Sommelier

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Vorreste conoscere anche voi questi tecnicismi, vero?
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Sommelier
« È sbagliato bere per dimenticare,
ma dimenticarsi di bere è peggio! »
(Motto dei sommelier)
« Nella botte piccola c'è il vino poco »
(Massima popolare)

Col termine sommelier ci si riferisce ad un alcolista che ha fatto del suo deprecabile vizio una professione.
A differenza delle altre persone affette da una dipendenza, non viene affatto disprezzato dalla società, ma è addirittura oggetto di stima e ammirazione.
Come se ciò non bastasse, viene pure pagato per bere!

In altre parole, quello del sommelier è il miglior lavoro immaginabile; persino meglio di fare il pornodivo, in quanto non è neanche necessario essere in possesso di una nerchia da Guinness dei Primati per esercitarlo[1]. Altro aspetto non secondario della professione di sommelier, che contribuisce a porlo in vetta alle preferenze, è che un uomo in grado di destreggiarsi egregiamente tra vini e cucina affascina moltissimo il gentil sesso, permettendogli così di aumentare esponenzialmente le conquiste sessuali.
Non è dato sapere se sui set dei film porno offrono anche da bere, perché in questo caso la classifica si ribalterebbe.

Alla luce di questi fatti, appare evidente il perché milioni di persone bramano più di ogni altra cosa l'ottenere il diploma di sommelier professionista. Ma quella che si pone innanzi a loro è una strada in salita ed irta di difficoltà e impedimenti, pari solo al tentar di scalare il monte di Venere della vostra amica amish che ha giurato fedeltà eterna al Signore e che, tra l’altro, non si fa la ceretta inguinale dal ’78.

Vediamo come fare…

Come diventare sommelier

Per ottenere l’agognata tesserina dovrete avere a disposizione:

  • Ottomila euro per pagare i vari corsi.
  • Un fegato in ottimo stato e i dati (con annessa liberatoria per l’espianto) di un donatore compatibile[2]
    Il vostro insegnante: portate rispetto!

Per prima cosa va tenuto presente che diventare sommelier è come essere maestro in un arte marziale: non si finisce mai d’imparare!
Infatti anche in questo caso ci sono i vari livelli di professionalità: si può essere sommelier di 1°, 2° o 3° Dan.
I gradi successivi al primo si conquistano frequentando ulteriori corsi, il saper distinguere il verdicchio dal piscio e portando almeno tre referti di ricoveri ospedalieri per cirrosi epatica.


Primo livello

A questo stadio siete ancora dei novizi, quindi la prima cosa che dovrete ricordarvi è: "Non fare domande a cazzo!" A chi vi dice:"Non esistono domande stupide, ma solo risposte inadeguate!", potete tranquillamente sputare in un occhio, perché sono tutte fregnacce! Ad esempio chiedere al vostro insegnante: Scusi, ma qual è la differenza tra un vino rosso e uno bianco?, potrebbe portarvi ad essere vittima di un linciaggio seduta stante! Identico risultato otterrete se chiedete se i vini rosé si ottengono bevendo nello stesso bicchiere prima un rosso e poi un bianco[3].
Il problema è che non siete ancora pronti a capire la differenza tra fermentazione e macerazione, ma siete già perfettamente in grado di bere otto litri di vinoC'è qualcosa che non va!

Prima lezione

Le lezioni sono così articolate:

La prima ora e mezza vi sembrerà di trovarvi in una classe di sedicenni durante una lezione di filosofia: c’è chi dorme, chi gioca a battaglia navale, chi manda messaggi col telefonino, chi inizia ad ubriacarsi preventivamente con della vodka nascosta nella giacca, chi si masturba vicendevolmente col vicino di banco… Insomma, le solite cose! Questo perché per tutto il tempo il vostro insegnante non farà altro che parlare di cose di cui a nessuno importa, del tipo ogni quanti centimetri deve essere piantata una vite, quanti quintali d’uva si raccolgono ogni ettaro di vigna e perché il batterista dei Pooh ha deciso di lasciare l’ormai storica formazione.

Dopo questa interminabile tortura, nell’ultimo quarto d’ora, finalmente si beve!
Ora potrete apprendere anche voi cosa fare quando sarete al cospetto di una bottiglia di vino. Per prima cosa dovrete aprirla[4] per poi annusarne il tappo. Questo iniziale passaggio vi potrebbe sembrare inutile, invece è fondamentale per avere le prime informazioni. Così facendo potrete infatti capire se il tappo è marcito, quindi se il vino è cattivo e, cosa più importante, se qualcuno si è precedentemente infilato la bottiglia su per il culo!

A questo punto vi verseranno da bere. Ve ne daranno una discreta quantità affinché possiate apprezzarne colore e profumi, ma dovrete berne solamente un sorsetto, per poi gettare il resto in un apposito contenitore che troverete in mezzo al tavolo. Cioè, questo è quello che faranno gli altri, mentre voi dovrete aspettare la fine di questa operazione per poi scolarvi pure tutti gli avanzi. Non vorrete mica sprecare mezzo litro di ottimo Brunello di Montalcino?!
Dato che ad ogni lezione assaggerete tra i quattro e i dieci vini diversi, allenatevi prima a casa a sviluppare delle sbornie composte. Questo in quanto potreste dare nell’occhio se alla sesta degustazione salirete sopra il tavolo cantando Like a virgin in falsetto, per poi scoppiare in un pianto fragoroso ricordando la vostra fidanzatina dell’asilo che vi ha lasciato quando avevate cinque anni.

Ottimo metodo di allenamento casalingo

Dopo questa fondamentale premessa torniamo alla degustazione: ANALISI VISIVA
Noterete che tutti fissano il bicchiere con una faccia tra lo stupito e l’interdetto, come se si trovassero al cospetto della suocera che balla la lap dance o di Flavia Vento che risolve una integrale. A questo punto inizieranno a far roteare vorticosamente il vino davanti ai loro occhi. Questa operazione ha due finalità: capire se sono abbastanza ubriachi da riuscire ad ipnotizzarsi da soli e, soprattutto, sciacquare il bicchiere da quello che c’era prima. Voi imitateli, male non fa! Dopo un’attesa che vi parrà infinita il gran visir dei sommelier presenti in sala inizierà a parlare di densità, di colori a voi sconosciuti - per lo più se li sta inventando al momento - e di riflessi che indicano senza ombra di dubbio se il vino è giovane o vecchio[5]. Quello che dovrete fare voi è continuare a guardare il vino e, dopo almeno un minutino buono, annuire col capo facendo finta di condividere. Tutti sanno che in realtà non c’avete capito un beneamato, ma siete tutti sulla stessa barca, quindi nessuno vi sputtanerà.

Ora si passa al momento del delirio allo stato puro: ANALISI OLFATTIVA
Continuate a far girare il vino vorticosamente, ficcate il naso dentro al bicchiere come se vogliate berlo per aerosol, tirate delle sniffate profonde come solo Lapo Elkann a una festa, assumete l’espressione più beata[6] che potete e aspettatevi di sentire la più grande compilation di stronzate mai pronunciata da quando Britney Spears affermò di essere ancora vergine. Dopo poco la vostra pazienza sarà premiata: l’esimio maestro inizierà a parlare di bouquet floreali e di sentori di frutta in un modo così assolutamente casuale e con la chiarezza degna di una profezia di Nostradamus (o di un discorso di Gasparri), che il solo dubbio che vi attanaglierà sarà: Ha una laurea in botanica o è sotto l’effetto di LSD? Perché nel caso ne voglio un po’ anche io!

Terza ed ultima fase: ANALISI GUSTATIVA
L’attesa è finita. Potete asciugarvi la bava che vi cola perfino dagli occhi e iniziare a bere. Ricordatevi: non tutto in un sorso, non siete al bar con gli amici davanti al dodicesimo bicchierino di Pampero. Il primo sorsetto, microscopico, è solo per entrare in armonia col vino; quindi sciacquatevi la bocca, ingoiate e passate al secondo. Questo deve essere un pochino più grande (no, ancora non te lo puoi tracannare!).

A questo punto dovreste essere così…

Tenetelo in bocca per un paio di minuti cercando di imitare i rumori che fa vostro nonno quando mangia la minestra, per darvi un tono di professionalità. Ingoiate e prendete un respiro profondo. Solamente a quel punto sarete pronti ad emettere la vostra sentenza: "Buono. Poco... ma buono!". In realtà siete voi i più vicini alla verità, nonostante ciò sentirete da lontano l’insegnante parlare di mascara, spezie e legno. Voi non ascoltatelo ma cercate un modo per bervi gli avanzi degli altri e sarete pronti per il prossimo assaggio.

Secondo livello

Corso conosciuto dai più come: "Ma chi me l’ha fatto fare?". In questa fase vi insegneranno tutti disciplinari dei vini. Ovvero, di tutti i millanta IGP, DOC e DOCG dovrete imparare le percentuali dell’uvaggio, i metodi di produzione - in che botte e per quanto tempo - e l’elenco dei comuni dove si possono produrre. In altre parole non basterà più dire che il chianti si fa in toscana, ma dovrete essere a conoscenza che la passerina[7] può essere vinificata solamente nei comuni X, Y e Z, nello specifico solo nella frazione W (n.d.r Non esistono i comuni chiamati X, Y e Z, però c’è la frazione W[citazione necessaria]).
Evidentemente non hanno ancora capito che l’unica cosa che vi interessa nel vino è il rapporto gradazione alcolica/prezzo!

Fortunatamente anche al termine di questo strazio di lezioni è prevista la sbevazzata finale! Man mano che andrete avanti nel corso vi faranno degustare vini sempre in maggior varietà e qualità, quindi assieme alla vostra cultura crescerà di pari passo anche il livello di alcool nel sangue. Inoltre in questa fase non siete più dei pivellini, quindi potrete sbilanciarvi un po' nella descrizione del vino. Naturalmente evitate di fare gli sboroni affermando cose che potrebbero essere usate contro di voi, come che avvertite una leggera nota di fieno tagliato di fresco. Limitatevi a dire che nei vini bianchi si sentono i fiori gialli e che i vini rossi sanno di frutti rossi: non vuol dire un cazzo, quindi è sempre vero!

Ecco la vostra vicina di banco mentre cerca di cogliere tutte le sfumature del vino[citazione necessaria]

A questo punto potrete anche cercare di raggiungere l'obiettivo che vi siete prefissati iscrivendovi a questo corso: la figa! Al vostro fianco, infatti, ci sarà inevitabilmente seduta una milf che, incredibile a dirsi, di vino ci capisce ancora meno di voi, ed è pure più ubriaca. Cercate di farla bere quanto un distaccamento di alpini e lusingatela affermando che i suoi rutti vi riportano alla mente il profumo dei gelsomini sui balconi in una giornata di sole a maggio. In realtà il suo alito ricorda vagamente il tipico odore di un Luna Park che va a fuoco: un misto di noccioline, fumo e vomito. Siate stoici e insistete! Ditele che il suo volto riflesso nel cristallo del bicchiere è più enigmatico di quello della Gioconda; che nei suoi occhi lucidi per il recente rigettare potete vedere tutte le stelle del firmamento; che le sue mani ingiallite dalla nicotina hanno la stessa sfumatura dell'oro; che nella sua florida scollatura, che timida vira al rosso per il pudore, potete già intravedere l'imminente spagnola… No, no! Aspetta, questa è meglio di no!
Insomma, provateci! Se non riuscite a portarvi a letto nemmeno una tardona ubriaca persa, siete veramente senza speranza.

   La stessa cosa ma di più: Nonbooks:Approfittare di una ragazza sbronza.

Terzo livello

Finalmente se magna!

Siete giunti all'ultimo stadio del vostro percorso formativo (e della vita del vostro fegato).
Qui imparerete ad abbinare i vini al cibo nel modo più consono, al fine di valorizzare entrambi. Vi spiegheranno il perché è sbagliato mangiare il cotechino col moscato d'Asti, del motivo per cui tutti vi hanno guardato storto quando ai vostri ospiti avete servito ostriche e Tavernello e del perché tuo padre ha tentato di ucciderti quella volta che hai fatto colazione inzuppando le Gocciole Pavesi nel barolo.

Attimo di relax nel mezzo della cena didattica

Ma soprattutto questo è il momento delle cene didattiche[8]!

Queste lezioni[9] si svolgeranno in vari ristoranti (minimo a cinque stelle), dove vi serviranno dalle dodici alle sedici portate e ognuna accompagnata da un vino diverso. Badate bene: stavolta non ve lo verseranno loro, ma avrete le bottiglie davanti a voi. Partendo dal presupposto che, prima di arrivare lì, tu e la MILF vi sarete preventivamente bevuti dodici Campari cadauno, al solo fine di aprirvi lo stomaco[citazione necessaria], già al termine dell'antipasto sarete fuori di testa come al terzo giorno di Oktoberfest. Da quel momento in poi verrete colti da dei messaggi subliminali che vi daranno l'impressione che ci sia una lavagna sulla quale l'insegnante starà scrivendo parole assolutamente prive di senso, come acidità, sapidità, amarezza o tannini. Non lasciatevi ingannare, è solo frutto della vostra fantasia! Continuate a bere e a mangiare come se foste soli. Ogni tanto scattate in piedi intonando cori del tipo: "Chi è nato a gennaio si alzi, si alzi!".

Se vi sarete applicati con metodo e costanza dovreste essere più o meno così: oramai siete pronti!


Se avrete l'impressione di essere guardati con immenso odio da tutti gli altri presenti in sala, niente paura: è solo che state avendo una sbornia con manie di persecuzione! Giocate a tirarvi il cibo con la vostra concubina seduta otto posti più in là e fate in modo che ogni singola frase che vi uscirà dalla bocca inizi con: "Lo sai cosa ti farei…?!".
Dimostrate il vostro valore di guerrieri: resistete fino alla fine cercando addirittura di sopravvivere alla degustazione dei distillati, perché verrete premiati. A quel punto, infatti, potrete andarvene e portarvi a casa la puttanona ubriaca, alla quale potrete dimostrare finalmente cosa si intende per impotenza alcolica.

Esame finale

Se fino ad ora vi è sembrata una passeggiata di salute tutta rose, fiori, figa e ricoveri per coma etilico, è qui che casca l’asino!

Eccoci… Vi porteranno due dita di vino ed una scheda da compilare.
Quei pazzoidi pretenderanno che ora voi descriviate quel liquido (che, nel dubbio, avete appena tracannato tutto in sorso, giusto per alleviare la secchezza della fauci tipica di coloro che si sentono in colpa), commentando dettagliatamente le voci:
limpidezza; colore; consistenza e/o effervescenza e in più a questo punto ci sono pure tre righe vuote per le osservazioni visive finali… Ahia!.
Intensità; complessità[10]; qualità; descrizione e... Arifacce! Arrivati qua dovreste scrivere delle nuove osservazioni.
Zuccheri; acidi; alcoli; tannini; polialcoli; sostanze minerali; equilibrio; intensità; persistenza; qualità e... Ma che oooh?!?

Vi siete guadagnati il simbolo degli eletti, il tastevin. Ricordate: da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Da questo momento in poi, il tasso di alcool nel vostro sangue non dovrà mai più essere inferiore a 3. Pensate di esserne capaci?

È di nuovo l'ora di inventarsi delle altre osservazioni!
Stato evolutivo; armonia; abbinamenti ed, infine, guarda un po', aritanghete! Un bello spazio per le osservazioni!

Cercate di fare luce nei vostri vaghi ricordi; di fare chiarezza nell'uniforme distesa di nebbia che è la vostra memoria da alcolisti; di fare mente locale sulle differenze tra il giallo paglierino scarico tendente al verdognolo, l'oro vecchio brillante ed il rosso rubino intenso con riflessi granati; scacciate le superflue nozioni sul cosa vuol dire fermentazione carbonica e… cercate di copiare!
Se ci riuscirete, potrete accedere all'orale[11]. A questo punto vi chiederanno la differenza tra brandy e cognac, l'elenco dei comuni francesi in cui può essere prodotto l'armagnac e perché la DOCG Vernaccia di Serrapetrona non ha una DOC di ricaduta. Ma niente paura! Ora vi sentirete molto meno titubanti rispetto allo scritto: infatti per superare l'esame vi basterà concedervi carnalmente all'intera commissione, e in questo campo siete veramente preparatissimi!

Complimenti! Ce l'avete fatta: siete ufficialmente dei sommelier!


Arrivando fin qui nella lettura vi siete garantiti l’iscrizione all’albo ufficiale dei sommelier
Associazione Italiana Sommelier


Alcolista Anonimo

'Tessera N. 6-1-0'

DUEMILA12
Per la ottenere la versione stampabile non vi resta che effettuare un’offerta a piacere, compresa tra i 1.999 e i 2.001€, alla nostra associazione
a delinquere
DONA ADESSO!


Grazie a questa tessera anche voi da ora potrete:

fare gli sboroni in famiglia;
rendervi conto che ogni singolo vino che fino ad oggi avevate bevuto con immensa soddisfazione in realtà fa cagare;
fare gli sboroni con gli amici;
entrare gratis al Vinitaly di Verona[12];
fare gli sboroni con le ragazze;
essere in grado di distinguere al primo sorso un barbaresco da un nebbiolo e continuare a ubriacarvi come scimmie a forza di coca e rhum;
fare gli sboroni con i colleghi;
conoscere la gradazione alcolica di tutte le consumazioni possibili e immaginabili, così da calcolare quanti mesi di sospensione della patente vi state assicurando con ogni nuova bevuta;
e, in più, fare gli sboroni!

Sbocchi lavorativi

Per chi reputa indegno limitare le sue conoscenze da sommelier appena acquisite alla semplice stregua di hobby e le vuole sfruttare per entrare nel mondo del lavoro, ecco cosa potrebbe scegliere di diventare:

  • L’insegnante di altri niubbi
  • Il maître in un hotel a 5 stelle. Ah, in questo caso dovrà tassativamente diventare gay!
  • Il curatore della cantina in un ristorante di lusso. È importante che impari il francese e, ovviamente, dovrà diventare gay!
  • O, più probabilmente, dato che ha speso tutti i suoi risparmi per i corsi e che ormai è un irrecuperabile alcolizzato,
Finalmente tutti i tuoi sogni di quando eri bambino si sono avverati!

Decalogo aureo del sommelier improvvisato


   La stessa cosa ma di più: Nonbooks:Diventare esperti improvvisati.

Note

  1. ^ Dopo poco sarà il fegato a essere da record, ma tanto lo sarebbe stato comunque!
  2. ^ Potrebbe salvarvi la vita tra il secondo e il terzo livello, quindi tenetevelo buono. L'autore di questo articolo vi consiglia di sposarla, se è una donna; se invece è un uomo, sposatevelo comunque. Non è il momento di fare tanto gli schizzinosi!
  3. ^ Ovviamente le risposte giuste ai vostri dubbi sarebbero rispettivamente:
    • Niente, cambia solo il colore!
      e
    • Ma certo! Che ti pensavi?
  4. ^ E fin qui…
  5. ^ Ricordatevi che lui ha potuto leggere l’etichetta, quindi può sparare le cazzate che preferisce senza timore di smentita
  6. ^ O beota, va bene lo stesso
  7. ^ Sì, c’è un vino che si chiama così! E ora smettila di sghignazzare…
  8. ^ Solo il nome già mi fa ridere!
  9. ^ Hihihi! Davvero, non ce la faccio!
  10. ^ Questa è l'unica che sapete: ALTA!!!
  11. ^ No, non è quello che pensi te! È solo un colloquio!
  12. ^ Privilegio apprezzato soprattutto dagli abitanti di Lampedusa
  13. ^ Avete presente Lerch della famiglia Addams? Ecco, solo un po' più brutto e molto meno sveglio!