Saghe vichinghe
Le Saghe vichinghe sono un'antica testimonianza letteraria dell'epopea vichinga. Diffuse principalmente in Islanda, in principio erano trasmesse oralmente, come l'Aids. Successivamente furono scritte a mano da alcuni letterati come Saxo Grammaticus, Erik Ortographicus e il pedante Snorri Cagacazzus. Spesso vengono confuse con le seghe vichinghe, che sono tutta un'altra cosa.
Caratteristiche
Le saghe sono incentrate principalmente sulle gesta dei popoli vichinghi e, com'è noto, non sempre si attengono scrupolosamente alla realtà. Gli scrittori di saghe infatti facevano largo uso di metafore che spesso possono essere fraintese. Seguono alcuni esempi:
- Erik il rosso : A lungo viaggiai per sentieri inospitali, scalai ripide vette e ora che sono di ritorno a casa chiedo a te, Bjorn il colosso, figlio di Erik il rosso, di aiutarmi a sconfiggere il demone a quattro zampe che m'intralcia il cammino!
- Traduzione : Figlio, aiutami a spostare la sedia.
- Erik il bicolore : Il demone dei neri abissi ha giocato un brutto tiro alla mia galleria, condannandola ad espellere la sua nera e maleodorante prole!
- Traduzione : Ho la cagarella.
- Erik il grigio : Io, Erik il grigio, figlio di Olaf lo smilzo, ti chiedo di porre nella mia mano la bianca polvere magica che delizia i palati
- Traduzione : Mi passi il sale?
- Erik il blu cobalto : Per le maledette viscere della più nera disperazione, sento l'ira degli dei tuonare pesantemente all'interno della mia sfera.
- Traduzione : Ho mal di testa.
Tuttavia l'uso di metafore non molto chiare[Eufemismo necessario] non è il solo elemento che contraddistingue le saghe. Non si può infatti non citare la calligrafia degli scrittori, spesso degna di un medico privo di entrambe le mani, l'oggettiva bruttezza delle rune e la loro pesantezza, che comunque le rende ottimi fermaporte.
Eroe delle saghe vichinghe
Nella saghe vichinghe l'eroe è una figura retorica di grande importanza. In genere il suo nome, con tanto di perifrasi, basta da solo a rendere chilometrica la storia. Tra le caratteristiche che lo contraddistinguono vale la pena ricordare il disprezzo per la vita altrui, l'amore per la ricchezza, sua o altrui, e l'uso smodato di grugniti. Inoltre, ogni volta che viene citato l'eroe, è necessario, pena un pugno in testa, citare i suoi antenati fino ad almeno quattro generazioni prima. Spesso i vichinghi erano costretti, a causa della febbre dell'oro, a stare lontani dalle mogli. I più deboli finivano quindi col tradirle, ecco un esempio lampante:
- Ruthgard l'ipocalorico : Dragone Alitante, mia fidata imbarcazione, a lungo abbiamo navigato insieme!
- Dragone Alitante : Sì, tu pensa che culo!
- Ruthgard l'ipocalorico : Ah, dragone alitante! Dove sarei senza di te?
- Dragone Alitante : Saresti morto una dozzina di volte. Magari!
- Ruthgard l'ipocalorico : C'è qualcosa nel tuo favellare che non mi convince! Mi nascondi qualcosa?
- Dragone Alitante : È ora che tu lo sappia: ho conosciuto un altro.
- Ruthgard l'ipocalorico : Lo sapevo! È Heric il mangiacrusca vero?!
La famiglia dell'eroe è quasi sempre composta da moglie, figli e dugongo domestico. Quasi, perché capita che l'eroe rimanga scapolo tutta la vita, in quanto sprovvisto di fascino (o di denaro).
Impostazione della storia
La storia, nella saga vichinga, è impostata secondo certi canoni ed ha una struttura ben precisa. Di seguito uno schema riassuntivo.
- L'eroe salpa con la sua nave per un viaggio mistico nella malsana palude della morte putrescente mai sfiorata dalla luce del Sole, di fianco al villaggio dei Puffi
- L'eroe incontra l'immonda creatura assassina divoratrice di uomini, generata e non creata della stessa sostanza del padre (di solito anch'egli un mostro o, in alternativa, un umano zoofilo)
- L'immonda creatura uccide tutti i compagni dell'eroe e li usa per rifoderare il divano
- L'eroe sconfigge il mostro e rivela il motivo della sua impresa: salire di livello per sbloccare l'ascia a due mani
- L'eroe torna a casa felice e contento, nonostante abbia perso tutti i suoi amici, e dà una grande festa invitando tutta la Vichìnghia
- Quando muore raggiunge
il Walhalil Vahhlal'aldilà dei Vichinghi dove passerà l'eternità a combattere valorosamente con altri eroi, bere e ruttare.
Esempio di saga vichinga
Come riporta il noto scrittore scandinavo Trombo Botanicus, le saghe avevano lo scopo di decantare le virtù degli uomini nordici. Il seguente passo è tratto da una delle numerose saghe di autori anonimi.
- Servitore : Valoroso Harald il vichingo, reco al mio seguito le prede di questa battuta di caccia. Un cinghiale e due conigli che serviranno a sfamare la tua famiglia.
- Harald il vichingo : Stolto! La tua favella è biasimevole! Sacrificheremo le prede in onore del dio Thor, così che egli possa guidarci nella battaglia che infuria!
- Servitore : Ma valoroso Harald, le prede sono già morte! E poi non vedo nessuna battaglia che infuria.
- Harald il vichingo : Stolto! Infurierà una battaglia all'alba.
- Servitore : Chi attaccheremo, valoroso Harald?
- Harald il vichingo : La tribù del vecchio Sven lo sciroccato, poiché un suo avo si fece beffe di un mio antenato. Gli vendette due spade di legno al prezzo di spade vere!
- Harald il vichingo (in punto di morte) : ASDJHBFLMNK!!
- Servitore : Le tue parole non saranno mai dimenticate, valoroso Harald!
- Harald il vichingo : Vedo la luce del Valhalla.
- Moglie di Harald : Possano gli dei dell'Heavy Metal accoglierti!