Samoa

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Le Samoa sono lì, spunteranno tra 3...2...1...

Le Samoa ("Samoa tulà, Samoa arise Ma sisi ia lau fu’a lou pale lea" in lingua originale, ovvero "Isole inutili dimenticate da tutti") sono delle isole sfigate da qualche parte dove ha perso le scarpe il Signore. Sono note soprattutto per essere ignote al resto del mondo e per l'omonima nazionale di rugby che, puntualmente, si fa rompere il culo in tutte le competizioni, perfino dall'Italia.

Geografia

Le Samoa confinano ad est con il Canadafrica e a Nor-sud con il Congo belga. Non chiedete come facciano delle isole ad avere paesi confinanti: per la verità neanche gli stessi abitanti conoscono l'esistenza della loro nazione, il che rende tutto molto più difficile.

Le isole sono divise in vari distretti, dai nomi improbabili come Tuamasaga, Gaga'emauga o Fa'asaleleaga.

Storia

Samoani che, nonostante il fisico prominente, stanno per prenderle alla grande dalla Nuova Zelanda.

La storia delle isole Samoa è lunga e interessante, ma a nessuno degli autoctoni è mai venuto in mente di metterla per iscritto, per cui, fino al 1904 non abbiamo nessuna notizia. Quell'anno arrivarono nientepopodimeno che coloni dalla Kvante Zermania, per prendere in sposa le donne samoane e innestare in loro la kvante kultura occidentale.

La spedizione, sei mesi di viaggio che costarono la vita a metà dell'equipaggio tra dissenterie fulminanti e letali pratiche di bondage indotte dalla noia, era stata organizzata in tutta fretta dopo che i vicini Francesi avevano convinto Otto Von Bismarck della presenza, in tali isole, di numerose porcone con due tette grosse così vergini fanciulle in attesa di essere ingravidate. Come era facilmente intuibile, quei burloni dei Francesi avevano giocato un bello scherzo ai cugini germanici che al ritorno dal viaggio dieci anni anni dopo, fecero scoppiare la Prima Guerra Mondiale.

Nel 1914 i neozelandesi, zitti zitti, prepararono una grande flotta per conquistare le Samoa e rendersi utili all'Inghilterra sconfiggendo i tedeschi ma, inaspettatamente, non trovarono nessuno, ottenendo quindi il controllo dell'isola. Per venire incontro alle orrende condizioni degli abitanti, introdussero oggetti altamente tecnologici come il pettine e il tagliaunghie, che contribuirono a rendere più piacevoli alla vista quegli esseri abominevoli.

Nel 1962 i neozelandesi abbandonarono l'isola a sè stessa, che decise di diventare indipendente all'insaputa del mondo intero. Solo recentemente, con l'iscrizione delle nazionali di calcio e rugby nei ranking FIFA, si è appurata la loro effettiva esistenza.

Società

La società è quello che è: una merda. I samoani fanno a gara a chi muore prima, per porre fine alla loro lenta agonia depressiva. Molti perdono la vita nella nazionale di rugby o, per emergere, si danno alla WWE, alla WWF e all'LSD. Vediamone punto per punto gli aspetti salienti.

  • Famiglie: sono di tipo matriarcale, ma anche patriarcale, in quanto non si distinguono i maschi dalle femmine.
  • Cultura: all'avanguardia, ma di certo non ragiunge gli liveli deli studdenti itagliani. Le lingue ufficiali sono praticamente tutte, spaziano dall'aramaico antico al cinese mandarino, ma tanto poco importa perché tutti si esprimono a gesti.
  • Economia: fiorente, ma soprattutto varia. Si basa sulle esportazioni di noci di cocco, creme di cocco, peli di cocco, succo di cocco, torte al cocco, benzina al cocco, cocco bello, cocco fresco.
  • Gastronomia: l'alimento principale è il cocco, ma sono ben graditi anche rimasugli neozelandesi e acqua di mare. Esportato il tutto in mondo è il celeberrimo piatto tipico: Cocco in flambè con acqua di mare.
  • Sport: contro tutte le aspettative, i samoani posseggono perfino una squadra di calcio e una di rugby, per la quale sono parecchio famosi. Ok, non esageriamo, per la quale qualcuno potrebbe averli visti in TV mentre faceva zapping.
  • Turismo: turismo? Pretendete anche che qualcuno butti i suoi soldi per andare nelle Samoa? C'è lo spread, cazzo!