Studente Erasmus
Nell'immaginario collettivo lo studente Erasmus è idealizzato come lo studente che visita un paese straniero per studiare e apprendere una nuova lingua. In realtà succede di tutto e di più, fuorché studiare e dare esami. Esistono molteplici sfaccettature di questo strano essere, ma non tutte sono conosciute dai comuni mortali. In esclusiva per la redazione di Nonciclopedia, il noto studioso di misteri Roberto Giacobbo ha inviato un suo antico manoscritto dove ha stilato una minimale tassonomia dello studente Erasmus.
Tassonomia in base alla nazionalità
Italiani
Citati per primi perché, secondo un noto esperto di statistiche, costituiscono esattamente il 74,23% degli studenti Erasmus di tutta Europa. Andare da qualche parte e non trovarne è impossibile.
Sono facilmente riconoscibili all'estero poiché vengono scambiati spesso e volentieri per omosessuali a causa del loro accento, del loro abbigliamento e dei brillantini in eccesso sulla capigliatura. In generale si fanno riconoscere.
In assenza di napoletani (vedi sotto) si sforzano di assomigliare il più possibile all'italiano stereotipato (e magari vengono da Belluno).
Napoletani
Sottospecie di italiani il cui principale obiettivo è quello di avere rapporti sessuali con qualsiasi cosa che possegga un clitoride, unico requisito richiesto. È assai probabile che questa attività venga in qualche modo premiata con dei crediti formativi al ritorno in patria. Finora non sono stati avvistati esemplari di questo genere che abbiano sostenuto almeno un esame in Erasmus, in compenso sono le colonne portanti di tutti gli Erasmus, organizzando feste ed eventi di carattere goliardico.
Avere più di 30 anni, essere studenti di giurisprudenza ampiamente fuori corso e pesare più di un quintale e mezzo sono alcune fra le caratteristiche più ricorrenti.
Riconoscere un napoletano tra gli italiani è facile: se gli italiani si fanno notare per il pessimo inglese, i napoletani si fanno notare per il pessimo italiano.
Spagnoli
Alcolisti per vocazione, gli Erasmus spagnoli accompagnano a qualsivoglia attività umana l'uso dell'alcool in quantità incommensurabili, infettando questo nobile vizio a tutti gli altri Erasmus soprattutto se la Spagna è il paese ospitante (nonché metà favorita di chiunque voglia fare l'Erasmus). Fino ad ora nessuno è mai tornato astemio.
Francesi
L'Erasmus francese è un tipo di cui fidarsi ciecamente, data la sua immensa bontà d'animo e tolleranza verso chiunque.
Questo popolo possiede una forma deformata della classica cazzimma napoletana. L'unica differenza è che la cazzimma originale in qualche modo conserva pur sempre una valenza comica, anche nelle situazioni più tragiche. La cazzimma francese ne è completamente priva.
Tedeschi
L'Erasmus tedesco è l'unica specie che frequenta l'università italiana più degli italiani stessi. Non è mai stato visto alzarsi dopo le 7.45 del mattino. Se in casa avete un Erasmus tedesco che dorme ed è passato mezzogiorno praticategli al più presto respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco. Si riconosce facilmente alle feste perché naturalmente scoordinato nel ballare. Si compiace di parlare perfettamente inglese (anche se non lo dà a vedere) e in genere si getta con ingenuo entusiasmo nel folklore locale, fino a quando verrà scippato. Gli Erasmus tedeschi non si incazzano mai. Dagli esperimenti è risultato che l'unica cosa che li fa incazzare sono le domande sul nazismo. Alcuni reperti rinvenuti ritraggono uno studente Erasmus tedesco maschio che ci "prova", ma qui probabilmente storia e mito si confondono. Studi clinici hanno cercato di individuare le differenze fra un Erasmus tedesco ubriaco e uno sobrio, ma senza successo.
Turchi
I turchi sono la specie Erasmus più difficile, in quanto colti da un disturbo cognitivo che li porta a credere di essere ancora in Turchia anche dopo 6 mesi di Erasmus. A loro non importa quanto siano buone la parmigiana oppure le linguine con le vongole...continueranno ad avere in frigo un secchio di yogurt bianco che riverseranno su qualsiasi cosa prima di mangiarla. E non importa quanto sia buono il vino italiano o il caffè espresso... continueranno a ingurgitare litri di tè e a bere yeni raki ascoltando musica popolare turca. Dopo 12 mesi di Erasmus giunge il momento di tornare a casa, ma non prenotano l'aereo. Alcuni in realtà non si accorgono mai di aver cambiato Paese e continuano a vivere in Italia per sempre.
Inglesi
Sempre secondo il grande esperto di statistiche precedentemente citato, costituiscono lo 0,023% degli studenti Erasmus. Ulteriori studi hanno confermato che la percentuale di popolazione inglese, anche qualora si vada in Erasmus in Inghilterra, resta pressoché inalterata, oscillando tra lo 0,020 e il 0,033%. Ciò ha portato alcuni studiosi empirici a concludere che "gli inglesi non esistono".
Polacchi
- Maschio
Il polacco maschio trascorre tutto il suo periodo di studio chiuso in casa in compagnia di ettolitri di vodka di consumo a cadenza giornaliera. È solito uscire di casa accompagnato da un'ambulanza.
- Femmina
Questi splendidi esemplari di primati contribuiscono a loro modo a rendere il mondo un posto migliore.
Altri europei dell'Est
- Maschio
Non esistono.
- Femmina
Etichettate universalmente sia per comodità che per parziale verità come "quelle che te la danno".
Tassonomia in base al comportamento (durante l'Erasmus)
I fidanzati in patria
È assiomatico che se la tua ragazza parte per l'Erasmus dovrai provvedere all'acquisto di una motosega, altrimenti ogni volta che passerai sotto ad un ponte per tir alti meno di 6.50 m, le tue corna si potrebbero rovinare.
Non ci sono eccezioni. Mai. Non ci sperare ho detto!
Stai ancora a sperare?
Mah... contento tu, cornuto.
I romanticoni
Gente che si innamora degli indigeni. Finito l'Erasmus, nel migliore (o peggiore) dei casi diventano come i fidanzati in patria.
Gli invisibili
Gente che si chiude in casa per tutto il periodo Erasmus, giocando al computer o facendo feste solo tra di loro. È gente sconosciuta ai più e di cui nel gruppo Erasmus nessuno si cura, salvo quando bisogna fare una festa e serva gente che faccia numero.
Le meteore
Quelli che finiscono l'Erasmus poche settimane dopo averlo iniziato (se non addirittura pochi giorni). I più sfigati partono proprio quando stavano per fare qualcosa di interessante.
Organizzatori di feste Erasmus
Spesso coincidono con i superfuoricorso di origine partenopea. Sono i veri eroi dell'annata Erasmus. Organizzano eventi su eventi di continuo, notte e giorno.
Morti di figa
Ragazzi che spesso nella loro vita non hanno avuto nemmeno un bacio a stampo dato per sbaglio da una donzella alticcia. Si fanno riconoscere perché ci provano con tutte, ricevendo altrettanti due di picche, finché non vengono abbordati da qualcuna che proprio quel giorno si dimentica di prendere la pillola. Se ciò non accade, si consolano col sesso fai da te o col puttantour.
Studenti seri
Quelli che in Erasmus vorrebbero fare gli stessi esami che dovrebbero fare in patria, o addirittura darne di più. Alcuni di loro cadono in preda alle tentazioni offerte dall'ambiente e si trasformano in studenti Erasmus modello; altri, imperturbabili, si chiudono in casa a studiare.
Furbetti
Quelli che partono in Erasmus per fare esami troppo difficili in patria. A differenza degli studenti seri, però, condividono con gli altri studenti Erasmus sia lo stile di vita sia gli interessi.
Sinistrati
Di solito italiani o francesi. Gli italiani passano il tempo a parlare di Berlusconi e di come in Italia non ci siano opportunità per i giovani [1] (oltre che a fumarsi chili di marijuana); i francesi, riconoscibili per la loro statura piuttosto bassa e l'aria da intellettuale, oltre a rimpiangere i bei tempi del socialismo reale non disdegnano battute su Berlusconi.
Erasmus mancati
Sfigati che avrebbero voluto fare l'Erasmus ma che in graduatoria sono stati sorpassati da qualcuno più bravo di lui.
Puttanone senza alcun ritegno
Talvolta caratterizzata da gravidanze multiple plurigemellari al ritorno in patria, è una studentessa che trasforma il suo imene in una portaerei con traffico congestionato. È un po' la gioia di tutti, ma spesso e volentieri coincide con un cesso atomico, perciò fate attenzione.
Nel manoscritto rinvenuto dal maestro esiste una nota a piè pagina che spiega il perché del verificarsi di tale fenomeno. Spesso la cessa atomica è l'essere più attivo sessualmente poiché sfrutta vari fattori tra cui il fatto che chi fa l'Erasmus sia sempre affamato di sesso, l'alcool scorre a fiumi, in discoteca non si vede nulla poiché è tutto buio e le scommesse tra amici a chi ha più fegato nel trombarsi un cesso atomico sono frequenti.
Fighe Erasmus
Esseri umani di sesso femminile che rendono interessante qualsiasi festa. Se una figa Erasmus coincide con un troione, allora il tuo Erasmus sarà indimenticabile per davvero!
Da notare che l'appartenenza a una di queste categorie non preclude l'appartenenza anche alle altre.
Tassonomia in base al comportamento (dopo l'Erasmus)
È noto che l'Erasmus è un'esperienza che cambia la vita: una volta averlo fatto, non si è più gli stessi di prima! È inoltre risaputo che solo lo 0,021% degli studenti in Erasmus è contento di tornare a casa.
Gli ex studenti Erasmus rientrano tutti in (almeno) una delle seguenti categorie:
Lo scroccone
Approfitta delle nuove conoscenze in Erasmus per viaggiare quasi gratis, pagando solo il prezzo del treno o dell'aereo e scroccando ospitalità, pasti e talvolta anche altro in giro per l'Europa.
Il nostalgico
Non riesce ad accettare l'idea che l'Erasmus sia finito. Non fa che parlare bene del posto in cui ha trascorso l'Erasmus, approfitta di ogni occasione per tornarci ed è il più attivo nell'organizzare rimpatriate coi suoi vecchi compagni. Alcuni di loro si trascinano in questo stadio per diversi anni (che, non di rado, sono anche anni di assenza totale o quasi totale di lavoro, esami superati e figa/ragazzi fighi), finché i suoi amici e i suoi parenti italiani si stufano di sentir parlare solo di quanto sono stati belli quei sei mesi a Bydgoszcz / Reykjavik / Daugavpils / Ripatransone, i suoi amici di Erasmus iniziano a non riconoscerlo più (spesso per via della pancetta o delle rughe), e nel posto in cui ha fatto l'Erasmus trova solo dei perfetti sconosciuti, magari più giovani di lui di almeno 10 anni.
A quel punto, il nostro si troverà di fronte a una scelta:
1) diventare una persona seria;
2) continuare a passare il 90% del tempo a rimpiangere l'Erasmus, fingendo nel frattempo di preparare esami o di cercare lavoro, e contando grazie a questo del continuo sostegno dei genitori, ormai convinti che all'estero tutto va meglio e che l'Italia sia un posto per raccomandati in cui non c'è più posto per il talento.
Resta da capire se il nostro fingerà di preparare esami o di cercare lavoro...
Il negatore
L'esatto opposto di quelli di cui sopra. Trattasi di coloro che, per i motivi più vari (sensi di colpa, disavventure universitarie, problemi coi congiunti o semplicemente la paura di passare il resto della propria vita a rimpiangere l'Erasmus), una volta tornati a casa rimuovono completamente l'esperienza erasmiana, fingendo di non ricordarsi anche il posto dove sono stati.
Senior Member Erasmus
Carica rispettabilissima rivestita solo da chi, dopo aver fatto una volta l'Erasmus, lo ripete per il secondo, o terzo anno consecutivo (a sue spese, però). Alcuni esemplari che posseggono questo titolo nobiliare sono nostrani (vedi napoletani) o individui affetti dalla Sindrome di Peter Pan. Molto spesso sono entrambe le cose.
Anche loro, però, una volta tornati a casa passano in una delle categorie di cui sopra (solitamente il nostalgico o il negatore). I più fortunati, però, restano nella città di Erasmus, trovando un impiego come lavapiatti o come addetto alle fotocopie.
Il cervello in fuga
Colui (un secchione, un sinistrato o più di frequente entrambe le cose) che dopo l'Erasmus decide di fare l'università all'estero. Caratteristica comune dei cervelli in fuga è che, pur non avendo alcuna intenzione di tornare in Italia, si preoccupano delle vicende italiane più degli italiani. I più fortunati vivono di borse di studio e di interventi su Report.
Note
- ^ infatti, se non fosse stato per Berlusconi, loro sarebbero rimasti volentieri in Italia
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