Salvatore Bagni

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Nonquote contiene deliri e idiozie (forse) detti da o su Salvatore Bagni.


Bagni durante una telecronaca.
« Mah, io di falli ne ho visti tanti, caro Tombolini... secondo me quello ci poteva stare... »
(Salvatore Bagni rievoca una serata a trans con gli amici del bar sotto casa)
« Certo che questo Bagni porta sfiga »
(Marco Masini su Salvatore Bagni)
« Aaaah! eee guaaa... uee ma proooo... Aaaah...Uuuuh! »
(Salvatore Bagni commenta un'azione concitata.)
« Ahvìa..ha lalucidhia dheh..la lalucidhia dheh »
(Un altro prezioso commento tecnico di Salvatore Bagni)
« Ci sta! »
(Salvatore Bagni dopo che un giocatore dell'Italia ha appena perso palla)
« Ci sta! »
(Salvatore Bagni dopo che l'Italia ha perso contro l'Egitto alla Confederation Cup)
« Non ci sta! »
(Bruno Pizzul su Salvatore bagni)
« Che giocatoooore! Unico al mooooooondo! »
(Salvatore Bagni su Tutti.)
« Ma che giocata straordinaria da parte di un giocatore immenso! »
(Salvatore Bagni dopo un retropassaggio di un difensore al portiere)


Salvatore Bagni, dal latino Sales Vatae Bagna ovvero Vater delle Sale da Bagno, è un ex-giocatore di calcio passato alla storia per aver contribuito allo scudetto del Napoli di Maradona gufando gli avversari di turno. Attualmente si fa trovare a ogni partita della nazionale di calcio nella postazione per commentare la partita in TV, fornendo commenti da bar come se fosse sul divano di casa sua, anche se nessuno gli ha mai chiesto di farlo.

La genesi

Aderisci alla campagna anti-Bagni! In omaggio riceverai un pupazzetto raffigurante Salvatore che, strizzandolo, dice: "incredibile!"

Nato a Fraseggio il 9 dicembre 1921, Salvatore Bagni è figlio di Annamaria Franzoni e il sosia di Roberto Calderoli. Concepito senza peccato il giorno di Halloween in una Beauty Farm durante una lampada a raggi UVA, motivo che spiega la sua impeccabile abbronzatura, il Bagni sin dagli albori denota una straordinaria dote di portasfiga.

Il giorno della sua nascita Fraseggio fu rasa al suolo dai passaggi di troppi giocatori spagnoli dopo aver sparato a un gruppo di giocatori italiani, tra cui Mario Balotelli.

La Longobarda

All'età di 6 anni 6 mesi e 6 giorni, incontra David Silva e Iniesta che subdolamente lo invogliano a lasciare Fraseggio e trasferirsi a Scorreggio, patria natale dei maggiori esponenti del mondo gay. Molti erroneamente fanno corrispondere questa data al giorno della nascita del Bagni, ma i ricercatori Infasil hanno dermatologiacamente testato che un'abbronzatura simile a quella di Salvatore Bagni non poteva ottenersi dopo il 1946, anno in cui il padre di Carlo Conti acquistò tutte le lampade a raggi UVA per regalarle al figlio, eliminandole di fatto dal mercato.

All'età di 10 anni il suo tutor Ronaldo e tre sue amiche, si scoprirà in seguito trattarsi di trans, gli regalano un pallone rosa a pois lilla, si scoprirà in seguito trattarsi di un sex toy, con cui Salvatore si cimenta per la prima volta nel tirare calci alle palle, caratteristica che lo accompagerà fino alla morte. Dopo tre anni passati nell' Atletico SDC (Strada Davanti Casa) Salvatore passa ad allenarsi con le giovanili della Longobarda, all'epoca non ancora allenata da Oronzo Canà, ma da un ceco (Zeman), che vide nel giovane Bagni un talentuoso e promettente giocatore.

Salvatore poco prima di scoprire che non rientra nel regolamento prendere la palla con le mani solo perché gli prudono i piedi.

In squadra conobbe giocatori del calibro di Gullo, Molinaro e Burdisso, ma il compagno con cui strinse il miglior rapporto fu Crisantemo, che assieme a Speroni formerà lo zoccolo duro della Longobarda del periodo Canà. Bagni contribuì a portare la Longobarda in Serie C1 grazie alla iella mandata all'attaccante avversario, che al 90° sbagliò il rigore che avrebbe costretto la squadra a un altro anno di C2. Nell'occasione Bagni pronunciò testuali parole: "Non può sbagliare, non sbaglia un rigore da due anni!!".

L'approdo al Napoli

A 16 anni il talentuoso ispano-romagnolo venne scoperto da Luciano Moggi che lo volle al Napoli. La città, notoriamente scaramantica, lo accolse con tre tonnellate d'aglio, 20.000 cornetti portafortuna e un'autobotte contenente Acqua Benedetta "Trapattoni Gran Reserva" del 1950. Alla presentazione ufficiale dichiarò: "Vengo al Napoli per regalargli lo Scudetto". Nonostante i gesti scaramantici il Bagni portò alla retrocessione in C1 la squadra partenopea, e augurando al Torino buona fortuna per la trasferta di Coppa UEFA, fece precipitare l'aereo che trasportava la squadra granata causando la morte di tutti i giocatori.

Il direttore sportivo, per mezzo di una lettera anonima scritta con ritagli di giornale, mandò Bagni in prestito per allontanare la sfiga dalla società. Dopo tre anni in prestito al Vernole, Acaya e all'Habemus Papa Waigo, Bagni decise di ritirarsi dal calcio giocato e dedicarsi al golf su spiaggia. Appresa la notizia il presidente del Napoli per festeggiare la scampata tragedia, decise di acquistare Maradona.

Gli anni del Golf su spiaggia

Primo piano di Salvatore Bagni. È sconsigliata la visione ai minori di 18 anni.

Milita nel Nanto, squadra di serie A2 del campionato di Golf su spiaggia, con soddisfacenti risultati. Chiamato dal CT della Nazionale di Golf da tavolo Roberto Donadoni a sostituire il sostituto dello stuntman che doveva sostituire l'ultimo dei panchinari, Bagni si presenta in sala stampa vistito di nero con un mazzo di crisantemi e con la voce rotta dall'emozione esclama: "Sono felice di prender parte alle Olimpiadi in veste di rappresentante italiano del gioco più bello del mondo".

Una serie di sfortunati eventi vollero che nel giorno dell'inaugurazione, la sala dove erano riuniti tutti i giocatori del mondo di Golf su spiaggia escluso il Bagni che era in bagno, sparì a causa di un sacrilegio mandato per sbaglio da un giovanissimo e inesperto Mago Silvan. Fu così che scomparse dai giochi olimpici e dalla memoria storica il giuoco del golf su spiaggia.

Il ritorno al calcio e lo scudetto

Bagni, non riuscendo a starsene con le mani in mano, chiese al presidente del Napoli Ferlaino di essere riammesso in rosa. Dopo 17 mesi dunque Bagni tornò ad allenarsi con il Napoli agli ordini di Mr. Bianchi, che gli ritagliò un ruolo congeniale. Panchinaro sinistro porta-sfiga con casacca numero 17.

13 partite giocate, nessun gol ma una miriade di gufate ai danni degli avversari contribuirono enormente, probabilmente anche più dei gol di Maradona, allo scudetto degli azzurri. Bagni nello stesso anno vinse anche il premio come miglior gufatore in Camposanto e il premio Marco Masini.

Una memorabile telecronaca

« Ma PPirlo che giocatore, unico al mooondo... aigh agh agh... fuoori tempo massimo... guarda guara... facciamo pi Pirlo... guarda cosa fa... ahvìa... ha lalucidhia dheh... la lalucidhia dheh... di vedere Rossi in mezzo all'area... poi... poi... pooi ci vuol la qualità anche (silenzio)... poi tocca di siniiistro... lui... inconclude di destro... noh eh... dheehh... DE Rossi... pperò tutti vanno abbracciare PPirlo... »
(Salvatore Bagni)

Curiosità

  • Si narra che per dire la parola "imprescindibile" abbia iniziato a maggio '98 e finito a gennaio 2006.
  • Si narra che Milito sia l'unico giocatore che con le sue giocate sia riuscito a non impappinare Bagni.
  • Si narra (è più una certezza che una probabilità) che si sia laureato presso la facoltà "Luca Giurato" a Roma.