Antoni Gaudì
Antoni Plàcid Guillem Gaudí Cornet, inserire y a piacere tra le varie parti del nome, (Boschetto della mia fantasia, 25 giugno 1852 - Stazione dei tram di Barcellona, 10 giugno 1926) è stato un celebre architetto visionario catalano. Più visionario che architetto, in effetti.
La sua fama è legata alla costruzione del tempio della Sagrada Familia a Barcellona. Una volta ha anche imbiancato il salotto di Pablo Picasso. È attualmente incaricato di progettare e dirigere i lavori del ponte sullo stretto di Messina, che cominceranno non appena sarà finito quell'altro progetto a cui sta lavorando in Spagna.
La vita
Secondo alcuni, Antoni Gaudì fu il frutto di una relazione clandestina tra Tim Burton e l'intero reparto di psichiatria di un manicomio criminale nei pressi di Barcellona. Tuttavia altre fonti accreditate riportano che l'architetto nacque in un paese di nome Reus, nella terronia spagnola. Da notare che Reus cambiò nome subito dopo la nascita di Gaudì, per evitare di dover scrivere sui cartelli "Benvenuti a Reus, paese natale di quello della Sagrada Familia".
Sì diplomò in scienze della comunicazione nel 1879, ma prima del diploma aveva già lavorato presso i più grandi architetti del tempo. Purtroppo quasi mai con mansioni che riguardavano l'architettura. Lavorò presso i celeberrimi Leandre Serrallach, Joan Martorell, Emili Sala Cortés, Francisco de Paula del Villar y Lozano e Josep Fontserè in qualità di magazziniere, autista, dog-sitter, caddie, cuoco, cameriere, giardiniere, badante della nonna e non di rado come schiavo sessuale. Tra le altre esperienze lavorative di Gaudì figura l'aver fatto il modello di intimo per Calvin Klein e la cavia umana per l'industria degli psicofarmaci, di cui è stato affezionato cliente fino alla morte.
All'inizio del '900 conobbe Dio. Fu un incontro abbastanza casuale, avvenuto in un locale di striptease del quale entrambi erano sporadici frequentatori. Tra un'infilata di banconote nei reggiseni delle ballerine e l'altra, Gaudì fu fulminato dall'Illuminazione Celeste. Era in realtà un faretto della pista da lap dance che si era fulminato, ma il nostro buon Gaudì non lo seppe mai. Durante questa mistica rivelazione soprannaturale, l'architetto catalano udì distintamente la voce del Padreterno (e per un attimo gli parve di sentirne anche la fiatella) comandargli:
- Dio: “In verità, in verità ti dico, Joan, edifica in mio nome il più maestoso tempio della Spagna, nella tua città, Barcellona.”
- Gaudì: “Ma veramente io non mi chiamo Joan...”
- Dio: “Ah, non sei Joan Mirò?”
- Gaudì: “Nossignore, sono Antoni Gaudì, architetto schizofrenico dal 1852™”
- Dio: “Sì, sì, non ti ho chiesto la storia della tua vita. Dunque non sei Mirò. Oh, porco me stesso, e adesso? Mi toccherà sbattermi e fare un'altra apparizione mistica. Sai mica dove vive Mirò?”
- Gaudì: “No, mi spiace.”
- Dio: “Che due palle, chiamerò l'892 892. Mi costerà un botto, Cristo!”
- Gesù: “Che c'è papà?”
- Dio: “Nulla, nulla...”- Gaudì: “Ma... signor Signore, io in effetti sono in grado di edificare chiese e palazzi, ne ho già fatto qualcuno in passato. Ho costruito anche un castello... però solo con le carte.”
- Dio: “Non lo so, mi sembri un pivello. Gesù tu che ne pensi?”
- Gesù: “Ma sì, babbo, diamogli un'occasione.”- Dio: “D'accordo, d'accordo. Tanto quello che mi preme è ricevere i fondi dell'8 x 1000.”
E fu così[lol] che Gaudì ricevette l'incarico di costruire la sua opera più famosa, il tempio della Sagrada Familia. Purtroppo i lavori non andarono come previsto, con continui rallentamenti e sospensioni. Dio cominciò a spazientirsi e non credeva alle scuse di Gaudì, che dava tutta la colpa alla CGIL. Alla fine, dopo aver annunciato al suo datore di lavoro l'ennesimo ritardo, Gaudì fu accidentalmente investito da un tram. Incidente fu, capisti?
Il modernismo catalano
Gaudì fu un esponente del modernismo, corrente artistica che veniva dopo il vecchismo e prima del futurismo. Le sue case e chiese, caratterizzate da linee curve e tematiche oniriche, oltre che dall'assenza delle toilettes, non mancavano di destare scalpore tra la popolazione spagnola. In realtà Gaudì progettava in quel modo i suoi edifici perché era nato con una singolare malformazione genetica: le sue mani erano di pongo e non riusciva a tirare linee rette nemmeno con l'aiuto del righello.
In qualità di massimo esponente dell'architettura modernista catalana, branca dell'architettura modernista che, oltre a Gaudì, comprendeva un certo Pedro, muratore e imbianchino di Figueres, nelle opere di Savador Gaudì erano presenti tutti i temi portanti della corrente artistica. Come ad esempio:
- Il rifiuto dell'architettura moderna dell'epoca industriale. D'altronde quest'ultima prevedeva che tutte le case venissero costruite senza vasca idromassaggio funzionante a champagne, cosa che Gaudì non poteva proprio tollerare. Come diceva sempre l'artista:
- Il costante richiamo alla natura, sempre per la questione degli gnomi e delle cocorite di cui sopra. Ma anche il richiamo al nudismo, al sesso di gruppo e al bukkake. Non a caso tutte le opere di Salvador Gaudì sono piene di vagine. Tranne le guglie della Sagrada Familia. Difatti era impensabile che la più maestosa cattedrale della Spagna contenesse dei riferimenti all'organo sessuale femminile. Per questo le guglie della Sagrada sono chiaramente dei cazzi.
- Il netto rifiuto di pagare per i materiali utilizzati nel costruire case, palazzi, parchi e chiese. Quest'ultimo punto, in particolare, causò non pochi problemi ai modernisti presso i fornitori, e fece sì che la corrente artistica si esaurisse dopo un breve decennio.
Le opere
La Sagrada Família
La più famosa opera di Gaudì, il Templo Expliatorio de la Redencion y del Martellarses le Palles y de la Sagrada Familia è in realtà più simile a un coito interrotto che ad una chiesa, nel senso che i lavori si sono interrotti sul più bello. Ah, sì, e per l'eccezionale quantità di sperma utilizzato durante l'edificazione della navata, il che fa della Sagrada Familia la chiesa cristiana in cui è stato versato più liquido seminale dopo San Pietro.
La Sagrada Familia è in costruzione dall'anno 1882, i lavori sono proseguiti ininterrottamente durante i secoli, e si prevede che il tempio non verrà terminato prima del 2036. Se questo ritardo è fastidioso per gli appassionati d'arte, figuratevi per quelli che vivono nei pressi della chiesa, che da centotrent'anni ogni mattina alle 8:00 vengono svegliati da muratori che bestemmiano in catalano.
Nonostante la data di termine lavori sia ancora incerta, il 7 novembre 2010, la chiesa sarà ufficialmente consacrata da Papa Benedetto XVI, che battezzerà per l'occasione 40 bambini e 40 bambine nell'acquasantiera a forma di geco, causando nei piccoli la nascita di una nuova fobia.
Parc Guell
- Guida turistica : ... e poi abbiamo questa iguana, famosissima scultura replicata in molte cartoline, pensate, Gaudì la scolpì in meno di tre giorni e volle attaccare personalmente tutti i pezzi del mosaico che gli donano questo splendido e variegato colore. Rappresenta la fantasia onirica che compenetra il mondo reale, tematica ricorrente in tutte le opere dell'artista.
- Turista : Mi scusi, signorina, e questa scultura cilindrica che cos'è? Cosa rappresenta?
- Guida turistica : Quello? Quello è un cestino, serve a buttarci dentro le cartacce.
Parc Guell è la seconda più celebre opera di Gaudì. Anche se non è famosa come la Sagrada Familia, è comunque un complesso artistico di grande valore. Nel progetto iniziale, l'opera doveva diventare una città-parco, ma Gaudì, sorpresa sorpresa, non riuscì a concludere il progetto, e oggi Parc Guell è uno dei più visitati parchi pubblici di Barcellona.
Parc Guell ha anche una grande utilità sociale. Grazie alle stranissime sculture di Gaudì, infatti, i tossici che frequentano il parco non sentono il bisogno di drogarsi per sballarsi, gli basta dare un'occhiata all'iguana gigante. Quest'ultima peculiarità del parco ha attirato le critiche degli importatori spagnoli di cocaina, attività che occupa il 51% dei napoletani in Catalogna.
Varie case che nessuno visita mai
Le case di Gaudì, in realtà, non sono molto famose. Alcune, per dire, non le conosceva nemmeno Gaudì stesso, anche perché molte non sono neppure state progettate da lui. Agli inizi del '900, infatti, se un abitante di Barcellona, andando in giro per la sua città, trovava un palazzo dalle fattezze bizzarre, lo attribuiva a Gaudì, anche se l'architetto era Iñigo Montoya. Questo spiega perché nel 1952 Gaudì venne accreditato come il progettatore della Coop di Carrer de la Marina.
Negli anni Settanta molte della case di Gaudì vennero demolite perché tecnicamente si trattava di abusi edilizi. Il commento ufficiale dell'Unesco alla notizia fu: "Pazienza". Attualmente ne restano solo cinque:
- Il Capriccio, un particolarissimo palazzo progettato mentre Gaudì era sotto acido. L'artista disse a riguardo del progetto: "Faccio il cazzo che voglio perché tanto sono famoso, per cui se io dico che sulla torre nord ci vanno più palle rosse e sul tetto il camino deve avere la forma di un Triceratopo, i miei schiavi eseguono, capito?"
- Casa Guell, situata all'interno di Parc Guell, e soprannominata la casa di Hansel e Gretel. Gaudì la fece costruire appositamente di marzapane e crema pasticcera per attirarvi i bambini che poi seviziava. Sorprendentemente, la casa è ancora in piedi, però puzza da morire ed è piena di mosche.
- Casa Batllò, che è attualmente un ospizio per nostalgici del regime franchista
- Casa Abauanabananababò, costruita interamente in plastica e pagata dal signor Abauanabananababò con i buoni sentimenti e la risata di un bambino.
- Casa Milà, ora è un McDonald's
Voci correlate
Altri progetti
- NonCommons non contiene file multimediali su Antoni Gaudì, però se trovate qualche foto strana, quasi certamente c'è il suo zampino.
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