Teocalli

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Pianta realistica di un Teocalli. Con un paio di spese in più ci si poteva aggiungere anche una Ruota Panoramica...
« È abbastanza grande? »
(Architetto Mesoamericano su Teocalli)
« Non ancora »
(Re-Sacerdote Mesoamericano)
« Ora? »
(Stesso architetto dopo che ha alzato di 30 metri il suddetto tempio, nonché ampliato con 12 dozzine di gradoni, un balcone, 3 piscine e 1 parcheggio)
« Abbastanza grandicello. Sicuro di non poter fare di più? »
(Lo stesso Re-Sacerdote)

Un Teocalli (in Azteco: "Piramidone") è generalmente il tempio Maya costruito su una piramide tronca a gradoni con su in cima un mini-tempietto micragnoso di mille e più usi.

Storia

Nascita

A sinistra il grande studioso Maya Thomas Gann, a destra il suo fido aiutante

Nell'antico Paleolitico, quando ancora non c'era il computer, le auto e, beati loro, il Grande Fratello, un piccolo assembramento di uomini si sta muovendo dall'Asia verso l'America, in cerca di una fottuta lepre che, solo per pigliarli letteralmente un po' in giro, è fuggita da un grande cacciatore, il quale ha esortato tutta la sua Tribù a seguirlo promettendo campi di Pilu. Dopo centenni di inseguimenti, questi poveri popoli si ritrovano in una distesa totalmente differente da quella descritta loro dai padri e dai padri dei loro padri, e dai padri dei padri dei loro padri. Eccetera. Dopo aver abbandonato l'idea della lepre, che nei secoli si era leggermente ingigantita rendendo il povero animale un pavone che dona l'immortalità e prepara ottimi pasti con pochi ingredienti elargendo nel contempo denaro dalla bocca, la Tribù si interrogò su cosa caspio fare. La decisione non tardò e venne quindi ordinato da pochi anziani con le palle di proseguire l'esplorazione. Quelli che rimasero su in Canada e affini formarono quelle tribù come gli Cheyenne che hanno odiernamente l'abitudine di farsi ritrarre nei film mentre vengono massacrate dai Cowboy.

Dopo ancora un paio di decenni, forse secoli di pellegrinaggio, cosa da far sembrare gli Ebrei e la loro fuga dall'Egitto una scampagnata al bar sotto casa, e dopo aver incontrato un altro popò di popoli provenienti probabilmente dalla Polinesia, Australia o comunque Sud/Sud-Est Pacifico, con i quali si fonderanno in un'orgia colossale, i nostri quattro gatti decideranno di figliare come conigli, e di cominciare quindi di costruire luoghi stabili di residenza. Lo fecero. E dopo aver raso al suolo qualche centinaio di chilometri cubi di foresta, pietra su pietra, innalzarono le loro case e appartamenti low-cost. Ovviamente l'imperatore auto-elettosi per l'occasione non mancò di farsi costruire da dei cinesini sottopagati il suo Napoleonico e sontuoso Palazzo.

Mancava solo una cosa: nel Nord America avevano gli sciamani e i totem, mentre da loro? Per iniziare, il nostro caro popolo, che per comodità ora chiameremo Maya, con una furbissima[citazione necessaria] mossa, diedero ai loro Sacerdoti, sempre auto-elettisi per l'occasione, un potere che quì da noi i Vescovi se lo sognavano. Il che non sarebbe stato tanto male se la loro religione prevedesse le guerre rituali e i sacrifici umani. Dopo che questi ebbero dato un'altra carrellata di poteri speciali all'Imperatore, mancava solo una cosa. Ma cosa?

Imperatore : Allora: il Quartiere Nord c'è, gli acquedotti ci sono, le strade sono quasi finite... Cos'altro potremmo metterci?
Sacerdote-Architetto : Potremmo farci un mercato o un ufficio accoglienza per gli stranieri...
Imperatore : Cosa?! Naaah: troppe scartoffie. Senti: che ne pensi se facessimo un tempio monumentale alto 72 metri come a simulare una montagna che nessuno visiterà mai se non noi e qualche altro sacerdote anziano?
Sacerdote-Architetto : Come vuole, Sire...

Fu così che nacque l'idea della Teocalli: da un Imperatore megalomane sicuramente fumato durante un momento di noia. Ovviamente, data l'iniziale inesperienza, i primi templi non erano della forma, del colore e del aspetto desiderato. Erano un uno schifo in parola povere: per lo più sembravano cumuli di terra messi a casaccio con un paio di statue e una casetta stramba. Erano una cosa talmente improponibile che, una volta spirato il Re di turno, le ricoprivano di terriccio e cacca per poi aspettare i progetti del prossimo regnante.

Il Teocalli Antico

Notare i fari dei Casinò in piena attività

Dopo un po' di allenamento, e dopo aver sprecato un bel po' di terra, i Maya cominciano a prenderci la mano, e senza indugio costruiscono i primissimi complessi monumentali di tutto il Centro America. I primi templi erano dei robi da far rosicare gli Egizi per complessità, altro che inutili tombe!: costruiti a gradoni dell'estensione complessiva di tre[1] campi da calcio, uso che assumevano due volte a settimana, e alto ben 55,34778012954 metri e rotti, e spesso colorati di un rosso accesissimo, questo piramidone indubbiamente esagerato aveva sulla sua cima perlomeno altri tre tempietti più piccoli, di cui quello centrale splendeva[citazione necessaria] per dettagli e colori avendo qualche centinaio di statue con dei gradini volutamente scoscesi per far meglio inciampare gli anziani e suscitare quindi ilari risate tra tutta la folla, sacerdoti in testa[2].
A tale complesso spesso ci si potevano aggiungere un paio di optional quali scivolo acquatico, otto-volante, un paio di bar con vista foresta-mare, qualche eventuale piscina ed un harem ben nascosto all'interno del vecchio tempio. Ah, però attenzione: tutto questo non serviva ai sacerdoti che non avrebbero saputo che farsene[citazione necessaria], ma all'imperatore, che per un determinato numero di giorni l'anno abitava nell'edificio e che quindi aveva bisogno di tutte le cose che un imperatore poteva desiderare[3].

Col tempo, le richieste imperiali si fecero sempre più esigenti, al punto che uno sconosciuto re di nome Tzallichollapatapùtrintrinn II[4] fece realizzare una decina di sue effigi sui gradoni che puntavano al suo palazzo di modo che potesse sempre specchiarsi nella sua bellezza ogni volta che si alzava, inoltre munì il tempio di una decina di casinò e tre ipermercati all'interno della base dell'edificio. Purtroppo per noi, di questo gigantesco progetto fu realizzato realmente solo un terzo: il tempio non fu mai completato in quanto il regnante subì, a causa delle sue troppe pretese, quel rito odiernamente conosciuto come Fanculizzazione Unanime e venne quindi espulso dalla città a calci nel deretano. Questo è quello che si sarebbe potuto vedere della parte completata del tempio alla sua epoca:

In epoca Classica

Eggià...

Passano i secoli, e nel frattempo altre popolazioni con altrettanti megalomani re hanno edificato altre città. Dopo un secolo di apparente calma e pace, gli abitanti di Teotihuacán, in piena vena artistica ma indecisi su come come progettare i loro nuovi templi di nuova generazione, chiesero agli abitanti della vicina Tikal qualche suggerimento:

« Carissimi amici di Tikkal, gradiremmo qualche vostra idea per la progettazione del Nostro Tempio, potreste venire quì a darci qualche iddea per la progettazione? portate chi @###hvh[5] vi pare, magari anche le vostre care mamme, che hamno zempre infenntiva. Saluti cari possiate vivere a lungo. »
(Lettera Maya ai Tikal[6])

Purtroppo però, dato che lo scriba era una sola tanto da non saper scrivere neanche il suo nome, questi furono i risultati. Si calcoli inoltre che la lingue di Teotihuacán e quella di Tikal erano leggermente diverse, e che nello slang del destinatario le espressioni "Tikkal" significava "della minghia", che "Iddea" significa "cadavere", "@###hvh" "cazzo" e che l'intera frase "hanno zempre infenntiva" suonava come un "che se la spassano facendo mirabili sveltine ai miei cugini". La lettera quindi nella lingua Tikal era la dichiarazioni di guerra più infamanti della storia dell'America[7]. Con un piccolo saluto ironico alla fine.
Ovviamente la risposta non si fece attendere:

« Assi? Venite Voi da Noi che così ne discutiamo... »
(Lettera Tikal ai Maya)

Così fecero, ma quando si accorsero che gli abitanti della città erano leggermente risentiti degli involontari insulti alle loro madri e che li aspettavano armati di lance, i Maya si sentirono anch'essi leggermente offesi e cominciarono a darsele di Santa Ragione. Dopo un paio di settimane, poi, venne il cosiddetto Leonida Mesoamericano: Siyah Ka'k, che prese la città di Tikal in poco più di una settimana, la progettò nuovamente, la ricostruì e nel mentre si bevve anche un cocktail di noci di cocco e giaguaro.

Questo guerriero poi, al solito, un giorno bevve troppa cioccolata con peperoncino e Maria e diede, al solito, di matto. Il risultato fu che quel giorno amministrò in un modo che ricorda tanto quello degli attuali parlamentari italiani la sua città (l'unico giorno da dimenticare in decenni di prosperità), ma l'effetto fu anche che da lì nacque la sua insaziabile mania di architetto di Teocalli. Prese quindi come modello per i futuri templi il Teocalli-tipo di Tikal: un piramidone di 47 metri circa diviso in 9 gradoni, dipinto di rosso con un minuscolo tempietto in cima il quale a sua volta aveva un tetto strambo di metallo col quale attirare fulmini e sparaflasharsi ogni tanto giusto per provare qualche nuovo sballo[8]. Questo fu l'unico progetto maya in tutta la storia a essere completato come volevano, sorgeva però un'inconveniente: il re era spirato. E più precisamente era spirato durante un orgasmo multiplo dovuto a una doppia dose di erbe stupefacenti, cocktail di cocco e giaguaro nonché a una tripla eruzione intestina contemporanea[9].
"Poco male", si dissero gli architetti "Vuol dire che ce lo seppelliamo sotto e 'ndo cojo cojo". Fu così che il re venne seppellito tra i pianti della popolazione e i giubili dei discendenti che già pensavano a come avrebbero potuto scannarsi per l'eredità.
Dalla suia idea di Teocalli i successivi architetti, il cui ruolo ormai s'era totalmente diviso da quello di sacerdoti, presero spunto per le loro opere. Con qualche ritocco. Eccovi al lato un esempio di progetto dell'epoca:

Gli ultimi, piccoli, tempietti

Il magazzin il tempio di Zuma, odierna Tulum[citazione necessaria]

Dopo aver saltato l'ennesima carrellata di inutili secoli dove non avviene quasi nulla, tranne che la caduta di Tikal nel 900, gli abitanti di una città leggermente ambiziosa ma con comunissimi templi di nome Mayapán prendono la decisione di arrossire qualche mesoamericana chiappa e estendere le loro colture di mais e oppio. Ma prima si prendono un caffè giusto per rilassarli.
Dopo il minuto di pausa, i Mayapani si diressero a Chichén Itzá, dove li aspettavano i Signori e dominatori Maya-Toltechi, rossi di rabbia. Erano sul punto di cominciare l'ennesima zuffa. Al che i Mayapani si rivolgono agli abitanti della città, fregando i governanti:

Abitanti di Chichén Itzá : Perché siete qui?
Mayapani : Per arrossire qualche mesoamericana chiappa...
Abitanti di Chichén Itzá : D'accordo, fate con comodo. Volete degli stuzzichini di puma?

Fu così che gli unici che combatterono per la propria indipendenza furono i Signori stessi e solo loro, in una maniera che fa tanto Lega Nord. In seguito a questa vittoria i Mayapani si montarono la testa e andarono alla conquista di città come Studio Aperto di notizie inutili, divenendo in breve tempo i dominatori incontrastati di tutto il centro(-nord) America. Alla facciaccia vostra, Toltechi!
Questa situazione non durò però molto, in quanto tutti i capo-città desideravano almeno un compenso per il loro ruolo nella conquista[10], fu così che cominciò il lento declino dell'impero Mayapan, che raggiunse il suo apice ad una festa di capi di stato tragicamente conclusasi in un immensa guerra di spiedini di colibrì e cocco. Successivamente l'impero si divise e i suoi ex-abitanti cominciarono a chiamare se stessi Maya.

I Teocalli di questa epoca non sono così diversi da quelli delle epoche precedenti, anzi: proprio per niente. L'unica cosa di nuovo su questo fronte fu l'ideazione di un mini-tempietto in genere posizionato a strapiombo sulle coste. Il più particolare è di sicuro quello di Zuma: un cosetto alto solo 7,5 metri costituito da un semplice corpo centrale con un mini tempietto munito di colonnine e due-tre sculture di teste di serpenti. Una cosa così infima che i Sacerdoti obiettarono: "A 'sto punto metteteci dentro un magazzino!" Ma ovviamente cambiarono idea quando la popolazione, con i cabbasisi che gli giravano a mille, li minacciò di spedirli davvero in un magazzino. E così si accontentarono di questo mini-tempio fino a quando non arrivarono gli Spagnoli a fare piazza pulita di indios e a pisciare sulle loro belle costruzioni.

Usi

I Teocalli non avevano molti usi, o almeno non più di qualsiasi altro tempio in una città nel bel mezzo delle foreste e delle montagne.
Molto popolare tra i sacerdoti, che per questa caratteristica si possono definire degli Hippie dell'antichità, era la profonda conoscenza delle "Erbe che fanno vedere gli Déi", la cui essenza è deducibile dal nome, che venivano bruciati in grandi falò alla fine dell'edificio e il cui fumo veniva fatto circolare per le città tramite dei giganteschi ventagli oppure, se gli schiavi erano più fortunati, tramite il soffio umano. In poche parole le Teocalli assumevano spesso il ruolo di giganteschi distributori di allucinazioni collettive. Il che spiega i ridicoli vestiti dei Maya e dei mesoamericani in genere, oltre che i loro impronunciabili nomi e strambe mitologie.

Verso la fine dell'impero, poi, nacque quel rito conosciuto dagli Aztechi come Grande Scalinata del Tempio (GST), ma allora meglio conosciuto come Scherzo del Cazzo del Tempio (SCT). Questo rito, nato come un gioco come altri, consiste nel far partire alcuni schiavi e/o prigionieri di guerra da sotto il Tempio con lo scopo di far arrivare almeno uno in cima. Il vincitore[11] avrà la fortuna di avere un buco estremo al petto dal quale sarà poi estratto il cuore: tassa d'iscrizione al gioco, successivamente il corpo del fortunato concorrente sarà allegramente gettato giù al grido gioioso dei Sacerdoti che sentenzieranno: "Sei su scherzi a Parte!!!".
Quest'ultimo dettaglio rende però il gioco diverso da quello praticato in Aztechia in quanto, come anche ci dice il nome dello sport, è uno scherzo del cazzo.
Altra disciplina minore è lo Sgambetto dalla Cima, gioco dalla conclusione identica a quello del GST, con l'unica differenza che il buco estremo al concorrente viene fatto alla fine. Il gioco è molto semplice: si prende un anziano con la sciatica, gli si fa salire tutta la costruzione a gradoni, e infine gli si ricorda, ovviamente mentendo, che ha dimenticato qualcosa di sotto. A quel punto, si può far inciampare il nonnetto fino in fondo alla costruzione, gridando al solito: "Sei su Scherzi a Parte!!!". Il gioco è considerato una variante del GST.

La Sacra Danza

Questo rito è stato inventato dal grande re Siyah Ka'k in uno dei suoi momenti di riflessione con qualche dolce schiava e concubina: insoddisfatto dei suoi quintali d'oro, del fatto di essere servito e riverito e di poter ricevere ogni giorno Maria e gnocca a volontà, si invento quello che si può giustamente definire il nuovo volto dello sballo e della stupidità... Questo rito è eseguibile solo durante la stagione delle piogge, rigorosamente senza ombrello.

Il rito consiste in una danza, una ridicola danza, eseguita dall'imperatore in persona sopra l'edificio sacro. Durante la stagione delle piogge. Attenzione però: non si pensi che fosse tutto quì, benché già l'idea di buscarsi un raffreddore era ritenuta estrema da buona parte dei re, difatti il tutto veniva eseguito di fronte al tempietto in cima alla piramide, tempietto che aveva uno strambo tetto fatto apposta per attirare i fulmini. In poche parole il povero regnante era costretto a ballare sotto la pioggia mentre dietro di lui il Teocalli veniva investito da chilowatt di elettricità, cosa che rendeva i suoi capelli "Da Sballo", o almeno così pensava lui, e il popolo più intontito del solito. Sia perché pensava che il tizio là sopra stesse parlando col dio della pioggia Chaac, ma soprattutto a causa del rumore della miseria che lo spettacolo produceva.
Si pensa che durante l'esibizione l'imperatore cantasse un motivetto simile a questo:

« Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA!Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA!
Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA! Chacca chacca chaCCA!
Oullalat che pioggia! Piove piove il Maya non si muove, arriva la pantera e se porta a cena!
Piove piove il Tolteco un po' se move, arriva la pantera e se lo porta per cena.
Oh, yeah! Ci son tanti dittatori, politicanti predatori, blasonati con cervello di un bignè!
E ci sono dei tiranni, sempre dediti agli inganni... ma incapaci di contare fino a tre! »

Eccetera eccetera. Si pensa che nel qual caso il poveretto fosse un pochino... come dire: POLLO, spergiurasse tra se e se in mezzo a una strofa e l'altra. Più o meno così:

« Mammina, fa che non prenda... mammina fa che non mi prenda, mammina fa che non mi prenda... AH! Ho preso la scossa... »
Un fortunato vecchietto ruzzola dal piramidone...

Osservatorio per le caldi Notti di Mezza Estate

Questo è di sicuro l'uso che di sicuro a nessuno è venuto in mente[buona questa!], ed è sicuramente nato subito dopo il rito di sopra. E cioè dopo che l'imperatore, stanco e mezzo inzuppato, nonché leggermente intontito dal fatto di aver rischiato di essere fritto da un fulmine, si sdraiava stremato sul pavimento in cima al piramidone, osservando le stelle.

Imperatore : Eih, guardi là Tzapallapa: cosa le sembra quell'ammasso luminoso?
Servo : Non saprei dire, Signore... un'aquila?
Imperatore : Ma che aquila e aquila. Non hai fantasia... io ci vedo me medesimo nell'atto di guidare una grandiosa guerra contro i temibili puma abbronzati!
Servo : Puma abbronzati?

Ovviamente poi però le stelle cambiavano di volta in volta, e il re, arguto osservatore, se ne accorgeva:

Imperatore : Eih, Tzapallapa: cosa le sembra quell'ammasso luminoso?
Servo : Mmmmm... chiaramente lei. Lei che, Signore, guida una grandiosa guerra contro i temibili puma abbronzati
Imperatore : Puma abbronzati? Che ti sei fumato, amico? È chiaramente un'aquila non vedi?
Servo : Un'aquila?

Ovviamente questa particolarità per secoli, 2012, aiutò sempre più, 2012, i Maya, 2012, a creare, 2012, incredibili calendari, 2012, che odiernamente, 2012, vanno tanto di moda, 2012, tra certa gente un pochettino fumata, 2012, che pensa che il mondo finirà, 2012, nel...

21 Dicembre 2012!!!!

Esattamente come lascia supporre il Grande Computo, che finisce proprio in quel preciso giorno[12]. Ma la cosa non è finita quì, difatti i Maya, o almeno i Maya secondo questi esperti in cazzate, predissero anche molte, MOLTE altre cose, tra le quali citiamo, l'11 settembre 2001, la nascita di Ghandi, Bush, Berlusconi, mio nonno, tuo padre, lo spazzino, l'idraulico, mio cuggino, e Quelo. Ad un'occhiata più scettica[citazione necessaria] in realtà queste predizioni sono tutte delle scuse per allungare il brodo e non dire che i Maya se la facevano addosso all'idea di non sapere che sarebbe successo domani. Motivo per cui inventarono, sempre grazie alle Teocalli, dei libri d'astrologia che il Grande Otelma può solo scrutare dal basso all'alto.

Note

  1. ^ It's the magic number!...
  2. ^ Che bastardi...
  3. ^ Mettere per esempio Cuzco: ce lo vedreste assorto in preghiera in un comune tempio a piramide gigante?
  4. ^ Per gli amici "Peppe"
  5. ^ Parte incomprensibile, forse delle cancellature
  6. ^ Gli errori di grafia erano già contenuti nella lettera originale[citazione necessaria]
  7. ^ Subito dopo quella del Capo-Tribù Cheyenne Volpe-di-Pietra al Capo-Clan Hurone Rombo-di-Peto, che conteneva una sfilza di ben 666 insulti artistici in rima incatenata
  8. ^ Come se non si facesse già abbastanza di Erba...
  9. ^ Il suo epitaffio dirà: "Mai altra morte fu più dolce. 'Tacci sua..."
  10. ^ Arrendersi...
  11. ^ Ma anche tutti gli altri...
  12. ^ In pratica è come se avessero visto il proprio calendario e avessero predetto l'Apocalisse il 31 dicembre...