Tenente Colombo

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Il tenente Colombo prima che il lama gli lesionasse l'occhio.
« Va bene, confesso ma portatemi lontano da questo spaventapasseri »
(L'assassino prega i poliziotti di condurlo al più vicino commissariato)
« Ah, quindi lei ha cotto la vittima e poi l'ha mangiata, devo dirlo a mia moglie, sa la domenica mi prepara sempre qualcosa di buono »
(Il tenente Colombo mentre parla con un colpevole psicopatico armato di machete)
« Questo è un caso di diffamazione »
(Sherlock Holmes sul Tenente Colombo)

Il tenente Colombo è un famoso investigatore del Los Angeles Police Department interpretato da Peter Falk.

Evoluzione storica della serie televisiva

Nel 1902, poco dopo l'invenzione del cinematografo, il tenente Colombo ha esordito in televisione con un telefilm dal titolo: Il tenente Colombo è meglio della signora Fletcher. La serie è stata poco dopo sospesa a causa dei vandalismi fatti sul set dalla signora in giallo, aiutata dalla signora del west e dalla signora delle camelie. Il signore degli anelli era impegnato con un certo Frodo e non è potuto intervenire.
La serie, dopo la proclamazione dell'armistizio con la signora Fletcher e una fumatina con il calumet della pace, è stata riproposta ed ha ottenuto un grande seguito nella valle del Serengheti, nel Belize inferiore e fra le tribù dei Nasi Forati.
Inizialmente Peter Falk avrebbe dovuto interpretare il commissario Falko, un poliziotto di origine tedesca, psicopatico e con spiccate simpatie naziste ma i tempi non erano ancora maturi. Per il commissario Falko fu in seguito scelto l'attore Peter Colomb.

Personaggi

La puntata tipo del tenente Colombo prevede alcuni personaggi che si incastrano fra di loro nella trama di una sapiente scemeggiatura, che lascia l'ignavo spettatore avvinghiato sulla sedia per tutta la durata della puntata e anche oltre, anche a causa della domandona: "ma come si chiama di nome, Colombo?"

Il tenente Colombo intento a braccare il colpevole.


IL TENENTE COLOMBO: il protagonista. Indossa un impermeabile gualcito e puzzolente. Uno dei tanti dello stock da 140 pezzi presi ad una svendita da un cinese. Ha un occhio di vetro al quale non sfugge mai nulla, infatti nasconde una sofisticatissima videocamera Sony a 575 megapixel con zoom 30x e filtro a infrarossi a stabilizzazione giroscopica. L'altro occhio gli serve per far innamorare le spettatroci. In generale ha un look, se non da barbone, perlomeno da semidisoccupato. Infatti nei club esclusivi dove deve entrare per fare il suo lavoro, di solito lo sbattono fuori per una dozzina di volte. Solo quando riesce a tirare fuori il distintivo, a malincuore lo lasciano entrare.
Non è ancora stato stabilito con certezza se fumi oppure no. Vero è che si porta appresso un mozzicone di sigaro. Potrebbe però trattarsi di un microfono miniaturizzato.

IL COLPEVOLE: né troppo giovane, né troppo vecchio. Dagli sguardi ammirati che lo circondano all'inizio della puntata è sempre all'apice della carriera. Di solito fa dei lavori umilissimi come ad esempio "megadirettore galattico" o "scrittore di libri porno" e guadagna delle cifre lunari al solo appoggiarsi al davanzale della finestra. Nonostante ciò ad un certo punto della sua vita sente l'insopprimibile bisogno di uccidere qualcuno senza sapere che il luogo dell'omicidio è sotto la giurisdizione del tenente dall'Impermeabile Gualcito.

LA VITTIMA: fa parte dello stesso milieu del colpevole. Spesso è la moglie/marito/amante/leprotta/socio in affari del colpevole. Di solito ha fatto un'assicurazione sulla vita a favore del colpevole oppure ha dei denti d'oro che farebbero molto comodo a chiunque, compreso il Colpevole.

IL COMPLICE: nel 99% dei casi è l'amante, ma si narra di episodi in cui gli sceneggiatori, in preda a incubi da flash-back indotti dall'uso di funghi porcini trifolati, abbiano scelto anche altri personaggi. Le combinazioni sono infinite: riccone-moglie contro amante, riccone-amante contro moglie, riccone-socio contro amante della moglie, riccone-autista gay contro amante gay, riccone-leprotta contro leprotto e così via.

Un poliziotto imbranato saluta il tenente ma non trova le mutandine della vittima.

IL MAGGIORDOMO DEL COLPEVOLE E SIMILI: personaggi sui quali infierisce la polizia ordinaria credendo per tre quarti della puntata che si tratti del colpevole. Il maggiordomo di solito aveva le sue buone ragioni per sopprimere la vittima, come ad esempio quell'umiliazione di sentirsi infilzato sulle natiche da quelle forchettine per le olive. In ogni caso facendo parte della classe subalterna, nel mondo parallelo di Colombo, non può essere mai incriminato.

IL POLIZIOTTO IMBRANATO: È di solito un sergente afroamericano ciccione che va subito da Colombo per baciargli le mani e dirgli che lo ammira. Subito dopo fa delle cazzate gigantesche sul luogo del delitto e per evitare che Colombo stesso lo strangoli deve scappare e farsi assumere come comparsa sul set di Miami Vice o Magnum P.I.

LA MOGLIE DEL TENENTE: è una presenza inquietante. Non compare mai, ciò nonostante sappiamo parecchie cose su di lei grazie a Colombo che ne parla in ogni puntata. La moglie gli compra le camicie, gli impermeabili, le mutande, i sigari, i cappelli, i calzini, le merendine e lui se ne vanta in modo patologico con tutti. Inoltre gli ha vietato di cambiare la Peugeot 403 del 1932, regalo per il conseguimento della maturità nel liceo poliziesco di San Diego. Così inflessibile con gli assassini che scova in ogni anfratto di Hollywood e così remissivo con sua moglie alla quale racconta tutto quello che gli capita: "Sa, questo lo devo proprio dire a mia moglie" è la frase di commiato tipica.

IL CANE DEL TENENTE: è probabilmente il personaggio principale del serial. Non ha un nome (Colombo lo chiama "cane"), sembra che non faccia nulla di rilevante e invece è lui che in sogno invia al tenente le giuste mosse da fare oppure gli indica gli indizi su cui lavorare. Un lavoro dietro le quinte tanto misconosciuto quanto importante.

Trama

I prodromi

All'inizio della puntata tutto fila liscio. Il futuro colpevole è alle prese con un discorso di benvenuto al "Club dei Cravattari Legalizzati", oppure sta schiavizzando alcune modelle su un set porno. Il pubblico applaude beato commentando soddisfatto l'acume e la perizia del futuro colpevole. C'è già però nell'aria qualcosa di indefinito (un ombra nel volto, le mani che sudano, un ringraziamento troppo sbrigativo, un coltellaccio che affiora dal doppiopetto) che preannuncia il losco piano del futuro colpevole.

Un piano perfetto

Il Tenente Colombo monta il corno magico per procedere alla divinazione di un caso complesso.

Il futuro colpevole predispone un piano degno di Micheal Corleone. Se è un barzellettiere, racconta alla vittima delle barzellette così agghiaccianti da indurla al suicidio. Se è uno scrittore, le legge "Sein und Zeit" in tedesco, finché non stramazza al suolo. Se è un'illusionista, la rende invisibile e poi la uccide con la spada invisibile.
Per costruirsi l'alibi il colpevole è normalmente dotato di una "viper" modificata che raggiunge gli 800 chilometri all'ora. In questo modo riesce a percorrere i 10 chilometri che lo separano dal luogo del delitto alla sua magione in 30 secondi. Oppure predispone una registrazione con la sua voce che chiama la polizia perché i vicini stanno dando fuoco alla suocera, alla stessa ora del delitto. Oppure si traveste da romeno, commette il delitto e poi torna al piano di sotto con lo smoking che aveva preventivamente indossato sotto il costume da romeno. Importante comprare un costume da romeno commestibile.
Una volta commesso il delitto, il colpevole si dota di una cipolla piccante di Maratea e se la sfrega sugli occhi. Subito dopo sarà il primo a piangere, a urlare di commozione, inumidendo così le spalle di vestiti che costano migliaia di dollari.
Di fronte a tanto dolore così genuino tutti gli astanti decidono che il colpevole, facendo parte della wasp upper class, avendo dimostrato il suo cordoglio, avendoli invitati innumerevoli volte a festini orgiastici, non può essere colpevole.
La stessa convinzione a cui giungono del resto i primi poliziotti raccogliticci che sono arrivati sul luogo del delitto e che chiedono di poter partecipare ai futuri festini.

Scassamaroni all'attacco

A questo punto della storia entra in scena il protagonista. All'inizio sono gli stessi poliziotti, che non avendolo mai visto in centrale, non vogliono farlo accedere sul luogo del delitto. Lentamente però riesce a conquistare la fiducia di tutti. Avendo già fatto tremila puntate con la stessa storia, il tenente sa benissimo chi è il colpevole ma, da vero avvoltoio degli agnelli, inizialmente lo blandisce, gli fa le condoglianze e nonostante la puzza naturale che emana si fa benvolere. In qualche occasione giunge a chiedere l'autografo del colpevole famoso, per poter poi far eseguire una perizia calligrafica.
Intanto le indagini non giungono a nessuna conclusione. Il tenente Colombo è sempre lì a fare domande senza capo né coda tipo: ma lei per quale squadra tifa?, Buono questo vino, è fatto con l'uva?, Ma lo sa che mia moglie è originaria dell'Alalabama ed ha una sorella sordomuta?. La vita dell'omicida intanto continua, deve pagare le bollette, fare la spesa, infilare la forchettina delle olive nel sedere del maggiordomo. Quel tenente alle costole comincia a essere sempre più indigesto.
Infatti inizialmente il tenente veniva accolto con frasi tipo "tenente, ma qual buon vento!", sostituite poi da frasi tipo: "È tardi, tenente, devo andare al club per la partita di bocce!", per finire con frasi tipo: "tenente, lei mi ha rotto gli zebedei!".
Nel corso dell'intera indagine il tenente Colombo prende appunti su un blocco dei verbali dei vigili urbani che ha rubato a suo fratello. Secondo alcuni critici non prende appunti ma fa solo tanti ghirigori e scarabocchi per allentare la tensione.

Una felice intuizione

Colombo da giovane

Proprio nel momento in cui il colpevole sta meditando di sporgere denuncia per molestie, il tenente dalla Veteromacchina ha un lampo, un'intuizione. Ecco un esempio.
"Quel mezzo cerino nel posacenere è servito per accendere una sigaretta; il colpevole non fuma ma sicuramente ha lasciato il cerino per sviare le indagini e magari ha fumato per sviare le indagini su un ipotetico indiziato fumatore ed in effetti il maggiordomo fuma. Anzi no, il colpevole fuma ed ha messo il cerino perché così io arrivassi a pensare che qualcun altro lo voglia incastrare, mentre lui vorrebbe farsi passare per innocente, anzi il colpevole non fuma ed ha lasciato il cerino che è servito per dare fuoco alla vittima. Il caso è chiuso".

Epilogo: e tutti morirono felici e contenti

La puntata va naturalmente verso il suo epilogo. Il tenente dalla Moglie Invadente si reca a casa del colpevole, un maniero isolato e all'estero, dove si fa offrire la cena nello stanzone delle armature. Dopo esser sicuro che le linee telefoniche siano saltate, l'investigatore si reca da solo nelle segrete del castello coll'assassino più giovane e prestante di lui, con due occhi e una mitraglietta a tracolla. Il Tenente Gentile dandogli le spalle, gli mima la scena del delitto, inchiodandolo alle sue responsabilità.
Regolarmente l'omicida gli stringe la mano nella più totale ammirazione, accetta di buon grado l'arresto e la pena a 45 anni che gli viene prospettata e gli svela la combinazione della sua cassaforte dove potrà trovare altri indizi compromettenti e 500.000 € in banconote di piccolo taglio.

Esempi di conversazione fra il tenente dall'Occhio Sbilenco e alcuni Colpevoli

  • TENENTE COLOMBO: Salve Mr Bono Vox, come va? Tutto bene con questi dischi? Si vendono tanti dischi, vero?
  • BONO VOX: Tenente, è appena morta mia moglie, che cazzo me ne frega di quanti dischi si vendono.
  • TENENTE COLOMBO: Ah, sì sì, vero, sua moglie è morta... ma i dischi, mi ricordo quella bellissima "'O sole mio", è vostra, no? (inizia a canticchiare). Tornerò, non si preoccupi per me, conosco la strada per uscire, al quinto salone svolto a destra, mi immetto nella sala da ballo ottocentesca, passo accanto alla cucina fornace, poi scendo 5 piani e mi ritrovo nel bosco da 80.000 acri che circonda la proprietà.


  • TENENTE COLOMBO: Salve, George, finalmente la incontro, e la Canalis non me la presenta? Gran bella donna, così mi fate un autografo.
  • GEORGE CLOONEY: Senta, tenente, avrei una certa fretta, c'è il funerale di mia zia.
  • TENENTE COLOMBO: Santa donna, santa donna... con tutti quei capelli sulla testa, e quello strano accento turkmeno così esotico... mi piacerebbe andare in Turkmenistan ma mia moglie non è d'accordo.
  • GEORGE CLOONEY: Ma vacci, in Turkmenistan, così ci lasci in pace!.
George Clooney durante il primo incontro con il tenente Colombo.
George Clooney travestito da clown, tenta di dribblare il tenente Colombo.

Carriera del Tenente Colombo

Il tenente Colombo si è diplomato presso il liceo Poliziesco di Sacramento con il grado di tenente. Durante il corso è stato vittima di vari attentati dinamitardi a causa dei suoi discorsi insensati. Essendo dotato di canottiera elfica gli attentati sono sempre falliti. Una volta diplomato, fu assegnato alla Squadra Speciale contro l'importazione di animali esotici. Lo sputo di un lama lo colpì in un occhio rendendolo quasi cieco ma donandogli contemporaneamente i poteri esoterici di divinazione e di telecinesi.
Il tenente Colombo fu in seguito trasferito presso la squadra speciale contro i ricchi depravati (Special Squad against Depraved Rich People, SSADRP), un gruppo sperimentale fortemente voluto da quel comunista di Jhon Fitzgerald Kennedy. In questo contesto si distinse subito per uno zelo fuori dall'ordinario. Mentre i suoi colleghi si facevano corrompere in molti modi fantasiosi, lui continuava a perseguire i rei con la stessa foga di un hezbollah accecato dal fanatismo. Per questo motivo ha continuato a smascherare assassini ed è rimasto tenente fino alla cerimonia della pensione, durante la quale è stato degradato a sergente.
Attualmente vive in un bunker sotteraneo insieme all'adorata moglie, alla Peugeot 403 e al cane, che nel frattempo ha adottato come figlio naturale.
Secondo i media e la Signora in giallo il tenente Colombo sarebbe ultimamente morto a causa delle molteplici maledizioni accumulate nel corso della vita. Si tratta però di una semplice ipotesi. Infatti c'è chi giura di continuare a vederlo da quel quadratino fluorescente che i più esperti chiamano televisione e pertanto non può essere morto.

Un disegno estratto dal taccuino di Colombo. Che cosa voleva comunicarci?

Voci malate