Salvatore Aronica
Salvatore Aronica è la terza reincarnazione di Jack lo Squartatore e il risultato della fusione tra Materazzi e Gattuso. Con le sue abilità, ha rotto ogni schema calcistico, ogni tattica e ogni gamba.
Carriera
L'esordio di Aronica è datato 20 gennaio 1978, quando con un calcio sfondò le pareti uterine della madre. Già a due anni ne vengono intuite le grandi qualità, dalla mafia, che lo acquista e lo usa al posto dei dobermann. In un solo anno passa da vice dobermann a vice machete. A cinque anni raggiunge il massimo della sua bravura facendo un palleggio, picco che mai più raggiungerà nel corso della carriera. Trascorre le giovanili al Bagheria, dove viene impiegato come bandierina destra. Gioca poche volte titolare e in una partita, dopo una scivolata finita male, uccide sei persone. Per sfuggire alla polizia passa quindi alla Juventus. A Torino si mette in evidenza con un pennarello verde comprato alla Coop. L'allenatore lo nota e lo usa come lampadina a costo zero per illuminare i bagni. Oltre al ruolo di lume, nel quale è titolare inamovibile, viene impiegato dal comune come sostituto della dinamite e della gru per vari lavori nella città. Il 15 febbraio 1998, a 20 (18 + 2 o 23 - 3) anni, dopo l'infortunio del difensore titolare, del sostituto e del barboncino affetto da aerofagia dell'allenatore, gioca la sua prima partita nella Juventus. Sarà uno dei giorni più belli della vita di tutti i venditori di protesi ortopediche torinesi. Dopo tre anni Aronica saluta la Juventus, con grande tristezza di becchini e medici. Nel luglio 1998 passa alla Reggina, ma dopo appena due partite chiede di essere trasferito in C1, per non farsi rompere le palle dagli arbitri, pressoché inesistenti in quella categoria: sarà un periodo meraviglioso, lo stesso Aronica ha dichiarato alla stampa qualche mese fa:
Dopo l'effimera esperienza al Crotone passa alla Fiorentina, che poco dopo dichiara il fallimento. La bancarotta non era altro che una tattica per cacciare l'Aronica Nazionale, acquistato dall'allora DG dopo una sbornia di sei litri di Jägermeister e Jack Daniel's. Perciò si trasferisce all'Ascoli, dove trova una grande sintonia con l'allenatore, che chiedeva sempre di rompere le ossa agli avversari. E Aronica lo faceva sempre, letteralmente. Eseguiva ogni ordine che gli veniva impartito. Dopo l'attuata richiesta di mostrare le palle agli avversari, Aronica viene trasferito in carcere, con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico. Cacciato, va al Messina, dove rimarrà tre stagioni, tra cui due in Serie A. I segni del passaggio di Aronica a Messina si vedono ancora oggi, con i posti in autobus riservati a disabili, mutilati di guerra e vittime di Aronica, a cui le due prime categorie cedono volentieri il posto. Nella cittadina siciliana affina le sue abilità, riuscendo a commettere falli talmente violenti che quando su SKY ne mostravano il replay, il calciatore colpito riceveva di nuovo il fallo. Dopo tre splendidi anni dai rendimenti altissimi, circa una partita giocata per errore all'anno e 6000 falli al secondo, viene acquistato da Aurelio de Laurentiis, come idraulico per la sua residenza a Capri.
Napoli
Il salto di qualità compiuto da Aronica nel periodo partenopeo è evidente: nella prima partita riesce a fare un passaggio, nella seconda un tiro senza colpire il grugno del guardalinee e, nella terza partita da titolare, tenta malauguratamente una rovesciata. Il tentato gesto tecnico causerà sedici aborti, otto casi di perdita totale di memoria e un infarto. Aronikiller nella sua prima stagione impara il "colpo della morte", un fallo talmente violento che riesce a colpire avanti e indietro nel tempo. La seconda stagione fu un periodo nero, perché si era dimenticato di pagare la bolletta dell'ENEL. Nel terzo anno a Napoli Aronica entra nel calcio che conta, nella Champions League e nelle caviglie che contano, quelle di Agüero. Oltre alla quotidiana professione di calciatore, lavora nell'ospedale Cardarelli, dove divide i gemelli siamesi con un calcio ben assestato. Prima dell'inizio della quarta stagione, a Napoli viene istituito al pronto soccorso il reparto Colpiti da Aronica, terapia intensiva con massima priorità di cura. La quarta annata non è un periodo felice per Sasà, non gioca più titolare e ammuffisce in panchina, godendosi solo il piacere di qualche omicidio camorristico e di dare gomitate contro il vice allenatore Frustalupi. Le poche volte che entra in campo si rivelano tragiche per i calciatori avversari, che si ritrovano un Aronica arrabbiato e più violento del solito.
Bilancio finale delle poche partite disputate: 6.800 morti e 30.000 feriti, roba che neanche il concerto di Gigi d'Alessio. La rabbia di Aronica costringe l'allora allenatore Walter Mazzarri a migrare a Milano, alla corte dei denti dorati di Massimo Moratti.
Attualmente
Il Salvatore Nazionale, alla ricerca di nuovi stimoli, va a Palermo, dove viene impiegato come aratro. Nel periodo palermitano viene accusato dalla corte dei diritti dell'uomo per crimini contro l'umanità e capigliatura orrenda; salvo poi essere scagionato dalle accuse dopo le preventive minacce al giudice. Attualmente Aronica fa il cacciatore e uccide con i suoi cross ogni animale che si trovi sulla traiettoria.
Curiosità
- L'uomo nero ha paura di Aronica.