Shopping
Shopping è il nome comune di una sindrome neuro-psicologica ereditaria che colpisce in una percentuale del millemila% le donne, qualunque siano la loro disponibilità economica e ceto sociale, sindrome che tende a manifestarsi a ogni pié sospinto, e sempre e comunque nei confronti di oggetti dai prezzi proibitivi, ma che sono SEMPRE inqualificabilmente inutili, frivoli e tendenzialmente orribili. Gli uomini vengono invece colpiti da questa sindrome solo se economicamente definibili alla stregua di un re nubiano, e rivolgono la loro attenzione agli stessi oggetti che potrebbe comprare un uomo di umili disponibilità, solo di marche accettabili, migliori e più duraturi.
Epidemiologia
La trasmissione della malattia avviene per via mitocondriale. Una madre affetta passa la malattia a tutti i figli: nel maschio la penetranza è mitigata dal presenza del gene Y, responsabile del buon senso e di un volume cerebrale superiore, caratteri che entrano in conflitto con il DNA mitocondriale, contrastandolo. La mancanza di questo gene nelle donne causa la dominanza disastrosa del DNA mitocondriale, con conseguenze fantastiche.
Eziologia
Il fatto che la malattia colpisca con maggior gravità le donne è dovuto ad alcuni fattori:
- Ricollegabili alla mancanza del gene Y:
- Ormoni: la donna produce ormoni che, oltre a trasformarla in un rubinetto di sangue una volta al mese, agiscono sul cervello anch’esso determinato dalla genetica, e per questo sensibile maggiormente a questi ormoni, che sono a loro volta responsabili del comportamento tipico della sindrome.
- Neuro-psicologia: il cervello femminile è geneticamente improntato verso il nonsense e manca della possibilità di generare un discorso al di fuori delle associazioni cromatiche del vestiario. Questo è naturale, vista la fisiologica ipotrofia del Sistema Nervoso Centrale nella sua parte craniale.
- Ambientali:
- La disponibilità economica, se in difetto non può limitare la sindrome, se in eccesso la incentiva.
Patologia
La sindrome da shopping è diagnosticabile con estrema facilità, sin dalla più tenera età. Comprende una moltitudine di sintomi e segni:
- Voglia irrefrenabile di spendere e spandere per le cazzate più subdole
- Quando una donna affetta non è intenta a svolgere le sue mansioni di casalinga, la si può trovare in stato di ebbrezza da compere presso il più vicino centro commerciale.
- I conti in banca propri dell’interessata e dell’eventuale compagno sono sempre misteriosamente in rosso.
- I vestiti, le scarpe e le borse superano in numero gli abitanti del Lussemburgo, e sono stipati in appositi armadi blindati che occupano metà dell’abitazione, sempre per amore del risparmio.
In particolare, le affette sono solite comprare un vestito diverso PER OGNI CERIMONIA, EVENTO O CAZZO IN CULO che capiti. Per ogni vestito ci vuole il giusto paio di scarpe, dove “giusto” sta per “nuovo”, non importa quanti e di quanti tipi se ne posseggano. Ovviamente un coordinato non è degno di tale nome se manca una borsa tanto vuota quanto innecessaria, per cui vale lo stesso discorso delle scarpe. Per confronto, un uomo che non sia un buffone possiede circa due paia di scarpe per tutti i giorni e due eleganti (più quelle sportive), che vengono ricomprate quando rovinate o consumate, e usate per più di una sola occasione. Stessa cosa valga per gli abiti, in numero di circa tre, e usati in relazione al tipo di incontro (formale, funerale, ecc.)
Terapia
Le terapie geniche per questa malattia sono ancora in via di sperimentazione. Per ovviare, esistono alcuni rimedi casalinghi:
- Comprare decine di riviste di moda alla donna. Vedendo così tanto ben di Dio, e rendendosi conto di vivere in un universo fisico che impedisce l'ubiquità, con conseguente impossibilità di star dietro a tutte le compere, la donna esploderà, affatto guarendo.
- Antichi manuali suggeriscono di tagliare la testa del'appestata con un colpo secco di spadone a due mani, al grido di <<Ne resterà uno solo!>>, intendendo l'intestatario del conto in banca, condiviso fino all'attimo prima.
- Imprigionare l'affetta in un outlet per una notte. Circondata di articoli vecchi di una stagione che minacciano di farla apparire fuori moda, sarà preda di una crisi psicotica inabilitante a tempo indeterminato.
- Trombarsi l'amica figa, se la lebbrosa è vostra compagna, per farsi lasciare, salvare il portafogli e farsi una bella scopata. Siate tranquilli che il casino scaturito vi libererà anche dell'amica.
- Un clistere di acido solforico e chiodi.
Tipi di affette più comuni
Sarebbe troppo facile dire che le malate più comuni sono solo le puttane (sebbene ne rappresentino una grossa fetta), perché per proprietà transitiva si passerebbe a tutte le donne esistenti, e oltretutto si snaturerebbe la distinzione in gruppi, che si proverà ad attuare sebbene si vedrà essere impossibile:
- puttane: sono piene di soldi, e questo gioca a favore dello shopping compulsivo. Oltretutto hanno l’incombente necessità di rendersi visibili.
- Trans: Come sopra, solo che questi individui sono nati con un cromosoma Y difettoso.
- Mogli di ricconi: dall’alto del loro essere ricche-non-per-proprio-merito (quindi puttane) sperperano il capitale matrimoniale per procurarsi costantemente il pezzo più nuovo ed esclusivo della collezione del più ricchione degli stilisti, alla faccia delle loro vicine anch’esse arricchite.
- Casalinghe: decidono di punire il marito, colpevole di ostinarsi a lavorare come muratore nonostante sia esso stato redarguito e consigliato sul fatto che poteva fare il neurochirurgo, che così prendeva più soldi. Tra l’altro godono anche del sostentamento dell’amante.
Purtroppo, come visto, è molto difficile non far ricadere tutte le donne (ed alcuni Omi) sotto un solo gruppo, per quanto si tenti l’impossibile.