Serie televisiva italiana
Una serie televisiva italiana (detta anche ficsciòn dai vecchi bavosi che le producono) è, assieme al Partito Democratico, il MOIGE e il McItaly una delle più aberranti manifestazioni dell'ingegno italiano.
Si è scelto, in questa pagina, di usare il sostantivo "serie" nella sua forma singolare non per ragioni di indicizzazione alfabetica (anche perché nessuno su Nonciclopedia si ricorda cosa viene dopo la E), quanto piuttosto perché esiste una sola grande serie televisiva italiana, con gli stessi attori, le stesse trame, gli stessi dialoghi, soltanto il titolo e i nomi dei protagonisti sono leggermente diversi. In astratto credi che mandino in onda l'ultimo episodio di Distretto di polizia, in concreto stai guardando Le inchieste del commissario Maigret con Gino Cervi.
Nascita della ficsciòn italiana
Con l'avvento della televisione nel 1954, la vita di molte famiglie italiane cambiò radicalmente. Difatti non si poteva più litigare su quale stazione radio ascoltare, anche perché di canale televisivo ce n'era solo uno, al massimo qualche marito insoddisfatto inveiva contro la moglie per non aver aspettato l'invenzione di Sky.
La programmazione televisiva, all'epoca, era assai scarna e non copriva tutto l'arco della giornata, ma solo tre blocchi. Dalle 11:00 fino a mezzogorno andava in onda Beautiful, i programmi riprendevano poi nel pomeriggio con la tv dei ragazzi per terminare alle 16:00 e infine a partire dalle 18:30 vi era l'ultimo blocco che consisteva nel telegiornale e nel popolare show Carosello, che chiudeva la giornata con il celebre motto:
Originariamente era stato proposto anche un blocco che, dalle 24:00 alle 3:00 avrebbe trasmesso solo porno zoofilo con trans e Criceti, ma poi il progetto fu misteriosamente annullato.
Il pubblico a casa, tuttavia, non gradiva la scarna programmazione che la tv aveva da offrire, anche perché Carosello finiva alle 19:00 ed era un po' dura andare a nanna a quell'ora. Senza contare che le famiglie, spenta la tv, correvano seriamente il rischio di iniziare a parlare tra loro o, peggio ancora, di leggere un libro.
In seguito, la dirigenza della RAI, accogliendo le lamentele del pubblico, decise di inserire un programma televisivo di varietà dopo Carosello, lanciò quindi una serie dal titolo: I celeberrimi varietà tappabuchi dopo Carosello condotti da grandi personalità televisive del tempo. Gli otto episodi della serie furono i seguenti:
- Live from Studio 5 di Cinecittà in Roma: Totò fa le boccacce per un'ora
- Live from Casa Sua: Beppe Grillo inveisce contro Fanfani
- Live from Hell (provincia di Campobasso): Amici di Nilla Pizzi
- Live from Vergate sul Membro: Raffaella Carrà canta canzoni con doppi sensi
- Live from Studio 5 di Cinecittà in Roma: Raimondo Vianello fa le scoregge con la mano sotto le ascelle per un'ora
- Live from Studio 5 di Cinecittà in Roma: Raimondo Vianello si infila uno spaghetto nella bocca e se lo fa uscire dal naso per un'ora
- Live from Studio 5 di Cinecittà in Roma: Raimondo Vianello fa dondolare una matita davanti alla telecamera che alla fine sembra che sia molle ma è solo un'illusione ottica per un'ora
- Live from Studio 5 di Cinecittà in Roma: Raimondo Vianello bestemmia per un'ora
Sfortunatamente la serie di spettacoli, che raccolse il record di telespettatori per un programma televisivo italiano, cioè sette (record che sarà battuto, per quanto riguarda la Rai, solo dopo l'invenzione dell'Isola dei famosi), si chiuse con uno strascico di polemiche quando Vianello, chiudendo i suo sessanta minuti di bestemmie contro tutte le divinità conosciute e sconosciute, disse "Acciderbolina". Il pubblico non gradì affatto la cosa e chiese una punizione esemplare per il presentatore. La Rai costrinse Vianello a scusarsi pubblicamente, fustigarsi con un gatto a nove code prestatogli da Paola Binetti e, infine, alla più terribile delle punizioni: sposare Sandra Mondaini. Inoltre, registi e sceneggiatori della serie vennero impiccati in piazzale Loreto a Milano e la Rai decise di non trasmettere più qualcosa di simile a uno spettacolo di intrattenimento per grandi e piccini - scelta che, peraltro, perdura ancora adesso.
Per farla breve, anche se probabilmente oramai è un po' tradi, per riempire il buco della programmazione che si era venuto a creare, si optò per un programma innovativo e che sapesse catturare l'attenzione degli italiani. All'inizio si scelse di mandare in onda per due ore la schermata di assenza del segnale. Nonostante i picchi di ascolto pazzeschi e uno share del 100% (ma sempre perché all'epoca c'era solo una rete) si procedette ben presto a sospendere anche questo programma, perché apparentemente offendeva la Chiesa Cattolica con i suoi colori troppo sgargianti che potevano essere un rimando a Satana e alla fornicazione non finalizzata alla procreazione. Fu così che vennero mandati in onda i primi sceneggiati televisivi.
Lo sceneggiato televisivo era un programma della durata di circa un'ora in cui attori molto conosciuti tra il grande pubblico recitavano all'interno di ruoli stereotipati, che risultavano graditi alle masse, trame non troppo complicate che generalmente riguardavano amori, passioni, misteri e conflitti, ed è molto diverso dalla moderna serie tv italiana, che è un programma della durata di circa un'ora in cui attori molto conosciuti tra il grande pubblico recitano all'interno di ruoli stereotipati, che risultano graditi alle masse, trame non troppo complicate che generalmente riguardavano amori, passioni, misteri e conflitti Sono due cose estremamente differenti.
Tematiche ricorrenti
Le serie televisive italiane parlano principalmente di tre cose: famigliole felici che nemmeno quelli di Settimo cielo, vite dei Santi e storie poliziesche che spesso hanno a che fare con famigliole felici o vite dei Santi.
Le serie televisive italiane sono sempre ambientate nel sud Italia. Quando una ficsciòn è ambientata al nord parla di gente del sud che emigra in settentrione per lavorare.
La lingua ufficiale delle serie televisive italiane è il romanesco di borgata, seguito dal napoletano e dal siciliano. Non si sono mai verificati casi di ficsciòn recitate in bergamasco, con sommo disappunto di Roberto Calderoli, tantoché perfino Massimo Boldi è stato costretto a fingersi di Napoli per lavorare dopo la rottura con Cristian De Sica, sotto lo pseudonimo di Nino D'Angelo.
Gli attori delle serie televisive italiane sono al massimo nove o dieci, si conoscono tutti tra loro e probabilmente sono stati tutti a letto con tutti in diverse combinazioni. E si sta parlando di sesso eterosessuale, omosessuale ma più specificatamente, viste le capacità artistiche e interpretative dei suddetti attori, cinofilo. Sono soliti, inoltre, lavorare sul set di una serie per una, al massimo due stagioni (che in Italia vengono inspiegabilmente chiamate serie: prima serie, seconda serie, e nemmeno Umberto Eco ha mai capito perché), per poi lasciare con la scusa standard: "Sì, la serie mi ha dato molto, ma ora è arrivato il momento di spiccare il volo; vorrei puntare in altro, magari fare cinema". Ironicamente, tempo un anno, verranno assunti in un'altra serie con lo stesso identico ruolo, solo col nome un po' diverso... cough... Claudia Pandolfi... cough...
Inoltre il background professionale dei più celebri attori di ficsciòn è assai variegato. Per la maggior parte provengono dal più grande laboratorio di formazione per attori e caratteristi del mondo. No, non l'Actors Studio, la vasca idromassaggio di Lele Mora. Molti, poi, hanno all'attivo esperienze qualificanti come il Grande Fratello, Amici di Maria De Filippi, Uomini e Donne o, più semplicemente, il nulla. Quando, infine, è un attore molto famoso ad interpretare un ruolo in una serie televisiva, in genere il motivo è semplice: nella sua vita manca qualcosa e il ruolo nella fiction gli permette di raggiungerla facilmente.
Ficsciòn che hanno fatto la storia
La piovra
Famosa serie fantasy italiana, esportata in tutto il mondo, specialmente in Russia, Colombia, Afghanistan e sulla Morte Nera, parla di un argomento di fantasia inventato dai brillanti sceneggiatori di Hollywood e Corleone, cioè la mafia. Che non esiste, proprio come i draghi, i fantasmi, ET e le ragazze fighe che ruttano dopo essersi scolate un litro di birra tutto d'un fiato.
Fantaghirò
Epica ficscìon nostrana in costume dal sapore fantasy, non ha nulla da invidiare ai capolavori del genere quali Il Signore degli Anelli, Le cronache di Narnia o il programma di governo del centrodestra. La protagonista dei cinque film tv è la principessa lesbica Fantaghirò che affronta mille peripezie per rallegrare telespettatori di tutte le età, spesso concludendo guerre che dilaniano i popoli da generazioni semplicemente grazie alla forza dell'ammmore. E con una grande scorpacciata di tarallucci e vino, nella miglior tradizione italica.
È comunque mille volte meglio di Eragon.
Casa Vianello
- Sandra Mondaini : Ma Raimondo, che stai facendo?
- Raimondo Vianello : Eh, che sto facendo, che sto facendo? Che sto facendo? Ma tu chi sei?
- Pubblico : Ahahahahahahahaha!
- Sandra Mondaini : Ma Raimondo! Che barba che noia che barba che noia, che noia che barba!
- Pubblico : Ahahahahahahahaha!
- Raimondo Vianello : Basta, hai rotto il cazzo, voglio il divorzio, troia arterioscelrotica.
- Pubblico : Ahahahahahahahaha!
Divertentissima sit-com ambientata nel periodo Mesozoico che narra le buffe peripezie di due vecchi con l'Alzheimer, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Da cosa si capisce che i due hanno l'Alzheimer? Ripetono sempre le stesse battute puntata dopo puntata.
Casa Vianello segue le regole generali della sit-com italiana, stabilite dalla Lega dei Commedianti italiani, presieduta da uno che di risate se ne intende, ovvero Piero Fassino: è ambientata sempre e solo su un set, protagonista è sempre una famiglia, c'è sempre un vicino di casa cagacazzi, la situazione comica sarà sempre un banale equivoco, le battute saranno solo giochi di parole che farebbero intristire un bambino dell'asilo, le battute a sfondo sessuale sono verboten, e soprattutto non deve azzardarsi a fare minimamente ridere.
Il commissario Montalbano
Un maresciallo senza macchia e senza paura (Luca Zingaretti) indaga per risolvere un intricato mistero: che fine hanno fatto gli sceneggiatori di talento italiani?
Don Matteo
Un medico in famiglia
Una grande fiction RAI su una strampalata famiglia di trafficanti di organi interni colombiani che un giorno deve fare i conti con la propria coscienza quando il capofamiglia, nonno Libero di Vittorio Feltri, riceve una visione direttamente dal Padreterno.
No, in realtà la trama non è questa, ma se vi stessi a raccontare la storia della strampalata famigliola allargata con Lino Banfi e la Pina di Fantozzi probabilmente vi suicidereste per la noia.
Da questa serie è stato tratto il celebre spin-off Una famiglia in un medico, interamente ambientato nel duodeno di Lino Banfi.
Elisa di Rivombrosa
Distretto di Polizia
Carabbigneri
Semplicemente lo stato dell'arte della commedia italiana, cioè una cosa tristissima. Ma era piena di tette, quindi è durata per circa seicento stagioni.
Si dice che sia stata questa serie televisiva, e non la mafia, a uccidere il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
RIS - Delitti imperfetti
Il CSI de noantri, RIS - Delitti imperfetti è la dimostrazione che non serve avere il pollice opponibile per scrivere una serie di successo, nè che serva avere dei muscoli facciali per interpretarne i personaggi.
Altre serie di forti impatto culturale, storico, politico e sociale
Differenze tra le serie tv americane e le ficsciòn made in Italy
Serie per adolsecenti
In Italia, in realtà, non esistono vere e proprie serie per adolescenti, spesso ci si limita a importare quelle americane, ovviamente censurandone i contenuti più scabrosi, come le volgarità, i riferimenti al sesso e il volto di Dawson di Dawson's Creek.
Soap opera
Nelle soap opera americane gli attori interpretano lo stesso personaggio anche per decenni, in Italia solo per pochi minuti. Ad esempio in Beautiful, Brooke Logan è interpretata dalla stessa attrice da ormai ventitré anni, in Italia, il cast di Centovetrine cambia improvvisamente per intero durante la pausa pubblicitaria.