Sindacato
Un sindacato è quell'associazione che cercando di salvaguardare gli interessi di tutti, finisce per salvaguardare solo i propri truffando lavoratori e proletari di tutto il mondo.
In tal senso, un sindacato può essere definito come una malattia autoimmune generata dai lavoratori nel tentativo di difendere i propri diritti.
Cercando di salvare capra e cavoli finisce sempre in qualche modo per vendere la capra al miglior offerente e comprarsi una torta da spartire col lupo; su che fine facciano i cavoli, esistono molte teorie complottiste - a cui noi però non daremo credito in pubblico.
Nascita
I sindacati nascono sulla base della intuizione del nonno di Antonio Gramsci il quale resosi conto della potenza economica rappresentata da milioni di lavoratori e della loro inumana ignoranza, decise di formare una aggregazione sociale, la quale dietro il pagamento di una quota detta "pizzo", permetteva ai lavoratori stessi di conoscere e gestire i propri diritti.
La più grande intuizione del Gramsci, fu però quella di vendere i propri servigi alle aziende presso le quali i lavoratori aderenti erano impigati, dando così vita alla più grossa truffa della storia dell'uomo dopo lo sbarco sulla Luna e le corse dei cavalli nell'Ippodromo di Agnano.
In questa maniera, per secoli, i lavoratori credendo di dar esecuzione ai propri diritti hanno ingrossato le tasce dei sindacalisti i quali, per la verità, presi dai rimorsi di coscienza, durante le finte manifestazioni in piazza si sono perlomeno sempre preoccupati di comprare i panini, in numero comunque mai superiore a 100.
Normativa Costituzionale
La Costituzione Repubblicana, con uno slancio di profonda ironia, incentiva la formazione dei sindacati, favorendo alcune agevolazioni, tra le quali:
- Agli attivisti del sindacato sono concesse sessioni di manganellate fornite dalle forze di Polizia, in via del tutto gratuita. Queste servono a temprare il fisico in vista del grosso impegno che richiede la mansione. Solo di recente, sono stati esclusi da tale beneficio gli appartenenti ai sindacati delle stesse forze di Polizia.
- Le spese dei corsi di formazione da sindacalista sono deducibili dalle tasse. Ma solo se la dichiarazione è consegnata a mano all'ufficio delle imposte sezione Siberia Nordoccidentale e solo qualora si riesca a dimostrare l'esistenza degli alieni in un Universo parallelo che si chiami 7B.
Gli anni '70 e i contrasti sociali
Gli anni 70 furono segnati da forti contrasti sociali, molti dei quali sfociarono in manifestazioni che si chiusero con scontri molto violenti.
La questione era nata dal mancato accordo tra ConFindustria e i sindacati. L'associazione degli industriali offriva ai sindacalisti una Fiat Uno per ogni sindacalista di medio livello e una Fiat Tipo per ogni dirigente sindacalista.
Questi ultimi non recedevano dalle proprie posizioni pretendendo una Porche o una Lotus.
Dopo 5 anni di scontri sanguinolenti e almeno 50 operai morti, si raggiunse un accordo sulla base di una Alfa 33 a testa, accompagnata da una Vespa Px200 (modello col miscelatore)
Modus Operandi
Durante la sua lunga esistenza, il sindacato si è sempre contraddistinto per la democraticità dei metodi usati e per l'assoluto rispetto delle posizioni dei dissidenti.
In quest'ottica si inseriscono il "Picchettaggio" consistente in un pacifico avvertimento ai lavoratori a non entrare nelle fabbriche, effettuato tramite esibizione della conoscenza degli orari in cui i figli escono da scuola, e il "Volantinaggio" pratica consistente nel consegnare un foglio ai lavoratori, i quali dietro incoraggiamento di un'arma da fuoco puntata alla tempia dovranno leggere, rileggere e riassumere il tutto in 30 parole.
Stranamente, a seconda della diversa tipologia di ambiente di lavoro (pubblico impiego o settore privato), si riscontrano sensibili differenze riguardo i benefici ricevuti dai lavoratori in possesso delle tessere di iscrizione. In particolare:
- nel caso del pubblico impiego, dove la percentuale di iscritti è in media del 50% (con punte del 90% nelle sedi ministeriali capitoline) si riscontrano strani fenomeni di lassismo collettivo e timbrature delegate, uniti però a rinnovi contrattuali tardati di tre o quattro anni;
- nel caso dei dipendenti nel settore privato (dove la tessera è molto meno diffusa), è stato rilevato che i dipendenti troppo lamentosi e sempre attenti alle cifre sulla busta paga incorrono più spesso degli altri in spiacevoli imprevisti, quali lettere di richiamo, licenziamento o trasferimenti forzati in sedi distaccate, a volte distanti appena 600 km.
Trattativa Sindacale
La trattativa sindacale è quella circostanza in cui la proprietà dell'azienda dialoga con dei tizi che sui beni dell'azienda, e sull'azienda nel complesso, hanno zero voce in capitolo, ma millantano d'averne a molte delle persone che hanno instaurato un rapporto di lavoro con l'azienda.
Poiché le persone che lavorano per l'azienda pensano che i loro diritti siano tutelati grazie ai tizi, è fondamentale che, quando per esempio la proprietà dell'azienda decide di voler fare a meno del lavoro di tot (e di determinate) persone, abbia luogo una pagliacciata di questo tipo:
- Proprietà: “Giannuzzo, domani vieni in ufficio che ti devo parlare.”
- Sindacalista: “Sarà fatto!”
- Proprietà: “Giannuzzo, bravo che ti sei ricordato di venire; abbiamo bisogno di sfoltire la chioma: entro 6 mesi 300 dei tuoi devono andarsene, tra cui alcuni di preciso scritti in questa lista qui.”
- Sindacalista: “Sarà fatto, signoria!”
- Sindacalista: “Compagni! Il padrone imperialista vuole mettere in mezzo a una strada quasi 1000 famiglie! Girano voci di un riassetto dell'azienda, con più di 900 licenziamenti! Faremo lotta dura e diremo no a questa violenza!”
- Sindacalista: “Compagni! Siamo riusciti finalmente ad imporre il nostro dialogo alla proprietà: il piano di licenziamento prevede 932 licenziamenti, entro 2 mesi! È un assassinio! Noi diremo no!”
- Sindacalista: “Compagni! La lotta dura che stiamo facendo ci logora ma logora di più loro; sono passati 3 mesi, e nessuno è stato licenziato! VINCEREMO!”
- Sindacalista: “Compagni! Abbiamo vinto di nuovo: abbiamo fissato un nuovo ultimatum, un no a più di 500 licenziamenti! E questo è solo l'inizio! VINCEREMO!”
- Sindacalista: “Compagni! Li stiamo sfiancando: i posti a rischio sono ora meno di 400, ma dobbiamo fare alcune concessioni se vogliamo ottenere di più.”
- Sindacalista: “Compagni! Sono passati 6 mesi dall'inizio di questa lotta, e abbiamo vinto: su quasi 1000 famiglie in pericolo, abbiamo ottenuto una riduzione del personale di sole 312 unità, perché essere un sindacato forte, porta a dei risultati! VITTORIA!”