Siena
(Stemma) | |
"A luglio/agosto vi si ripurga!" (Motto) | |
Posizione geografica | Vicino (troppo) a Firenze e molto distante da Tokyo |
Anno di fondazione | Quando danno 'avalli (=quando danno i cavalli) |
Abitanti | Quanti bastano, rompete po'o i 'oglioni (=siete pregati di farvi gli affari vostri) |
Etnia principale | Senesi (pensavi ci fossero fiorentini,eh?) |
Lingua | Senese. Italiano opzionale. Se poi i turisti 'un ci capiscano, cazzi loro (=se gli stranieri non comprendono tale lingua troveranno altre facili vie comunicative). |
Sistema di governo | Oligarchia, a capo del governo c'è babbo Monte e come scimmietta ammaestrata il sindaco. |
Moneta | Dipende dal turismo, comunque quel che c'è si piglia (=la cittadinanza accetta senza problema alcuno qualsiasi valuta). |
Attività principale | Guardare e progettare il palio, tonfassi fra contrade quando si corre, ma anche quando 'un si corre, 'un s'è mi'a schizzinosi!!! (=praticare attività di sana collaborazione tra i rioni, sia che partecipino alla corsa nota come "Palio", sia che da detta corsa siano esclusi, simili quisquilie non ci turbano) |
Siena è un comune nel centro dell'Etruria a 40 passi dal monte Amiata e qualche minuscolo chilometro dai fiorentini. Ci sono un paio (o un centinaio, so 'na sega io, tanto fa rima uguale) di colline nei dintorni.
Storia
Narrano le leggende che Remo, fratello di Romolo e seguace fedelissimo di MacGyver, ottenne da questi le istruzioni dettagliate per potersi costruire due figli servendosi unicamente di due graffette, un paio di elastici e due sacchetti di patatine. Colmo di sfortuna volle che i distributori automatici avessero finito le patatine, cosicché dovette servirsi della merenda sua e di suo fratello. Romolo, gelosissimo della sua merenda non gradì. I due gemelli Senio e Ascanio, costruiti già abbastanza grandi, per sfuggire all'ira dello zio e ai calci rotanti del suo sovrumano patrono, scapparono in groppa a una femmina di husky, da loro improvvidamente scambiata per la lupa capitolina. Giunti in Etruria, nei pressi di un rigagnolo alimentato da scarichi da pozzo nero noto col nome di Tressa, trovarono un gruppo di poveri disperati e non tardarono a imporsi come capi, essendo il QI dei poveretti più o meno equivalente a quello di un piatto di seppie coi piselli.
Per festeggiare la loro nomina a capi vollero fare un bello spettacolo pirotecnico, ma visto che i fuochi cinesi non erano disponibili non essendo periodo natalizio e che per andare da Tano o'Criminale, re dei fuochisti partenopei, toccava:
- farsi almeno 12 ore di viaggio con tappa interminabile a Chiusi (non che i trasporti da allora siano migliorati granché);
- passare un po' troppo vicino a casa dello zio rischiando un calcio rotante sull'arco zigomatico,
si arrangiarono con quello che c'era, facendo due falò, uno a testa.
Siccome dei due citrullotti Ascanio era quello messo peggio, pensò bene di utilizzare legno di cipresso che nella zona non mancava. Dassi il caso però che il cipresso non prende fuoco nemmeno a pregare, a meno che non lo si irrori di benzina, cosicché dal secondo falò, invece di un sano nuvolone biancastro e irritante per gli occhi, venne una bella nuvolaccia nera modello Seveso, immediatamente avvistata dalla guardia forestale di Colle val d'Elsa [3], che non tardò a scoprire il colpevole e ad arrestarlo, lasciando Senio unico e incontrastato capo di quella che, dal suo nome storpiato (che altro si poteva pretendere, mica erano ad Harvard), venne chiamata Siena.
Ovviamente si tratta di un mito, probabilmente non era legno di cipresso ma rifiuti tossici dell'Isola d'Arbia [4] e sicuramente Ascanio non fu prontamente scoperto e arrestato, ma eliminato dal subdolo fratello.
Per ovviare all'inconveniente del tasso d'istruzione della popolazione urbana di poco superiore a quello dei teletubbies, con la normale calma dei tardi di comprendonio venne costruita (un duemila anni dopo) una università, e siccome i quattrini non fanno schifo a nessuno venne fondato pure il Monte dei Paschi.
Dopo una partita di calcio finita zero a zero per mancanza di pallone e porte, vandalizzate dai giocatori, si vide che per i normali sport non violenti i senesi non erano proprio portati. Così, per evitare bagni di sangue senza motivo venne creato il palio di siena che restava un bagno di sangue, ma perlomeno dava più soddisfazione.
Si prevede che nel 2013 un meteorite, desideroso di fare l'originale, colpirà, anziché New York o Los Angeles come vuole la regola, Piazza del Campo durante il palio e l'Oca arriverà prima a sbafo grazie all'onda d'urto, tanto per cambiare.
Purtroppo (o per fortuna, dipende se sei senese o meno) nel 2020 non si è svolto il palio, a causa del Covid 19
Economia
L'economia è basata principalmente (o sarebbe meglio dire unicamente) sulle donazioni della banca autoctona, il Monte dei Paschi di Siena.
La restante parte dell'economia senese (0,2%) è basata sulla vendita di pizza, roba in franchising e bandierine, magliette, cappellini e fazzoletti pseudo-contradaioli ai turisti... ok, anche ai fiorentini, purché stiano zitti e non si facciano riconoscere.
Una parte consistente dell'economia senese è basata su affitti di case fatiscenti a prezzi enormi senza registrazione del contratto agli studenti fuori sede.
Svago
Le attività preferite dai giovani senesi sono il pestaggio dei contradaioli avversari, dei vigili urbani e/o turisti rincoglioniti in estate, le prese per i fondelli degli avversari ripurgati e non, e spaccare le vetrine del Bibò [5]) quando capita. Ah, a luglio e ad agosto c'è il Palio. Per gli incoscienti che desiderano presenziare a tale manifestazione è necessario prendere delle precauzioni: studiarsi il lessico appropriato e non sparare fesserie se ci si tiene alla pelle. Soprattutto ricordarsi la regola fondamentale: il secondo posto NON è un buon piazzamento! L'ultimo che l'ha detto a un contradaiolo ripurgato (in quanto arrivato secondo) è ancora ufficialmente disperso, ma pare che la milza sia stata ritrovata a Ponte d'Arbia [6] e la cistifellea al Bar dell'Orso di Monteriggioni[7](se al contrario ci fosse finita la milza ora non sarebbe rimasto nulla, ma i crostini neri avrebbero avuto un sapore insolito). Non sappiamo molto del resto, ma la testa di un manichino del Cortecci (negozio famoso per i suoi prezzi modici) ha un'aria sospetta - soprattutto perché gli altri manichini non hanno testa.
Dove, nelle altre città italiane, le guerre di quartiere sono esplicitamente considerate reato, a Siena queste non solo sono legalizzate e incoraggiate, ma sono anche una tradizione. Per intendersi il Palio, la più grande rappresentazione di stupidità umana e risse tra consaguinei esistente sul globo terracqueo, dove il nipote torraiolo picchia il nonno perché -e solo perché- è dell'Oca, e non per il puro gusto di farlo, come è solito.
Molti pensano che la corsa di cavalli sia la parte principale della tradizione senese, ed è vero, ma più che altro è una scusa comunemente accettata per darsele sode.
Il duplice atteggiamento del senese durante il Palio è razionalismo trascendentale e fatalismo inoppugnabile.
Questi due atteggiamenti, in totale opposizione tra loro, si trovano allo stesso tempo nel senese durante i giorni di palio. Il contradaiolo medio nella primavera prima del Palio (2 luglio e 16 agosto) è andato in lungo e in largo per vedere i cavalli papabili a correre, sorbendosi manifestazioni cittadine inutili, file agli ippodromi, violenze sessuali equine e tanto altro. Ha preso appunti e può dirvi a memoria in quanto esattamente un dato cavallo può correre un chilometro, quanta resistenza hanno il legamenti dell'equino e quanta potenza espressa in kilowatt producono le sue zampe. I più raffinati vi sapranno anche dire quale parrucchiere gli ha tagliato la criniera. Conoscono tutti i fantini (spesso personalmente, avendoci rapporti sessuali) e ne presenziano all'allenamento, ne conoscono il profilo psicologico, le patologie ereditarie e ovviamente il record di gara. Sono abilissimi tessitori di trame e sotterfugi (nel palio è necessario nonché regolare pagare gli avversari per vincere) e hanno un servizio segreto che il KGB gli fa una sega.
Tuttavia si faranno benedire in chiesa, e porteranno anche il cavallo a farsi benedire, se gli attraversa un gatto nero lo sbraneranno a morsi e non avranno nessun problema ad ammettere che è solo una questione di culo vincere.
Per i ragazzi di siena gli svaghi sono pressochè zero, tranne qualche eccezione come il sottosopra club
Sport
Dopo l'ippica gli sport più praticati sono il calcio e il basket. L'A.C. Siena perde (quasi) sempre ma lo stadio è sempre pieno. La "Mensa-'unsifapariavince-na", squadra di basket, vince sempre sempre e comunque e la cagano in pochi. Esistono due casi: se la competizione si chiama Eurolega si uscirà inevitabilmente al primo turno e se la squadra avversaria si chiama Maccabi Tel Aviv. Nei casi succitati i giocatori della squadra avversaria, anche se in realtà scarsissimi, si trasformeranno in Eletti dal Sacro Potere di Dan Peterson, e vinceranno facile. Nonostante le continue estenuanti vittorie, il palasport senese ha il poco invidiabile record di 3/4.000 presenze e 100 euri d'incassi... Da ricordare la telecronaca in diretta tv Sky nella primavera del 2009. La telecronista aspettava i tifosi festanti per il quarto scudetto in Piazza del Campo. È ancora là ad aspettare. Si narra che Siena abbia anche una squadra di Rugby, il CUS Siena Rugby, comunemente chiamato CUS Siena Betting per omaggiare la reale dedizione dei giocatori al gioco d'azzardo, ai grattini (i gratta e vinci per quelli poco studiati), e le corse dei cani virtuali da Wintoto. Il campo da "Gioco" viene chiamato Sabbione, un campo in cui è possibile trovare reperti di importanza storica appartenenti al periodo della seconda guerra mondiale.
Lingua
Diversamente da quanto comunemente si crede in giro, a Siena non si parla come Pieraccioni e Ceccherini. Anzi i modi di dire fiorentini stanno agli abitanti anche un po'inino su' 'oglioni (=risultano un po' sgradevoli). O meglio, parecchio. Quindi il primo figliol di troia che si mette a dire "te tu" lo si fionda for di finestra. Dalla Torre del Mangia. Poi lo si raccatta col cucchiaino e lo si butta nel Gavinone. (traduzione per i poveri disgraziati incapaci di comprendere la finezza d'eloquio fin qui espressa: Il primo individuo di incerta paternità che osa pronunziare l'espressione idiomatica "te tu" verrà tosto defenestrato. Dalla torre campanaria del Palazzo Comunale, nota come Torre del Mangia. Dopodiché i poveri resti verranno raccolti con un cucchiaino e gettati nell'apposito scolo in fondo all'antistante piazza.) Lo stesso dicasi dello sventurato che mai si provasse ad imitare il senese infilandoci qualche "dé" non richiesto, tradendo in tal modo di essersi imperdonabilmente confuso col livornese, o addirittura col pisano. Se invece ci infila un "alò" ci si limiterà a gonfiarlo di legnate, rotolarlo giù per Vallerozzi e rispedirlo in Val di Chiana a calci in culo.(traduzione per i soliti tapinacci di prima: qualora un interdetto inserisse nella sua penosa imitazione del senese l'intercalare "alò" verrà ripetutamente percosso con robusti bordoni in rovere, fatto rotolare per la strada in ripidissima discesa nota come via Vallerozzi e quindi inviato nel contado aretino denominato "Val di Chiana" avendo cura che non tocchi terra durante il tragitto mediante frequenti pedate nel posteriore)
Regole principali
Si aspira tutte le consonanti che capitano a tiro (non solo la c!), qualora non siano a inizio di parola e precedute da "da", "fra" o "a", dalle congiunzioni "ma", "e" ed "o" e quando non precedute o seguite da altra consonante. Lo stesso se la consonante è doppia, ovviamente. Unica eccezione la r quando segue: questo perché è la consonante della parola oro, e quindi è raccomandata dal Monte.
La prima persona plurale del presente indicativo non esiste. Si usa rigorosamente la forma impersonale. Se 'un sapete 'ual è, popò di sciaborditi, è quella che s'è usato prima di scrive' "usato" (=nel caso vi sia ignota tale forma, ignorantelli, la stessa è stata adoperata all'inizio della frase precedente").
Per la cronaca, non esiste nemmeno la terza plurale del presente indicativo quando finisce in -ono, sostituita da un sosia del congiuntivo. (bevano, moiano, leggano, corrano, etc.)
In determinati casi la seconda persona plurale dell'imperfetto indicativo viene sostituita dalla seconda singolare. Tale forma sta passando in disuso, ma una certa sacca di resistenza è presente in particolar modo fra abitanti ed oriundi del Terzo di Città e gazzillori [8] vari.
L'articolo il 'un garba granché, quindi se ne dice il meno possibile. Ovvero L.
La negazione non è sostituita da un più grezzo 'un, da non confondere col romano nun, che sta proprio su 'oglioni ai senesi.
Per i vecchi, veterani di secoli di stupri lessicali et similia, è espressamente obbligatorio (pena la morte per lapidazione) il raddoppiamento della consonante delle parole che non terminano in vocale, con l'aggiunta di una e a sproposito (per esempio, Cooppe, Tramme,ecc...). Va da sé che la doppia O di Coop viene ridotta ad una sola (Coop = Coppe).
I neologismi e le parole anglofone seguono lo stesse procedimento.
Può capitare inoltre, nel caso di anziani (nella fattispecie vecchine o clienti abituali dell'osteria del Grattacielo[9]), l'uso della semisconosciuta forma verbale "doventare": no, non ho premuto il tasto qwerty sbagliato. Ma da queste parti usava dire così, e non tutti si sono rassegnati ad usare il normale lessico italiano.
In molti casi la bestemmia è fortemente usata nel rafforzare il significato di una frase.(Es: Buongiorno,'orco dio).
Tale uso non ha nulla a che fare con la religione, visto che viene usato senza problema alcuno anche quando si invita il prete a benedire la casa, ma serve unicamente come forma enfatica (e anche un po'inino lezza).
Se si pòle tronca' 'l verbo, si tronca. Se 'un si pòle, si fa uguale. (=Qualora sia possibile eliminare l'ultima sillaba del verbo, questa subisce il troncamento. Qualora non sia possibile, il verbo viene ugualmente privato dell'ultima sillaba.) Es. so' di Siena; vo' 'n cazzotto nelle gengive? la vo' pianta'? etc.
Sul discorso dei verbi usati le regole imprescindibili finiscono qua, per il resto vale più o meno quanto detto - sigh - sul fiorentino. Ovvìa, 'un si pòle ave' tutto nella vita (=orsù, non si può essere sempre accontentati).
Avviso
I pleonasmi tipo "l'è", "gli è", "te tu" e affini sono vietati pena tonfi nelle gengive o legnate sul groppone. Non proibito, ma decaduto è anche il "tu", sostituito in ogni caso da "te". Sono invece assai apprezzati i moccoli a sottolineare i concetti o a scandire meglio le frasi, specie se adeguatamente e fantasiosamente articolati e non limitati a banali aggettivi congiunti a nomi di santi e/o divinità assortite. Per le persone più garbate, ai santi del calendario si può sostituire il termine "maremma", che tanto le offese ci stanno bene, mica solo a Siena (es. maremma cignala). Il turpiloquio ed i riferimenti corporali o scatologici sono non solo tollerati, ma spesso incoraggiati, specie se i destinatari di tali benevole osservazioni sono "quelli là" (intendendo con tale parola chiunque abbia dimora nella contrada avversaria o in qualsiasi altra città della Toscana).
Nella conversazione bisogna ricordarsi alcune cose: il senese non è come il fiorentino, beffardo e insinuante, né come il livornese scaricatore di porto, né come il pisano (non so come altro definirlo) né come il chianino (idem), men che meno come il grossetano grezzo. Il senese è schietto, sì, ma anche parecchio lezzo (dicasi lezzo individuo pronto a mollare una scarica di legnate al primo che capita), attaccato alle tradizioni più o meno come un politico alla poltrona, ed ha degli argomenti su cui bisogna andare in punta di piedi, in primis il succitato Palio, di cui può disquisire per ore e su cui non accetta critiche. Animalisti, membri della LAV e fan di Brigitte Bardot sono invitati a fingersi muti o a parlare esclusivamente in tongano o xhosa, sennò rischiano il linciaggio (e l'ultima volta che qualcuno ha provato a denunciare un contradaiolo per percosse, la polizia ha scritto sul verbale solo tre parole: "ben gli sta").
Turismo a Siena
Questo è quanto è necessario sapere se proprio volete andare a Siena. E non è detto che lo vogliate. Perché in nessun caso troverete un senese da un'altra parte, i senesi stanno solo a Siena. Loro considerano la città il centro del mondo e nulla esiste fuori dalle loro mura. Non provate a convincerli che il mondo è grande o che è rotondo, non ci crederanno e anzi vi sfotteranno (se ci state parlando siete a Siena dunque giocano in casa). Pensano che il destino del mondo si decida durante il Palio. Se per caso parlate con un contradaiolo che ha appena vinto il Palio, lui si aspetta da voi che sappiate della sua immensa gioia e non riuscirà a capire la vostra faccia disillusa. Se volete evitare tutto questo, semplicemente, non parlate con un senese.
Luoghi visitabili
Poniamo ora il caso -improbabile- che decidiate lo stesso, nonostate i ripetuti avvertimenti, di visitare Siena. Cosa andrete a vedere, a parte i culi delle studentesse fuori sede o in Erasmus? Qui di seguito presentiamo alcuni luoghi interessanti (almeno si presume, visto che ci girano quotidianamente non meno di ottocento comitive di turisti giapponesi).
- Piazza del Campo
Famosa per essere la più grande riproduzione bidimensionale di un'arsella, visibile, al pari delle Linee di Nazca, solo dall'alto, è frequentata per la maggior parte dell'anno solo da turisti, studenti fuori sede (in special modo la sera) e cacciatori di piccioni in erba. Nei restanti giorni, ovvero il 2 luglio ed il 16 agosto (ed a volte per capodanno) si trasforma nel teatro ideale per un attentato dinamitardo, riempiendosi di gente accalcata oltre ogni limite di sicurezza e chiudendo per ore ogni via di fuga. Sovrasta la Piazza il Palazzo Comunale e la annessa Torre del Mangia, famosa per essere frequentata da aspiranti suicidi, agenti segreti con licenza di uccidere e vecchine con cestini di conserva, almeno da quanto ci è dato di vedere dai film di 007.
- Duomo
Laddove altre più celebri cattedrali italiane hanno subìto secoli di lavori per avere una facciata, pur essendo già sostanzialmente finite per quanto riguarda la planimetria, in questo caso la facciata era già finita prima ancora che i costruttori si rendessero conto che il resto della chiesa non stava in piedi, e che forse costruire una struttura enorme sopra un dirupo di arenaria presentava qualche rischio. Si tratta quindi della prima cattedrale europea ad avere un Muro del Pianto prefabbricato.
- Porta Camollìa
Mirabile esempio di ruffianeria architettonica, la porta, di dubbio gusto rinascimanieribaroccocò, reca sull'arco la dicitura "Cor Magis Tibi Sena Pandit" ovvero "Siena ti apre di più il cuore" - ed anche qualcos'altro. Quando i battenti vengono chiusi - ovvero tutte le volte che la Contrada dell'Istrice organizza una cena - evidentemente Siena deve avere mal di testa, o altre beghe mensili.
- Fortezza Medicea
Il fatto che i Medici venissero accolti a sassate dalla popolazione senese dovrebbe dirla lunga. Fino a pochi anni fa luogo adibito alla pratica del voyeurismo, dopo le migliorie(?) apportate dal comune si è trasformata in cortile carcerario per bambini in età prescolare, luogo di tortura per reprobi costretti ad assistere, seduti su gradini di gelido travertino ed esposti alle intemperie, alla proiezione di film già visti più volte in DVD, nonché piscina abusiva per nudisti alcoolizzati (vedi alla voce Goliardia). A tutte le ore vi si possono udire rumori agghiaccianti, secondo la voce popolare dovute agli spettri dei guardoni derubati del loro habitat naturale, anche se l'amministrazione comunale cerca di mettere a tacere tali voci attribuendo strida ed infernali strepiti ad una fantomatica scuola di musica dall'improbabile nome di "Siena Jazz".
Note
- ^ La traduzione, fortunatamente per il lettore, è nota solo ai senesi stessi.
- ^ traducibile con "ben poche persone hanno la dubbia fortuna di nascere nella piazza principale nota come il Campo" - probabilmente anche perché non dispone di un reparto ostetrico ad hoc.
- ^ ridente - si fa per dire - località nota per le cristallerie ed i relativi pachidermi
- ^ altra ridente - deve trattarsi di riso isterico, sennò non si spiega - località del senese
- ^ simpatico locale, molto apprezzato dai vetrai
- ^ vedasi quanto detto riguardo alla limitrofa località dell'Isola d'Arbia
- ^ locale cult della zona, frequentatissimo da cacciatori e contadini giovani e meno giovani, temutissimo da maiali e cinghiali che vi entrano solo sotto forma di insaccato o di spezzatino - ed ovviamente non ne escono, se non come bolo alimentare
- ^ la locale versione dei truzzi, ma un po' più tendente al contadino e, se possibile, ancora più inguardabile
- ^ perfetto esempio di antifrasi, il soffitto di detto locale reca indelebili segni delle craniate date dai clienti prima di raggiungere la giusta postura da avventore, che in genere si assume per fare un gattino da due litri e mezzo di vino rosso ed acciughe sotto pesto