Sabina Guzzanti
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Sabina Guzzanti (Milano 2, 25 luglio 1963) è un'attrice, comica e regista italiana, ma dato che occupandoci di lei rischiamo di chiudere, in questa pagina parleremo di Sabrina Salerno.
Vita e carriera
Sabina Guzzanti viene al mondo in una famiglia che ha la comicità nel sangue.
Il fratello, Corrado, è un comico.
La sorella, Caterina, è una comica.
Il padre, Paolo, è stato deputato del PdL.
Muove i primi, incazzati passi nel mondo dello spettacolo nella trasmissione Non è la RAI di Gianni Boncompagni, ma mentre le altre ragazze si limitano a sculettare e a cantare in playback, lei tedia gli spettatori parlando dei rapporti tra Silvio Berlusconi e la mafia.
Nel 1995 Sabina Guzzanti partecipa al Festival di Sanremo presentando il brano Troppo sole con La Riserva Indiana, un gruppo costituito per l'occasione e formato da Nichi Vendola, Marco Travaglio, Michele Santoro e Ilda Boccassini. Il brano si classifica in ultima posizione, chiaramente per colpa di Berlusconi.
In seguito la Guzzanti si dedica maggiormente alla satira politica, realizzando delle riuscite imitazioni di Silvio Berlusconi, Silvio Berlusconi e di Massimo D'Alema che imita Silvio Berlusconi.
Nella segreta speranza di venir colpita da un editto bulgaro come il suo acerrimo rivale Luttazzi, Sabina si lancia in una serie di accese dispute dialettiche con Giuliano Ferrara, reo di essere un lecchino di Berlusconi e di occupare due posti auto.
Nel 2005 Sabina dirige e interpreta il documentario Viva Zapatero!, in cui accusa Berlusconi di essere il responsabile della chiusura del suo programma Raiot e del buco dell'ozono. Viva Zapatero! ottiene un inaspettato successo, restando in sala per ben mezz'ora.
Negli anni recenti, complice la progressiva caduta in disgrazia del Cavaliere e una truffa subita dal "Madoff dei Parioli", il faccendiere Gianfranco Lande, Sabina si ritrova senza lavoro e senza soldi. Per questo il governo Renzi le concede il vitalizio della legge Cornacchione, assegnato a quei comici che hanno basato la loro carriera su Berlusconi.
Filmografia
Cinema
- I cammelli, regia di Giuseppe Tornatore
- Le maiale, regia di Tinto Brass
- Yuppies - I giovani di successo, regia di Carlo Vanzina
- Silvio corrompe, la polizia sta a guardare, regia di Enzo G. Castellari
- L'uomo a cui compravano case a sua insaputa, regia di Alfred Hitchcock
- Chi ha incastrato Walter Lavitola?, regia di Oliver Stone
- Natale a San Vittore, regia di Neri Parenti
Televisione
- Non è la RAI
- Stranamore
- Drive In
- Li mortacci vostri
- Dillo con una badilata
- Silvio merda olè olè
- Pippo Franco Show
- Uomini e donne
Procedimenti giudiziari a carico di Sabina Guzzanti
Condanna per diffamazione nei confronti di Oriana Fallaci
Dopo una sferzante imitazione del cancro che affligge Oriana Fallaci, Sabina Guzzanti viene portata in giudizio da quest'ultima e condannata presso il Tribunale di Predappio a dare pubblica lettura dei capolavori della scrittrice fiorentina, da Lettera a un bambino mai nato a Insciallah. Pur di sfuggire alla pena, però, la Guzzanti ha seguito l'esempio del suo amico Cesare Battisti ed è scappata in Brasile.
Condanna per diffamazione nei confronti di Mara Carfagna
Durante la manifestazione No Cav Day dell'8 luglio 2008 Sabina Guzzanti, parlando di Berlusconi, ha dichiarato:
È stata poi citata in giudizio per ingiurie a sfondo sessuale dall'allora ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna e costretta a pagare 40000 euro di risarcimento perché, come tutti sanno, Mara Carfagna non ha mai succhiato l'uccello a Berlusconi. Gli ha solo dato il culo.
Accuse di vilipendio nei confronti del Papa
Sempre al No Cav Day Sabina Guzzanti ha definito Joseph Ratzinger "un vecchio SS distrutto dalla demenza senile che crede di parlare con Dio e non si vergogna di girare in vestaglia".
Secondo la procura di Roma, le dichiarazioni della Guzzanti si configurano come vilipendio nei confronti di un capo di Stato estero, ma nei confronti dell'attrice è stato disposto il non luogo a procedere perché il Santo Padre, nella sua infinita misericordia, ha deciso di perdonarla. Mandando poi due guardie svizzere a spezzarle le braccia.
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