Sindrome dell'utilizzo indiscriminato del verbo lovvare

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Ti sta venendo da piangere? E siamo solo all'inizio...

La Sindrome dell’utilizzo indiscriminato del verbo lovvare (che d’ora in poi abbrevieremo in Sindrome, perché l'autore di questo articolo ha una vita da vivere e non può perdere troppo tempo con gente come te) consiste in una nuova, aberrante mortificazione della lingua italiana identificabile con un verbo di origine inglese (to love) al quale è stato aggiunto il suffisso –are[1].

In che cosa consiste?

Ecco un esempio di cosa può causare la Sindrome al vostro stile di scrittura. Brutto, eh?

Gli effetti della patologia sono riscontrabili soprattutto nell’immensità di Internet. Perfino una connessione da 56 kakka può rintracciare gli affetti da questa Sindrome in meno di un quarto d’ora. I sintomi consistono nell’utilizzo smodato del verbo inglese to love, che subisce una trasformazione radicale italianizzandosi in lovvare. Sì, lo so che è triste. A causa della Sindrome, tutte le manifestazione d’affetto quali “ti voglio bene”, “ti amo”, “ti trovo simpatico”, "passami il sale", "Scusi dov'è il bagno?" e altre vengono sintetizzate nell’espressione “ti lovvo”. La Sindrome ha svariati gradi d’intensità, di cui adesso elencherò l'intensità, le persone affette, i sintomi e le cure.


1° Grado

« Io non userò mai un verbo così stupido come lovvare »
(Un povero coglione che non sa di aver appena contratto la Sindrome.)


  • Intensità: bassa, il soggetto è recuperabile.
  • Affetti: chiunque, dal lattaio al panettiere, dall’estetista al paleontologo, dal Niubbo più idiota al Nonciclopediano più esperto e così via. Sì, anche tu sei incluso.
  • Sintomi: il paziente utilizza il verbo lovvare di rado, spesso per schernire forme di vita inferiori. Per quanto tale attività possa sembrare innocua, NON LO È AFFATTO. La Sindrome sta piantando i primi, teneri semini all’interno dei tuoi neuroni già danneggiati. Se non fai in fretta, i semini germoglieranno, cresceranno, produrranno semi, spore, fiori, frutti, città, marche e calciatori e attaccheranno l’emisfero sinistro del tuo cervello, fino a farti diventare come lei. Salvati finché sei in tempo!
  • Cura: occorre un minimo di autocontrollo. Nel caso non fosse sufficiente o tu non conoscessi il significato della parola autocontrollo, scendi in piazza, prendi un precario manifestante a caso e pagalo perché ti sorvegli mentre stai al computer e ti rifili un manrovescio ogni volta che scrivi il verbo lovvare e i suoi derivati. Lui avrà un lavoro, tu guarirai e chissà, magari ti farai anche un nuovo amico. Attenzione! Se non avviserai il tuo nuovo dipendente di dosare i suoi colpi, potrebbe farsi prendere dall’entusiasmo e potresti perdere metà faccia nel tentativo di camminare sulla via della redenzione.

2° Grado

Credevi davvero di riuscire a nasconderti?
« Secondo te a me piacerebbe il verbo lovvare? Dai, non scherziamo! »
(Tu che fai lo gnorri, pur sapendo di essere malato.)


  • Intensità: media, il soggetto è recuperabile senza troppe difficoltà.
  • Affetti: chiunque, dal lattaio al panettiere, dall’estetista al… Vabbe’, avete capito.
  • Sintomi: il paziente trova il verbo lovvare carino, quasi simpatico, gli viene voglia di abbracciarlo, coccolarselo, portarselo a casa, farlo proprio e contribuire alla distruzione della lingua italiana. I semini della Sindrome non sono più tali, sono già dei deliziosi arbusti floreali che, per quanto decorativi, stanno già allungando i teneri ramoscelli verso i neuroni più deboli ed indifesi. Puoi anche fingere di non essere affetto: ti sto tenendo d’occhio, credi davvero che non ti abbia visto, ieri sera? Hai commentato in un forum usando il verbo lovvare, ti ho visto! E non importa se eri sotto falso nome o se lo hai fatto per scherzare o sotto suggerimento di qualche altro malato, la colpa è solo tua, perché a te piace usare il verbo lovvare, vero?! Vedi di curarti, o saranno cazzi amari.
  • Cura: l’autocontrollo non basta, occorrono un personal trainer e una ferrea disciplina. Astieniti dallo scrivere per una settimana se puoi, dì al tuo professore/datore di lavoro che sei affetto dalla Sindrome, ti capirà. Un ottimo rimedio può essere cospargere il tasto V della tua tastiera con qualcosa di viscido e disgustoso. Un cucchiaino della lettiera del tuo gatto può andar bene. In questo modo sarà impossibile per te digitare la lettera V, componente essenziale del verbo lovvare, o comunque ti farà talmente tanto schifo che in breve tempo abbandonerai l’uso del maledetto verbo. Sfortunatamente la cura potrebbe danneggiare ulteriormente il tuo stile di scrittura, visto che tutte le parole con la lettera V verranno drasticamente abolite fino al debellamento completo della Sindrome. Ma è per il tuo bene, quindi non discutere! Fino a guarigione avvenuta, puoi usare in alternativa la lettera W.


3° Grado

Ok, al mio tre potete preoccuparvi. Uno... due... tre! AAAAAAAAA!
« Amore mio ti lovvo da morireeeeee! »
(Un lover che fa bella mostra di sé e della propria malattia)


  • Intensità: alta, il soggetto è a rischio.
  • Affetti: lover, che siano lattai o panettieri, estetisti o-BASTA!
  • Sintomi: il lover è identificabile come un essere pronto a dimostrare al mondo il grande ammmore che prova per il suo partner. Conseguentemente, adotta il verbo lovvare con grande facilità e spesso lo associa alla Sindrome della vocale infinita. Occupa forum, blog, wiki e messaggi personali di Msn propri e altrui con dichiarazioni d’amore inutili e di cui non frega un cazzo a nessuno, danneggiando, oltre ai propri emisferi cerebrali, anche il buon umore delle persone che gli si trovano attorno. Sì, sì, capisco che tu ami profondamente la tua ragazza, ma, vedi, a noi non interessa. Ti vuoi rendere conto o no che la tua vita è in serio pericolo? Gli stramaledetti arbusti floreali dall’aspetto gradevole che bazzicano nel tuo cervello si sono trasformati in viscide piante parassite e già si avvinghiano ai tuoi neuroni tipo patelle ad uno scoglio! Ma come fai a non accorgertene?!
  • Cura: o ti fai lasciare dalla tua ragazza, o la lasci tu. E se continui a rompere le palle ancora a lungo giuro che la chiamo io!

ATTENZIONE: Se la cura fosse troppo drastica, la malattia del paziente, anziché migliorare, potrebbe evolversi al livello successivo.


4° Grado

Tipica espressione di un lover scaricato/respinto
« Amore mio torna da meeeee! Noi due ci lovviamo troppo per stare lontani! »
(Lover in preda ad una crisi isterica.)


  • Intensità: altissima, il soggetto è praticamente irrecuperabile.
  • Affetti: lover scaricati o respinti.
  • Sintomi: i lover già sono pallosi quando sono fidanzati, figuriamoci se sono appena stati scaricati o respinti! Si deprimono ascoltando canzoni dei Tiromancino e di Gigi D'Alessio e scrivono frasi dove il verbo lovvare è soggetto, predicato e complemento. Piangono disperati la perdita dell’amata, la chiamano in sogno, scrivono ovunque il suo nome. Non piangere sullo schermo! Vedrai, passerà[2]. Intanto, mentre tu mediti sulle tue disgrazie e cerchi di capire perché la tua ragazza ti abbia messo le corna con il suo Professore di filosofia, le viscide piante parassite stanno crescendo e hanno preso il controllo di quasi tutto il tuo cervello. Chiama un prete, fatti dare l’estrema unzione e comincia a prendere le misure per la bara, perché ci siamo quasi.
  • Cura: trovati un’altra ragazza, magari con un bel paio di tette, esci, incontra i tuoi amici e fatti una cazzo di vita sociale!

ATTENZIONE: Una volta trovata una seconda ragazza, la Sindrome potrebbe degenerare e ritornare al 3° grado.

Tutto questo è veramente desolante...

5° Grado

« Amu miu ti lovvo un kasino! »


  • Intensità: ingestibile, inguaribile, inguardabile, inconcepibile, inimitabile, inossidabile, trentordici. Qual è l’intruso?[3]
  • Affetti: Bimbiminkia.
  • Sintomi: l’effetto sugli esseri di livello cerebrale inferiore è devastante. Le bimbeminkia[4] utilizzano il verbo lovvare in qualunque situazione, senza nemmeno essere ben consapevoli di ciò che significa o da dove derivi. Inoltre, associano alla Sindrome un’altra pericolosa patologia, la Sindrome di Caps Lock e frullano il tutto con la lingua bimbominkiese e una quantità spropositata di abbreviazioni e x, ottenendo ibridi orrorifici quali “ti lvv trppxxm amu miu” e altri che mi rifiuto di scrivere per il bene del mio cervello. Oh, sì, hai ragione, sono carini e pucciosi. All’interno della tua scatola cranica, però, non ci sono più semini né deliziosi arbusti floreali né viscide piante parassite, ormai hai dei veri e propri baobab che conficcano le loro radici in quel che resta dei tuoi rinsecchiti emisferi cerebrali. Complimenti! Se ti vedesse il Piccolo Principe si metterebbe a piangere! Ora sei contento di quello che hai combinato?!
  • Cura: lobotomia d’urgenza e ricovero in neuropsichiatria, muoversi, muoversi!

Curiosità

  • L'autore di questo articolo, a furia di scrivere il verbo lovvare, ha contratto il 1° Grado della Sindrome e si avvicina pericolosamente al 2°.
  • Esistono molti casi documentati di pazienti la cui Sindrome si è associata, oltre che alla Sindrome di Caps Lock e alla Sindrome della vocale infinita, anche alla Sindrome dei sentimenti offesi. Fate attenzione, mordono!
  • Poiché la malattia dal 3° Grado può degenerare al 4° e dal 4° ritornare al 3°, i pazienti che raggiungono questo livello di contagio potrebbero cadere in un infinito circolo vizioso. Nel caso ciò succeda, contattate uno psichiatra. O un esorcista.
  • Nel caso il paziente sia una persona molto creativa, può arrivare a trasformare il verbo lovvare nell’aggettivo lovvoso, parola che oltre ad avere un brutto suono dà perfettamente l’idea del livello mentale di chi la usa.
  • Mi sto annoiando. Yawn.


Dove posso trovare in Internet gli effetti di questa Sindrome?

Su Yahoo! Answers, ad esempio

Altro esempio, sempre tratto da Yahoo! Answers

E c'è anche il gruppo su Feisbuc!


Voci correlate


Note lovvose

  1. ^ Cos'è che non hai capito? Forse non conosci il verbo lovvare?
  2. ^ Forse. Altrimenti, c’è sempre il suicidio.
  3. ^ Inossidabile, ovviamente.
  4. ^ Infatti coloro che contraggono la Sindrome a questo livello sono all'87,74% di sesso femminile