Sergej Michajlovič Ejzenštejn

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(Alberto Sordi dopo aver visto un film di Sergej Michajlovic Ejzenstein.)
Ejzenštejn prima e dopo 1948

Sergej Mihajlovič Ejzenštejn (Mosca (Russia), 1898 - Ape (Piaggio), 1948), per gli amici Ejze, fu uno dei registi più influenti del XX secolo dopo Carlo ed Enrico Vanzina.

La vita

I primi anni

Figlio del calciatore Sinisa Mihajlovic e di Sandra Milo, fin da piccolo si distingue per la spocchia, la presuntuosità e le tendenze omosessuali. A scuola aveva la media del 10 ma, poiché bestemmiava come un camionista abruzzese, a religione non prendeva mai voti al di sopra del due.

La corazzata Potemkin.

E poiché in Russia erano tutti comunisti, della religione non gliene fregava una cippa a nessuno.

La scoperta del cinema

All'età di 15 anni si reca per la prima volta in una sala cinematografica, per vedere L'insegnante al mare con tutto il kolkhoz, massacrante film di propaganda protosovietico definito dalla critica contemporanea come "un'incudine sui coglioni sarebbe meglio". Ciò nonostante, il giovane Sergiuzzo si innamora dello schermo argentato, attirato un po' dalla magia delle immagini in movimento, un po' dalla possibilità di intrattenersi in intimità con militari di truppa e graduati.

All'età di 20 anni si iscrive all'Università di Cinema Russa Riccardo Schicchi dove scopre i film di Tinto Brass, di Pier Paolo Pasolini e anche di Pedro Almodovar, nonché di Ando Vais. Si laurea con 110 calci in culo, con una tesi dal titolo Ma Alvaro Vitali è di sinistra?

Uscito dall'università, dovette faticare parecchio per entrare nel mondo del cinema. Finalmente gli si aprì uno spiraglio grazie alla collaborazione del noto produttore Andrej Koimasky Neibosky, grazie alla cui abilità potè inventare la tecnica del montaggio ANALogico.

Le prime opere

A 24 anni gira il suo primo capolavoro: Sciopero, ambientato in una scuola russa dove regna il fancazzismo totale, nei bagni le studentesse fanno i pompini e i professori non insegnano nulla, ma si recano spesso al bagno. In realtà, il film doveva intitolarsi "Tramonti a Vladivostok": il nuovo titolo fu ispirato dagli attori del film, che, dopo aver letto il copione si rifiutarono ostinatamente di prendervi parte, fino a quando furono minacciati con un Kalashnikov.

Nonostante le difficoltà di produzione, fra i giovani del periodo il film diventa un vero e proprio cult-movie: i ragazzi arrivarono a conoscere tutte le battute a memoria, nonostante il fatto che si trattasse di un film muto.

Il grande successo

Il successo strepitoso del film spinse i produttori ad affidargli le riprese del suo possibile capolavoro, La corazzata Potemkin, ma dato che è una cagata pazzesca, non ne parleremo. Diremo solo che il film dura poco più di un'ora, ma per un curioso effetto spazio-temporale dovuto probabilmente al fatto di essere stampato su pellicola all'uranio impoverito, dà allo spettatore l'impressione di essere stato in sala per ventordici ore in ginocchio sui ceci e con le mutande di lana grezza. Per questa caratteristica il film attirò l'attenzione di Stalin, che decorò l'artista con la Medaglia all'ordine del popolo proletario vittorioso quinquennale della bandiera rossa alla facciazza di quel cornutone di Trockij che gli puzzano pure i piedi toh!, massima onorificenza dell'Unione Sovietica degli anni '20.

Le opere della maturità

La carriera del genio russo seguì con un film minore: Ottobre, su qualcosa che a nessuno importa. Il fatto che quattordici dissidenti si fossero suicidati per la noia dopo aver visto il film gli valse l'ulteriore plauso di Stalin, che lo nominò Ministro della CUL-tura con delega al Raddrizzamento delle Banane.[1]

Dopo questo film, realizzò l'imperdibile Alexander Nijyevschkcijyi, storia di un gruppo di simpatici metallari tedeschi che va a fare una passeggiata su un lago ghiacciato completamente bardato di borchie e corazzature, sfonda il ghiaccio ed affoga miseramente. Particolarmente acclamato dalla critica del Partito, il film fu successivamente definito "la più grande delle purghe di Stalin", da quanto faceva cagare.

Il declino e gli ultimi anni

Non pago, il regista produsse alcuni anni più tardi il magistrale Ivan Il Terribile, diviso in 9 bobine dalla durata di 15 ore ciascuna, dove si vede l'attore protagonista che invecchia realmente, senza trucco. Il film fu boicottato da Stalin perché era, secondo il Dittatore, un firme de froci, dove nun se scopa mai, io a guardallo me sò rotto er cazzo, la prossima vorta ar Ministero dàà Curtura ce manno Tinto Brasse. Ejze...Ejse... vabbe', Sergej[2] ne fu delusissimo, e si ritirò spontaneamente a vita privata.[3] Il sommo regista si rifugiò quindi in una dacia in Cappadocia, insieme al fedele fidanzato Malgioglio, con cui trascorse serenamente gli ultimi anni. Minato nella salute dalle vicissitudini della sua lunga carriera (e un po' anche dai chilometri di fava acchiappati senza ritegno nel BAUGIGI), il regista morì prematuramente a soli 90 gradi anni. Molti dei suoi film incompiuti vennero realizzati postumi da Bruno Liegi Bastonliegi.

Filmografia scelta

Tra i suoi film migliori possiamo ricordare:

  • Sciopero: gli attori si rifiutano di lavorare in una cazzata simile
  • La Corazzata Potemkin: un marinaio vegetariano rifiuta il brodo; rivolta a bordo; i cosacchi sparano sulla folla; l'occhio della madre; la carrozzina sulla scala; le palle a cocomero dello spettatore
  • Ottobre: il titolo del film descrive la sua durata (31 giorni, possibilmente con proiezione in autunno)
  • Alexander Nevischi: la relazione ambigua tra un uomo ed il suo marsupiale da tartufi
  • Ivan il Terribile: la tragica storia di Ivan Ivanic' Ivanov e la sua alitosi
  • Rocco invade la Polonia (purtroppo andato perduto), con Rocco nella parte della sbarra di confine spostata dai nazisti
  • Rocco il terribile: film di montaggio dei due precedenti
  • Que viva la fica!: un punto di vista personale sulla rivoluzione messicana

Tra i suoi film peggiori invece:

  • Natale a Mosca
  • Matrimonio in Cremlino
  • Tre metri dentro il gulag
  • Come Stalin nessuno mai
  • Scusa se ti chiamo Brezhnev
  • Questo piccolo grande soviet
  • Mosconi il terribile
  • Quel gran pezzo della compagna Ubaldya tutta nudya e tutta caldya
  • Compagno Pierino: Contro Tutti
  • Metti lo kolkhoz tuo ne la mia Pravda
  • La liceale nella classe dei bolscevichi

Le relazioni

La vita affettiva di S.M. Ejzenstein fu oltremodo complessa ed articolata. In particolare, risulta che ebbe relazioni con:

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • I suoi film sono delle cagate pazzesche.
  • The island doveva girarlo lui, ma per fortuna non l'ha fatto e non si è ulteriormente sputtanato.
  • Non piace a nessuno.
  • Definiva i suoi film merda.
  • Nonostante fosse russo, era un mussoliniano convinto.
  • Justin Timberlake fu scartato per La corazzata Potëmkin perché era, secondo il regista, troppo frocio
  • Viene fatto studiare nelle Università di Cinema agli studenti indisciplinati e fancazzisti e alle studentesse che non accettano di sedersi sotto la cattedra del professore.

Note

  1. ^ Delega che Serghiuzzo prese molto sul serio, dedicandovisi ANO - ehm, ANIma e cuore
  2. ^ o sir Gay, come lo chiamava affettuosamente il fidanzato storico Malgioglio
  3. ^ In questa decisione, la frase di Stalin "o ti ficchi quella cinepresa nel culo oppure finisci a filmare la neve in Siberia" potrebbe aver avuto un certo peso, che gli storici stanno ancora cercando di valutare".