Sumo
Il sumo, nonostante le apparenze, è uno sport, e si può abbreviare in sum, in su, e persino in s, se non si ha tempo da perdere. È lo sport nazionale della Nipponia, che lo usa come pretesto per far fare un po' di moto alla popolazione obesa.
Storia
L'origine della parola sumo è molto semplice: in giapponese significa spintonarsi a vicenda indossando un ridicolo pannolone anche se già maggiorenni[1]. Venne inventato dall'imperatore giapponese Kala Kili dopo aver visto i suoi due figli neonati del peso di 20 kg l'uno spintonarsi per il possesso della culla. Da allora il sumo divenne lo sport nazionale. Alcuni testi antichi dimostrano che durante la dinastia Yamato i lottatori di sumo facevano parte dell'esercito imperiale, in cui facevano stragi di nemici a suon di manate, finché alcuni secoli dopo non vennero più schierati perché provocavano più vittime tra i compagni che tra i nemici.
Regolamento
Gli incontri di Sumo si svolgono in un cerchio tracciato per terra delle dimensioni di circa 100 m di diametro, per contenere la mole dei sumotori. Il pubblico non può entrare per evitare di essere preso in pieno da un lottatore in volo. L'obiettivo del giocatore è quello di buttare fuori l'avversario o contarlo fino a tre. Poiché il peso medio di un lottatore di sumo va dai trenta ai sessanta quintali, un lottatore che cade a terra provocherà un'onda d'urto capace di causare un terremoto di 8.5 gradi sulla scala Richter. Dopo un incontro di sumo il campo di gioco viene dichiarato zona disastrata. I lottatori sono organizzati in una graduatoria generale detta "banzuke" a seconda delle vittime mietute e palazzetti dello sport fatti crollare, e non in categorie di peso.
Per tenersi in forma i sumotori sono soliti mangiare il chanko-nabe, ottenuto mescolando insieme 3-4 uova, con un hamburger, fagioli, 2 caciotte intere, 3-4 filetti di carne e due tazze di sale a persona.
Ultimamente sono uscite allo scoperto anche lottatrici di sumo, dette sumovacche.
Categorie
Le categorie del sumo sono molteplici e partono dalla divisione minore, jonokuchi, per poi passare rispettivamente a jonidan, sandanme, e altre categorie con nomi alla cazzo. Se qualche lottatore riesce a iniziare la sua carriera direttamente dalla terza divisione viene definito Rakumandàto o Fijepapà. Per raggiungere il grado più alto un sumotoro dovrà spaccarsi il mazzo ed essere promosso in una quarantina di categorie, fino a diventare yokozuna e avere il privilegio di esibirsi pubblicamente nel waka waka prima di ogni torneo di sumo. I professionisti non giapponesi sono pochi, perché per avere l'ingresso nelle categorie maggiori devono essere evirati.
Divieti
Per ridurre il potenziale distruttivo di un incontro di sumo sono stati introdotti alcuni divieti:
- Vietato dare pugni nello stomaco, la mano che dà il pugno potrebbe affondare nel grasso addominale;
- Vietato mettere le dita negli occhi;
- Vietate le Genkidama, ma sono permesse Onde Energetiche;
- Vietato fare lo sparticulo all'avversario;
- Vietato togliere il pannolone all'avversario.
Fasi del combattimento
I due contendenti entrano nel cerchio, mentre il pubblico viene messo a distanza di sicurezza. Prima del combattimento i contendenti possono fare qualche passo di Hully-Gully per intimorire l'avversario. Si presenta sul dojo l'arbitro, premunito di un'armatura precedentemente rubata alla statua di un samurai, che dà il via e scappa per non essere investito dall'onda d'urto generata dallo scontro dei due lottatori. Alla fine del combattimento la zona viene evacuata e recintata, per evitare eventuali crolli del palazzetto dello sport distrutto dai lottatori.
Riti del sumo
- Lo Shiko: il sumotoro si mette a saltellare per aprire con l'onda d'urto un crepaccio sotto i piedi dell'avversario.
- Yokozuna dohyohiri: rito inventato da uno yokozuna con la passione del ballo. Secondo la regola infatti le gare non possono avere inizio se lo yokozuna in carica non si esibisce prima in un numero di danza moderna.
- Makuuchi dohyohiri: tutti i sumotori indossano un grembiule da cucina e ballano la haka.
- Lancio del sale: rito attuato dopo una giornata di gare, mentre i sumotori stanno cenando. Consiste nell'aggiungere un'altra tazza di sale al proprio chanko nabe.
Famosi lottatori di Sumo
Note
- ^ Si sa, i giapponesi sono molto sintetici.