, suburbi, rioni e frazioni, secondo una logica di stampo neourbanista con influenze "urban to rural transect" tanto care alla sociologa ganese Ruth N'Dokul. In questo caos primordiale mettere ordine sarebbe stato pretenzioso, quindi abbiamo deciso per un elenco di scuola neoeclettica post-trasversale.

Trastevere

Un trasteverino a colazione.

Il nome deriva dal latino trans Tiberim perché Roma si era sviluppata sull'altra sponda (e come se dice da 'ste parti: "due più due fa sempre quattro"). In epoca romana la zona era una terra ostile che apparteneva agli Etruschi, se andavi al mercatino per comperare le borse taroccate lo facevi a tuo rischio. Grazie al parziale isolamento, e all'ambiente multiculturale, nel corso dei secoli i "trasteverini" vennero a formare quasi una popolazione a sé stante. In particolare le donne erano considerate molto belle, con occhi e capelli scuri, se riuscivi a portarne a letto una potevi segnare una tacca doppia, e gli amici ti offrivano da bere, ma se lo veniva a sapere qualcuno di loro ti beccavi una "zaccagnata"[1] e finivi a bere l'acqua del Tevere. Oggi è uno dei quartieri più vivi e caratteristici della città, offre ristoranti tipici romani molto famosi come il goliardico Cencio La parolaccia, un posto in cui, se pensavi che gli insulti sono cose da villani, scopri che esiste invece un corso di laurea, e lì ci lavorano i docenti.

« E benvenuti a sti frocioni, belli grossi e capoccioni,
e tu che sei un po' frì frì, dimme un po' che c'hai da dì! »
(Cantante presso l'osteria "Da Sergio e Bruno Gli incivili".)

A Trastevere si trovano i monumenti a Gioachino Belli e al poeta romano Trilussa, la Basilica di Santa Maria in Trastevere, casa di Magda (nuovissima, attrezzatissima, forti emozioni, no perditempo) e la fontana dell’Acqua Paola, conosciuta come "Er Fontanone" della canzone Roma Capoccia. Ci sarebbe anche un barista a San Calisto, se nel frattempo non è stato licenziato.

Prati - Della Vittoria

« Ciao amoe, come vae? »
(Frase per rompere il ghiaccio utilizzata dagli abitanti di Prati - Della Vittoria)

Vengono spesso riferiti come un unico quartiere visto l'identico aspetto e le piccole dimensioni di entrambi, ma solo chi abita nel quartiere Della Vittoria dice di abitare in Prati perché nessuno che abita in Prati dice di abitare a Della Vittoria. Notare come viene detto di abitare in Prati e non a Prati perché è un quartiere pieno di radical chic. Qui si preferisce infatti l'utilizzo di un linguaggio più pulito che ricorda per molti versi il dialetto proibito a Roma, il milanese. L'abitante medio di Prati/Della Vittoria si riconosce dal richiamo "ciao amoe" e dal costante rimarcare il luogo delle proprie vacanze in estate, la Toscana, spesso e volentieri Capalbio o l'area intorno al Monte Argentario. Essendo una zona centrale, è ricca di locali che alla chiusura riversano in condizioni allucinanti perché vengono frequentati dalle persone che vengono, come dicono i gestori, da fuori (cioè che provengono da quelle terre inesplorate che non rientrano nel confine realmente esistente[senza fonte] segnato ad ovest dal quartiere Balduina e ad est dalla Tangenziale Est). Chi abita in queste zone infatti ha la scuola, l'università, il dentista, il lavoro e la palestra a pochi metri da casa ma per lo svago cerca di starne il più lontano possibile.

La famosissima fontana di Piazza Mazzini.

Superando la stazione della metro di Lepanto in direzione Nord, si entra nel quartiere denominato "Della Vittoria", il cui nome rende omaggio alla vittoria dell'Italia nella prima guerra mondiale. Venne rinominato "Delle Vittorie" durante la seconda guerra mondiale sicuri della vittoria dell'Italia anche questa volta, ma venne tempestivamente rinominato al singolare perché si pensò che portasse sfiga, cosa che avvenne. Della Vittoria presenta le stesse caratteristiche di Prati a livello di architettura, di abitanti e di snobismo, solo che dopo l'enorme e dispersiva Piazza Mazzini (conosciuta per avere al centro la fontana detta La Famosissima) i locali vengono sostituiti dai tribunali (ce ne sono così tanti che è stata istituita la "Città Giudiziaria di Roma" nella vicina Piazzale Clodio), ai commissariati di Polizia e dai numerosi studi RAI, questa infatti è una zona capace di snobbare perfino Sky ed è piena di avvocati, vecchi e avvocati vecchi.

Testaccio

Il nome deriva dal cosiddetto "monte" (mons Testaceus), 35 metri di cocci (testae in latino) formatosi accumulando i pezzi delle anfore usate per i trasporti via fiume, che giungevano al porto dell'Emporio (Emporium) e si rompevano. L'idea era formidabile:

Il Tevere, la Piramide Cestia e Ponte Testaccio (sullo sfondo il Gasometro).
  1. mettere i detriti in modo ordinato fino a formare una ragguardevole collina;
  2. aspettare una nevicata abbondante;
  3. aprire una stazione sciistica nel cuore di Roma e farci uno sproposito di soldi.

Il progetto era a lungo termine, ma poteva funzionare. Superati i 30 metri di altezza, per iniziare a vedere i frutti dell'investimento, si costruì una seggiovia con un complesso sistema di corde e pulegge, e si attese la neve. Ora è facile dare un'occhiata alle statistiche e fare i saputelli, ma al tempo dei romani nessuno poteva sapere che a Roma avrebbe nevicato molto più che raramente. Agli inizi del novecento furono convogliate nel rione alcune attività industriali e servizi "pesanti" come ferrovie, mercati generali, mattatoio e produzione di gas. Nel 1927 alcuni facoltosi imprenditori fondarono l'A.S. Roma, con l'idea di far finta di comperare campioni stranieri a grosse cifre ed evadere così le tasse. Per sbaglio si acquistarono un paio di fuoriclasse, e il 15 marzo 1931 la Roma rifilò alla Juventus uno storico 5-0, episodio che fece suicidare la maggior parte degli allibratori dell'epoca. Oggi l'immenso cumulo è coperto da terra e un fitto manto erboso, ci si può trascorrere la Pasquetta con la famiglia, sotterrare agevolmente un cadavere, oppure farci una passeggiata e godersi l'affascinante vista del Gasometro.

Monte Sacro - Talenti

Soldati con le insegne di Monte Sacro conquistano alcuni territori a Talenti.

Monte Sacro è quasi all'estremità nord-est di Roma. Prende il nome dall'omonimo monte, in realtà una collina di circa 50 metri s.l.m., sul quale anticamente si recavano i sacerdoti àuguri a leggere il volo degli uccelli. Sulla sacra collina non erano però ammesse le donne, perché la quaglia andava bene, ma la passera era ritenuta impura. Il territorio è stato abitato fin da epoca antichissima, ne sono conferma i ritrovamenti di due crani classificati come "Uomo di Saccopastore", rinvenuti assieme a strumenti in pietra di epoca musteriana (o comunque di un paio d'ore prima) risalenti a circa 120.000 anni fa. I due crani appartengono rispettivamente ad un maschio e ad una femmina, il ritrovamento in quella zona ha dato finalmente una risposta al perché quel tipo di ominide non abbia proliferato: se per farti una scopata devi andare a piedi a quindici chilometri dal centro, è chiaro che lasci perdere. Più a nord troviamo Monte Sacro Alto, un quartiere che viene chiamato Talenti per non dare soddisfazione all'altro. Durante la guerra di secessione del 1883, tra montesacronordisti e montesacrosudisti, furono commesse barbarie inenarrabili, la strategica conquista della Collina 13 (nome in codice del monte) costò la vita ad un numero imprecisato di persone, forse due. Il trattato di Casal Boccone giunse come una benedizione e, oltre a fare rima, sancì una pace duratura.

Balduina

Trattasi in realtà di una zona del ben più grande quartiere XIV Trionfale, è l'unica area di quest'ultimo che rientra nell'invenzione made-in-Parioli della "Roma Bene", nonostante il suo aspetto e la sua gente sembri più quello di una qualsiasi Centocelle. Si estende sul cosiddetto "Monte Mario" che, anche se l'altezza non supera nemmeno i 150 metri, ha reso le strade di questo quartiere tra le più ripide al mondo superando perfino quelle della città californiana di San Francisco.

La "Coppa del Mondo" esposta sulla sommità di Monte Mario

Per via del suo assetto urbano, è praticamente impossibile andare via dalla Balduina senza dover uscire di casa 1 ora prima. Quindi, per facilitarne l'uscita, è stato istituito il treno suburbano Roma-Viterbo che conta ben 2 stazioni in questo pseudo-quartiere, "Appiano" e "Balduina", ma che nessuno prende in quanto chi abita nella Roma Bene non conosce l'etimologia di "trasporto pubblico", preferendo quindi l'utilizzo della propria utilitaria per intasare il traffico a Viale delle Medaglie d'Oro. Il più grande vanto di un abitante della Balduina è di abitare vicino[senza fonte] al centro.

Tomba di Nerone

Tomba di Nerone (Tumba de Nerón in dialetto locale) è ciò che generalmente si intende quando si dice di abitare in zona Cassia. Questo quartiere è un caso speciale a Roma Nord perché sebbene il traffico in questo punto della città sia causato dalle range rover e dalle tesla che escono dai villoni (i ricchi in questo quartiere ci abitano solo quando devono dormire), ad affollare i marciapiedi ci sono invece spacciatori e prostitute specialmente nell'area intorno a Largo Sperlonga (simbolo dell'anima multiculturale ed LGBT del quartiere ma anche dell'intera città), qui al calar del sole si può provare l'ebbrezza di essere l'unica persona bianca e cisgender nel raggio di 2km.

Essendo pur sempre a Roma Nord, anche coloro che animano questo quartiere si vestono adeguatamente alla zona, non mancano avvistamenti di cinture di Hermès e occhiali di Balenciaga sull'autobus 226, famigerata linea d'autobus di quartiere in cui è possibile sentirsi come si sentì Rosa Parks ma al contrario.

Il nome del quartiere deriva da una box di marmo esposta sulla via Cassia che si dice sia la tomba di Nerone, ma è una cazzata, si tratta in realtà della tomba di uno che si chiamava Vibio Mariano, nettamente meno famoso del primo e quindi non degno di avere un quartiere tutto per sé. Di Nerone o meno, questo quartiere prende comunque il nome da una tomba e i suoi abitanti per evitare l'imbarazzo dicono di abitare vicino Ponte Milvio, che è vicino solo se sulla Cassia non c'è traffico dovuto ad un frontale.

La lingua maggiormente diffusa a Tomba di Nerone è lo spagnolo.

Parioli

È il secondo quartiere di Roma, per ora, tempo di sbloccare un paio di investimenti e potranno acquistare la prima posizione. Sorto come quartiere della borghesia medio-alta, era destinato ai gerarchi del regime fascista. Gli attuali abitanti, chiamati "pariolini", vengono etichettati come figli di papà smidollati e viziati, in realtà non sono proprio tutti così, ci sono anche le fighette senza palle ma guai a dirglielo, si buttano per terra e si sporcano tutto il vestitino firmato. Al compimento dei 14 anni un pariolino riceverà dal padre una bella macchinetta truccata con la quale andare in giro a rompere le palle alla gente con la loro musica inascoltabile pompata dalle casse della macchina e con il loro giubbotto North Face viola imbottito di aria compressa. Invece a 18 anni riceverà un'utilitaria, solitamente un Porsche Cayenne, con cui si schianterà sulla Cassia rientrando dal rave party organizzato in un villone all'Olgiata. Per questo motivo, chi nasce ai parioli viene segnato a matita sul registro dell'anagrafe, che è tenuto su un quaderno a quadretti acquistato nel '52. Poco distante il cosiddetto Quartiere Coppedè, non un vero e proprio quartiere ma una cinquantina di palazzine realizzate dall'architetto Gino Coppedè. Lo stile è quello tanto caro al maestro, il liberty-esoterico, per il quale fu a più riprese sottoposto ad esorcismo.

Trieste - Salario

Vengono intesi come un tutt'uno visto che il quartiere Salario è grande come una villa di medie dimensioni all'Olgiata. Entrambi sono popolati da persone che non possono permettersi di abitare nel vicino quartiere Parioli e si accontentano di un appartamento di 250 mq al terzo piano invece che all'ultimo. L'odonomastica del quartiere Trieste - Salario lascia probabilmente intendere l'orientamento politico dei suoi abitanti poiché i nomi della maggior parte delle strade e le piazze sono relative a luoghi posseduti un tempo dal Regno d'Italia, infatti le piazze principali dei due quartieri sono rispettivamente Piazza Istria e Piazza Fiume, luoghi dove i giovani si ritrovano a fare un ricco[citazione necessaria] aperitivo e i vecchi si ritrovano a chiacchierare del più e del meno come ad esempio di "quando c'era lui...". Ad oggi, gli unici luoghi rimasti in Italia presenti nei nomi delle strade e piazze sono la ridente città slovena della polentonia Trieste, il paesino montano di Trento e il complesso di abitazioni chiamato Gorizia. La zona nord-est del quartiere Trieste viene chiamata "Quartiere Africano", ma state tranquilli, solo per via della presenza di odonomi relativi alle ex colonie del Regno d'Italia, quindi da non confondersi con la zona intorno alla stazione Termini che invece è popolata dai discendenti di chi ci abitava. Tra tutti i quartieri elencati, quello di Trieste - Salario è tra i pochissimi ad avere non una ma ben due[citazione necessaria] stazioni della metro, entrambe ricadenti nel quartiere Trieste, si sta parlando chiaramente delle frequentatissime Sant'Agnese - Annibaliano e Libia sulla diramazione B1 della metropolitana di Roma. Presto[senza fonte] verrà anche costruita la linea D della metropolitana che servirà in senso nord-sud sia il quartiere Trieste sia il quartiere Salario, in particolare verrà aperta la fermata "Fiume" con un'uscita che porterà direttamente all'attuale Rijeka, in Croazia.

EUR

L’EUR, in origine acronimo di Esposizione Universale di Roma, o forse di Enorme Urinatoio di Roccia, è un complesso urbanistico progettato negli anni trenta del Novecento. I suoi palazzi, realizzati in marmo, ceramica e travertino, sembrano infatti degli enormi vespasiani presso i quali, per stimolare ulteriormente il visitatore, sono collocate numerose fontane che zampillano allegramente. Fu pianificato da Benito Mussolini per celebrare i vent'anni della marcia su Roma, durante la quale l'assenza dei servizi igienici si fece sentire, perché ogni volta che il Duce si fermava per urinare e diceva: "Chi non piscia in compagnia, o è un ladro o è una spia", qualcuno finiva giustiziato. Il complesso, che avrebbe dovuto ricordare i templi e gli edifici della Roma imperiale, ospita alcuni esempi di architettura monumentale:

A destra il Palazzo della Civiltà del Lavoro, chiamato anche Colosseo quadrato, ma conosciuto a Roma come Er Gruviera. A sinistra uno dei numerosi ruderi di cui sappiamo poco o nulla.
  • Palazzo dell'INPS: occupato per lungo tempo dal Ministero della Sanità, che aveva concesso uno dei magazzini ad uso "deposito d'armi" alla Banda della Magliana.
  • Palazzo della Civiltà del Lavoro: un cubone bucherellato che ebbe il suo momento di massimo splendore nel '53, durante un'esposizione di motozappe.
  • Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi: utilizzato nel 1960 durante i giochi della XVII Olimpiade come spogliatoio femminile delle gare di scherma. L'edificio è considerato un colossale porta-sfiga, ospitò il Congresso del PCI del 1962 e quello della DC del 1964, i due partiti si sono estinti.
  • L'Edificio delle Poste, Telegrafi e Telefoni: qualcosa che era meglio evitare, un edificio di rara bruttezza a fronte di una spesa di £ 7.000.000.000 dell'epoca. No dico: "SETTEMILIARDICHEDIOVISTRAMALEDICA!"
  • La basilica parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo: realizzata con pianta a croce greca sulla cima di una collina. La si raggiunge tramite un viale a gradoni detto "dei salvi", mezzo chilometro in cui fare ammenda dei propri peccati ed arrivare mondi nel sacro luogo, o crepare nel tentativo.
  • Palazzo degli Uffici: il primo ad essere realizzato, adibito a sede dell'allora Ente esposizione universale di Roma. L'evento non fu realizzato a causa della guerra, ciò ha portato alla chiusura immediata dell'ente inut trasformazione dell'ente in EUR SpA, decisione avvenuta nel 2000, dopo circa sessant'anni di riunioni. L'azienda è controllata al 90% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e al 10% dal Comune di Roma, in pratica continua ad essere un ente inutile.
  • L'Archivio Centrale dello Stato: contiene l'originale della Costituzione italiana del 1948, gli archivi dei tribunali militari e i verbali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Inoltre, in ventordici stanze con i muri a soffietto (e la lampo per l'espansione) la raccolta in originale delle leggi e dei decreti. In una di queste stanze, da qualche parte, c'è la documentazione completa delle grandi Commissioni d'inchiesta, quelle che si sono occupate delle stragi negli anni di piombo, dell'Organizzazione Gladio, del delitto Moro e del disastro del Vajont, il tutto conservato accuratamente in una scatola delle scarpe.

Monteverde

È il nome che danno gli indigeni al quartiere Gianicolense, termine che deriva a sua volta dal colle Gianicolo. Da quest'ultimo è possibile ammirare uno dei più suggestivi scorci di Roma, comprendente l'Altare della Patria, un fottìo di tetti e il carcere di Regina Coeli. Sul belvedere è presente la statua a cavallo di Giuseppe Garibaldi, che guarda in direzione del Vaticano con un espressione del tipo "Puttana ladra, j'avevamo levato tutto e mò c'hanno più de prima". Al di là del colle, quasi a bilanciare la bellezza poc'anzi descritta, ecco apparire Er Serpentone.

Queste cose succedono da quando il maestro non usa più la bacchetta.
« Andò devi annà? ... Che sarebbe 'sto Corviale? ... Ahhh! Ma dimme er Serpentone, sinnò chi te capisce! »
(Un tizio a cui hanno chiesto indicazioni stradali.)

Si tratta di un palazzo chiamato Nuovo Corviale, tutto in cemento, lungo un chilometro, praticamente un grattacielo steso per terra, una delle cose più brutte sulla terra dopo la trippa di Giuliano Ferrara e la merda di un licaone. All'interno trovano alloggio circa novemilaottantatredici persone, in 1.200 appartamenti regolari, più quelli abusivi sorti nelle aree comuni e nelle cantine. Appena costruito lo stabile non aveva indicazioni di alcun tipo, ritrovare la propria abitazione nell'immane monoblocco era un problema. Riportiamo i casi più significativi:

  • La casalinga Irene Martufi, tornando dal supermercato, si aggirò per due giorni nei corridoi tutti uguali, annusando le porte nella speranza di riuscire a riconoscere la coda alla vaccinara lasciata sul fuoco.
  • Il ragioniere in pensione Alvaro Biscardini, uscito per comperare il latte, non riuscì più a ricongiungersi con la moglie e iniziò una convivenza con la vedova Truppoli, che aveva perso il marito nello stesso modo.
  • La signora Marisa Strampi, separata dal marito, lasciò incautamente la porta aperta e i suoi due figli, di 9 e 6 anni, uscirono per giocare a nascondino. Quando si accorse che non erano in casa fu stroncata da un comprensibile infarto.

Pietralata

Ventunesimo quartiere di Roma, indicato con Q. XXI oppure "là" quando siete abbastanza vicini. Il toponimo deriva dal latino prata lata (grandi prati), e non è tanto per dire. Il territorio fu esplorato inizialmente dalle truppe cammellate di Scipione l'Africano, nel corso dell'operazione "Fingimus Sahara", dalla quale tornarono solo i più valorosi. Il 23 ottobre 1943, presso il caseificio di Ponte Mammolo, furono trucidati dalle SS nove partigiani (Eccidio di Pietralata). Ancora oggi, usare la linkua teteska da quelle parti è rischioso, forse non come pestare le palle di una tigre tra due sampietrini, ma quasi. Il territorio attuale si estende da Portonaccio a Casal de' Pazzi, così chiamato perché chi abita da quelle parti deve essersi bevuto il cervello.

Primavalle

Le truppe di Forte Braschi tentano di cacciare gli zingari da Torrevecchia.

Si trova nel quadrante ovest-di là-nord-giù della città. Prende il nome dall'antica Tenuta di Primavalle, un'esuberante area agricola (grande come l'odierno quartiere) appartenente alla Congregazione delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio, e meno male che erano povere. Le suore vi accoglievano bambine tra i 3 e i 10 anni, orfane o figlie di detenuti, garantendosi in questo modo la continuazione della specie. Con l'arrivo di suor Urszula Ledóchowska, fondatrice delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante col Pacemaker in Avaria, il luogo fu trasformato in un centro benessere per vescovi e cardinali. Nel 1936 Mussolini, tenendo fede al patto con i preti, sbriciolò un cospicuo numero di palazzi per realizzare via della Conciliazione, liberando finalmente l'accesso alla Basilica di San Pietro da quelle inutili catapecchie. Dopo aver acquistato (a caro prezzo) i terreni dalla Chiesa, 5000 sfollati furono trasferiti a Primavalle e alloggiati in comode case popolari, due vani, senza balconi, termo-fitness-autonomo, vista sterpaglia. Il 13 settembre 1961 al quartiere si aggiunse l'abitato di Torrevecchia, comprendente mezza dozzina di isolati e un campo nomadi, che essendo tali, stanno ancora lì.

Casalotti-Boccea

Si trova nell'area nord-ovest di Roma, fuori della Grossa Rovina Ambientale. Il nome è forse dovuto alla presenza di numerosi casali nel territorio, oppure, alla fortunata sitcom Casa Lotti, girata negli anni '60 e trasmessa a partire dal 2013 su Sky Bigodini. La zona comprende anche Selva Candida e Selva Nera, due aree un tempo boschive che furono teatro del martirio delle Sante Rufina e Seconda. Le due sorelle si rifiutarono di apostatare, e doveva essere una cosa parecchio brutta perché furono torturate e uccise. Il loro martirio, fedelmente riportato[fidati], fu piuttosto laborioso:

  • venne bruciato del letame nella loro cella per farle soffocare, ma comparve una "splendida luce" e si sentì un profumo di Chanel N°5;
  • furono immerse in acqua bollente, ma il brodo venne una ciofeca perché ne uscirono illese (per patate e sedano invece non ci fu niente da fare);
  • furono gettate nel Tevere con grosse pietre al collo, ma un angelo (sotto forma di pescatore che gettava illegalmente una rete a strascico) le salvò e le condusse a riva;
  • vennero affidate ad un forestiero amante delle donne poco consenzienti, che le portò in un luogo chiamato Silva Nigra e, dopo aver decapitato la prima, bastonò a morte la seconda, che era appunto Seconda.

L'angelo stavolta era in settimana bianca e nulla potè. Nella stessa zona si registrò in seguito il martirio dei Santi Marcellino e Pietro. Nel 336, papa Giulio I ordinò che il bosco fosse diviso in due aree, Silva Nigra per gli stupri e gli omicidi, Silva Candida per le scampagnate.

Garbatella

Cartello di benvenuto nell'ospitale quartiere.

È il complesso urbanistico che si estende tra via Cristoforo Colombo e il bar dei Cesaroni. Comprende la scuola dei Cesaroni, casa dei Cesaroni e quella de Cesaretto er cassamortaro, quello che lavora vicino al cimitero del Verano e dà la mazzetta ai portantini del San Giovanni, per sapere in anticipo quando qualcuno è in procinto di stirare le zampe. L'architettura iniziale della Garbatella era improntata al modello inglese Garden city movement, quindi risultava ben collegata al centro e comprendeva significativi spazi verdi coltivabili ad orto. Purtroppo, la vicinanza coi Mercati Generali non giovò affatto, zucchine e melanzane sparivano nottetempo e si dovevano poi ricomprare, a prezzi allucinanti, ai banchi del mercato stesso. L’odonomastica della zona è a riferimento marinaro, strade e piazze sono intitolate a persone e soggetti del mondo navale. Per arrivare alla Chiesa di Santa Murena, una delle meraviglie gotico-mollusche della zona, dobbiamo attraversare piazza Capitan Findus, imboccare vicolo del Tritone e sbucare finalmente in piazza Tonno Insuperabile. Nonostante sia attraversata da via delle Sette Chiese, nella Garbatella l'unica fede autorizzata è quella romanista. L'imprudente tentativo di aprire un Lazio Fan Shop si è risolto fortunatamente nel migliore dei modi: il negozio è saltato in aria e al suo posto ora c'è una nicchia votiva con una statua di Francesco Totti.

Centocelle (e zona Sud-Est)

Il nome deriva dai "Centum Cellae Incubus", un gruppo di spogliarellisti noleggiati per l'addio al celibato dell'imperatore Costantino I, e in seguito assunti dallo stesso come cavalieri della guardia imperiale, perché avevano qualcosa di equino non meglio specificato. Gli Equites Singulares Augusti erano cento, ed alloggiavano proprio in questa zona. Centocelle ebbe un grande sviluppo con la nascita dell'omonimo aeroporto, il primo in Italia, entrato ufficialmente in funzione il 15 aprile 1909, quando Wilbur Wright venne a Roma per una serie di dimostrazioni del Flyer, e fu abbattuto per sbaglio da un cacciatore di fagiani. Proprio per la presenza di questo obiettivo militare, la zona fu fatta oggetto di numerose incursioni aeree alleate nel corso della Seconda guerra mondiale.

Soldati della Wehrmacht bloccati sulla Casilina dai partigiani (o dal traffico).

Nella centralissima piazza dei Mirti sorgeva un'osteria con un pergolato, nel 1944 era diventata la base del comando partigiano di zona, che aveva accolto tra le sue fila anche il Gobbo del Quarticciolo e i suoi uomini, una banda inizialmente dedita alla malavita e poi alla ben più edificante attività di ammazzacrucchi. In quei giorni, le truppe della Wehrmacht che occupavano Roma dovettero fare i conti con la "STIPSI" (Sindrome da Terrore Invalidante della Periferia Sud Incazzosa), che colpiva i soldati al solo udire alcuni nomi di quelle zone:

  • Quadraro: assumevano la posa fetale e iniziavano a succhiare la spoletta di una granata;
  • Torpignattara: si fingevano ebrei, preferendo la deportazione al dover attraversare la Prenestina;
  • Quarticciolo: tiravano fuori dal tascapane la foto della fidanzata, la baciavano e si sparavano con la Luger;
  • Alessandrino: urinavano negli stivali del capitano, finendo davanti al plotone di esecuzione in sette minuti circa;
  • Centocelle: si procuravano abiti civili, poi in italiano perfetto iniziavano ad urlare "Hitler è un finocchio!" e correvano a braccia alzate verso i partigiani.

Purtroppo a tale stato patologico non esiste cura, infatti la Polizia evita ancora oggi di aggirarsi in quei sobborghi.

Cinecittà

Gli Studios de Noantri è un complesso di teatri di posa, di eccellenza e rilievo internazionale[mica cazzi], situati lungo la via Tuscolana. Sono attivi dal 28 aprile 1937, per sostituire quelli oramai fatiscenti della Cines. Vi sono stati girati più di 3000 film, qualcuno l'hanno addirittura fatto vedere al cinema. Alcuni tra i più grandi registi, come Federico Fellini e Francis Ford Coppola, vi hanno lavorato. Un luogo magico che ha oscurato per anni Hollywood, finché non è arrivato Alvaro Vitali ed è finito tutto a poppe e scoregge.

Magliana

In zona Magliana, ancora oggi, non viene attuata la raccolta differenziata dei cadaveri.

Rappresenta l'estremo tentativo da parte dei romani di affermare il loro predominio sulla natura, bonificando le paludi più ostili. La zona prende il nome dal corso d'acqua che ivi scorre, la Magliana, antico teatro di un'aspra lotta per la sopravvivenza tra i primi coloni e l'alligatore della marana, feroce rettile autoctono oggi estinto. Il quartiere, che fu costruito a metà degli anni '60, sorge su un'ansa del Tevere al di sotto del livello degli argini del fiume, risulta quindi esposto al rischio di inondazioni. La maggior parte dei "casermoni" venne edificata sette metri più in basso dell'argine, la sicurezza sul lavoro era già una priorità del governo, ma gli operai furono decisamente infastiditi dal dover lavorare dentro scafandri da palombaro. Il Comune diede il permesso di costruire, alla sola condizione di rinterrare i primi due piani dei palazzi in epoca successiva. I palazzinari si guardarono bene dall'avvisare gli acquirenti della "piccola" postilla, anzi, praticarono grossi sconti a chi decideva per i primi piani. Quando il Comune si decise a controllare il rispetto delle regole, dopo una decina di anni, oramai la frittata era fatta. Obbligò comunque i residenti, quelli al primo e secondo piano, ad avere in dotazione giubotti salvagente e un canotto autogonfiante. La zona risultava comunque molto periferica, le strade erano poco manutenute e i servizi pubblici quasi inesistenti. Dopo alcuni sit-in, scioperi della fame, e numerose lettere ignorate dal Sindaco, per attirare l'attenzione dei media gli abitanti costituirono la Banda della Magliana e, al grido di "Piamose Roma", attuarono una protesta leggermente sopra le righe.

Er Trullo

Zona in periferia del suburbio Portuense, che è già al di fuori della periferia di Roma. La presenza di un sepolcro romano alto 5 metri, posto lungo l'argine del Tevere, la cui forma ricorda quella dei trulli pugliesi, dà l'attuale nome alla borgata. Fu costruita a partire dal 1939, dopo una geniale intuizione di Mussolini. Per fare bella figura durante la visita di Hitler, il Duce fece radere al suolo mezzo chilometro di palazzi, che si ostinavano ad occupare l'attuale percorso di via dei Fori Imperiali. Gli sfollati furono trasferiti al Trullo, felici di avere una casa tutta nuova. A voler cercare il pelo nell'uovo si era perso qualcosa in termini di panorama, prima dalla finestra potevano vedere il Colosseo e i Fori Imperiali, ora solo prati pieni di erbacce e un fosso con le rane. Oggi la situazione è cambiata radicalmente, nei prati pascolano moltissime pecore e, grazie ad un ponte, il fosso non deve più essere attraversato a nuoto.

San Basilio

Sagra del randello: tipica festa rionale del quartiere di San Basilio.

È il trentesimo quartiere di Roma, indicato con Q. XXX, dove Q sta per quannotelevidallepalle e 30 è il numero medio dei decessi per morte violenta, a settimana. Rappresenta l'estrema periferia nord-orientale della capitale, e gode di una fama sinistra, tanto che gli autisti dei bus che ci fanno una linea, ogni mattina, salutano i figli piangendo. Chiunque si avventuri nel quartiere dovrebbe porsi una domanda: "Siamo davvero certi che le tribù dei tagliatori di teste dimorino esclusivamente in Amazzonia?" Negli anni '50, su lottizzazione abusiva, nasce la borgata di San Cleto. I territori vengono strappati agli orsi da emigranti provenienti per lo più dalle Marche, gente abituata ad usare la roncola non solo sui vegetali. Dopo anni di sanguinose scorribande nella vicina borgatella Tidei si arriva alla pace e, dall'unione dei due territori, nasce l'odierno quartiere. Nel 2004, le strade sterrate di accesso alla landa, ancora sotto il controllo dei briganti armati di spingarda, vengono annesse ed urbanizzate da parte del Comune di Roma.

Tufello

« Alla fiera der Tufello pe' du' scudi, er Patata la madre scippò. E venne er Catena che corcò er Patata, che pe' du' scudi la madre scippò. »
(LSD (Latte e i Suoi Derivati): Alla fiera der Tufello, Caccola Records, 1994)

Si trova nella periferia nord della città, ed è delimitato dal quadrilatero formato da viale Jonio, l'officina de Fulvio er meccanico, il distributore della Benza dove se mette er porchettaro (dopo le nove) e via della Bufalotta. Nasce nel biennio 1939-1940 come borgata popolare per gli emigranti rimpatriati dall'estero, giacché è appena scoppiata la seconda guerra mondiale. In pieno clima bellico si sviluppa un quartiere con ampi spazi verdi, più che per stile per necessità, tenere i palazzi distanziati rende difficile bombardarli. Gli abitanti sono quindi persone che hanno perso il lavoro, e tutti i beni che avevano all'estero, per colpa di un crucco psicolabile coi baffetti e di un pelatone nostrano. Il sentimento antifascista prevale ancora oggi, il Tufello continua ad essere un covo di estremisti di sinistra, alle ultime votazioni hanno votato solo il 6% degli abitanti, la restante parte ha cercato invano il simbolo del PCI sulla scheda.

Riassunto video

Un pratico riassunto per i pigri e i non leggenti.


Provincia e zone limitrofe

I Castelli

« Lo vedi, ecco Marino la sagra c'è dell'uva, fontane che danno vino quant'abbondanza c'è.
Appresso vi è Genzano cor pittoresco Albano, su viett'a diverti', Nannì Nannì. »
(Lando Fiorini: Nannì - 'na gita a li Castelli, Tavernello Records, 1964)
Una delle sobrie feste dei Castelli Romani.

Con la denominazione di Castelli Romani si indica un insieme di paesi e cittadine dei Colli Albani, posti a sud di Roma. Durante il medioevo non potevi definirti ricco se non ti fabbricavi una dimora in questa zona, secondo alcuni, la Battaglia di Prata Porci fu solo un pretesto per distruggere le rovine dell'antica Tusculum e farci un nuovo castello, aggirando così il piano regolatore. I Castelli sono oggi meta delle cosiddette "gite fuori porta", simpatici eventi durante i quali i romani si riversano in quei luoghi per ubriacarsi ed ingozzarsi come pitoni. Come risaputo in queste terre si verificano strani fenomeni, tuttora in corso di studio:

  1. dai rubinetti delle case esce direttamente del vino, mai al di sotto dei 12 gradi (e non parliamo di temperatura);
  2. la cicoria cresce nei campi già "ripassata" con aglio, olio e peperoncino;
  3. scavando in un campo di patate si estraggono dal terreno gli gnocchi;
  4. le scrofe partoriscono direttamente porchette, già cotte ed insaporite con gli odori;
  5. le spighe di grano sono grosse come frigoriferi e, al posto dei chicchi, contengono ciriole e rosette;
  6. le quaglie si suicidano schiantandosi volutamente nei piatti, portandosi dietro anche le olive di contorno.

Inoltre, le donne hanno importato lo "stile hawaiano", girano per strada a seno nudo e con file di salciccette di cinghiale al collo. Al centro del Parco regionale dei Castelli Romani ci sono due laghi di origine vulcanica, il fitto fumo che si vede raggiungendoli non deve impensierire il visitatore, sono le migliaia di grigliate attive in ogni dove. Secondo stime approssimative, ma attendibili, a cinquant'anni un frascatano ha mediamente ingurgitato 37 maiali, 3 cavalli, 78 quaglie, 106 conigli, 3 sorci (se ogni tanto mangia al ristorante cinese) e 25 metri cubi di broccoli. Inoltre, ha bevuto una quantità di vino equivalente al Lago Maggiore.

La Roma a 5 corpi celesti spettro G

A Roma la Giunta Pentastellata procede rapida come un camion della nettezza urbana, ma guasto. la giunta ha così promesso che durante il suo mandato realizzerà 2 funivie cittadine, 3 canali navigabili tra il Mar Adriatico e il Mar Tirreno (stile Canale di Panama, ma senza Panama e soprattutto senza il Canale), e una serie di strade cittadine dedicate alle vetture a guida autonoma.

Su quest'ultimo punto la Giunta Pentastellata è all'avanguardia e avvantaggiata rispetto a tutti, avendo il MoVimento già lanciato da tempo nel mercato italiano le sindache a controllo remoto, che seppur con qualche differenza di resa sono pur sempre dei prototipi degni di ammirazione.

Grandi opere anche nel settore sport, dove si prevede un nuovo parco giochi per gli amanti del pallone, che porterà notevole beneficio anche all'ordine pubblico, ogni volta in cui quei birichini dei tifosi staranno chiusi lì dentro invece che girare in libertà.

A chi chiede semplicemente conto del promesso Reddito di Cittadinanza, viene prontamente risposto in modo chiaro ed esauriente "sdlwv ksnflk g jne bori bpae onòdfn".

Riserbo assoluto invece sul piano top-secret per ripulire Roma dai Romani, in modo da renderla effettivamente una città vivibile.

Curiosità

Antico logo della città: due Rom allattati da un cane randagio.
  • Oggi tutte le strade portano a Roma, ma se prendete la Casilina sono cazzi vostri.
  • Roma ha il privilegio di ospitare il buffo stato del Vatikan.
  • La città rende omaggio a CRISTO SANTO!! ogni vent'anni con il Giubbbbileo, una bolgia infernale dove sono tutti invitati a pentirsi dei propri peccati e a fare finta di non averli mai fatti.
  • Ogni anno si organizza un concertone, in data primo maggio, che serve a sporcare ulteriormente la città, grazie all'invasione di laziali, napoletani e casertani che a frotte invadono l'Urbe.
  • Studiosi stanno ancora cercando tra la popolazione un lavoratore ma non ne è stato ancora trovato uno.
  • La metropolitana di Roma è la più veloce nonché la più profonda del mondo, scavata circa a 2 km di profondità; difatti per raggiungere i treni si impiegano circa 20 minuti.
  • Roma ospita il più grande parcheggio a cielo aperto del mondo, denominato GRA (Grande Rimessa Automobilistica). L'unico inconveniente è che si impiegano molte ore per recuperare la propria automobile; in compenso si riescono a guadagnare diversi metri di tragitto verso la propria destinazione.
  • Per passare da una parte all'altra della città ci si mette un papato circa, dunque si muore dopo circa 80 anni buoni di macchina allo svincolo sud-est del GRA.
  • Gli abitanti di Roma pensano (e questo già è un grande sforzo) di essere i più furbi della Terra.

Note

  1. ^ coltellata tipicamente inferta allo stomaco

Voci correlate

Nel 2015 venne fuori il caso "Mafia Capitale".

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