Sindrome dell'antagonista triste
La Sindrome dell'Antagonista Triste (SAT) è forse la patologia psicologica più diffusa nelle torbide menti di quelli che sono giudicati i migliori cattivi di romanzi, manga, anime, fotoromanzi e porno. A quanto pare, i personaggi negativi più apprezzati da fungirl e funboy di tutto il mondo devono avere, oltre alla classica sete di sangue e/o potere, una profonda e viscerale apatia e tristezza verso la vita in generale. Ci viene spontaneo porci la domanda: Perché? (Anche perché probabilmente se state leggendo questo articolo non avete un benemerito cazzo da fare come me.)
La SAT nel marketing
Stando alle leggende che girano nei cessi delle stazioni dei treni, il tutto è partito in una notte buia e tempestosa, nella lontana Terra dei Piccoli Mostri Tecnologici. Era un soleggiato pomeriggio, e una sorta di scienziato pazzo dal nome di Tetsuya Nomura stava cercando il modo di allungare per l'ennesima volta il già pluriannaccquato brodo che era una fortunata serie di videogiochi di sua creazione, così da raccogliere il denaro necessario per poter salvare la sua vista orribilmente compromessa da anni. Infatti il caro vecchiaccio era arrivato oramai al sesto, scopiazzatissimo capitolo. L'unica salvezza era riuscire a creare un personaggio che facesse presa, un cattivo che entrasse nella storia, un bAstardo con la A maiuscola. E così, in preda all'ennesimo bad trip da acido, con una matita in mano e un altro arnese nell' altra il pazzo disegnò in pochi petosecondi un tizio dai lunghi capelli grigi, gli occhi verdi e una spada vergognosamente lunga. Ma mancava ancora qualcosa per fare di Sephiroth un cattivo... ed ecco il lampo di genio: quello che ci voleva era una storia travagliata, un dolore millenario, una forte tristezza di fondo. Bimbiminkia e nerd ci caddero con tutte le scarpe, e furono soldoni.
Puntualizzazione Necessaria
Odio verso il mondo... odio forse anche verso se stessi.. e tanta, tanta tristezza. Tutto questo non vi ricorda forse qualcosa? Ma sì che lo sapete... questa volta tocca tirarli fuori. Vi sarà di certo venuto in mente di pensare che i personaggi affetti da SAT siano degli emeriti emo. Invece no. Infatti, qualunque esponente della categoria di cui tanto si tratta su questa illuminante enciclopedia è sì decisamente depresso, ma non avrà mai le potenzialità per diventare un vero cattivo. Pensateci un attimo... presenza scenica, teatralità, inconfondibile risata malvagia e potenza illimitata... vi sembra che quegli esserini ciuffettosi sarebbero in grado di giungere a tali apici dell' esistenza? Ecco, rispondetevi da soli.
Esempi Celebri
Oltre a colui che dette origine al morbo, sono oramai innumerevoli i personaggi frutto di fantasia che si possono dire belli e disintegrati dalla SAT. Entriamo nel loro fantastico mondo costellato di infinite seghe mentali!
Sabaku no Gaara
Amabilissimo cattivo che fa la sua apparizione nel delirante manga "Naruto". Il ciccino puccino dai capelli rossi che ha fatto sospirare tante nippomani soffoca continuamente le turbe derivanti dalla sua tremenda infanzia nel sangue altrui. Un bambinetto obbiettivamente bruttino, antipatico e dal lieve odore muschiato poteva solo rifugiarsi nel suicidio.. se non fosse per il classico potere arcano incommensurabilmente malvagio che gli permettere di spiattellare la gente per strada con il semplice aiuto di una lettiera per gatti e delle formine. Un po' come MacGyver. Sembrerebbe che il sabbione abbia delle inquietanti affinità con il tristone originario. Infatti, entrambi presentano una inquietante attrazione per la madre, cosa abbastanza incomprensibile, visto che quella di Gaara è morta nel darla alla luce e quella dell'affettatutto è un simpatico alieno.
Pain/Nagato/Yahiko/Capo dell'Akatsuki (se non si conta Madara)/Er Punkabbestia
Membro del manga di cui sopra, ha avuto un'infanzia pessima: i suoi genitori sono morti, il suo cane è morto, il suo migliore amico è morto, e la sua ragazza è stata presa in ostaggio da una coppia di spastici quasi omonimi. Così, per salvare il mondo, decide di uccidere tutti quelli il cui potere di combattimento sia anche solo superiore al vaso da notte in testa. Mette a ferro e fuoco il mondo, distrugge il villaggio del protagonista e quasi accoppa la ragazza che lo ama (il povero protagonista, essendo scemo, non se n'è reso conto finora...) e poi si pente e resuscita tutti. Carino...
Joseph di Gallia
A questo è andata leggermente meglio; era già di suo un sociopatico che ha fatto secco suo fratello. Poi ha scoperto che il giochino l'ha reso apatico e incapace di provare sentimenti. Qual è la soluzione migliore per tornare a provare sentimenti? Ma imbastire un'alleanza con degli anarchici insurrezionalisti e dichiarare guerra al mondo, è ovvio. Al momento della sua morte si farà esplodere il castello in testa così, per sport.