Teoria dell'apparato capelluto
La teoria dell'apparato capelluto è una teoria ancora in fase di sviluppo che tenta di spiegare come possano fuoriuscire così tanti capelli da una testa così piccola. Non è affatto convincente, del resto, l'ipotesi secondo la quale un capello nasca da un follicolo grande poco meno di un millimetro cubo: a meno che il capello non venga compresso in formato ".rar" quest'operazione non è possibile, ed è ben noto che il sistema operativo Cervello XP non supporta file compressi.
La teoria dell'apparato capelluto, invece, risolve esaustivamente questo mistero.
Questa è stata sviluppata verso la metà del XX secolo dallo scienziato watusso Wedardo Wianelelu. Proprio perché è stato uno scienziato appartenente a una razza sottosviluppata a proporre questa ipotesi, la teoria non è stata ancora universalmente accettata. Si pensa che Wedardo Wianelelu sia giunto a queste conclusioni mentre, degustando la tipica insalata con dita, trovò un capello nella pietanza.
Come ogni teoria scientifica che si rispetti, il Vaticano ha pubblicamente deriso la bislacca ipotesi di Wedardo Wianelelu; ha riabilitato l'inquisizione per costringerlo a rinnegare la teoria dell'apparato capelluto e, infine, ha riconosciuto i propri errori e ha fatto recapitare un cesto di dolcetti ai figli di Wedardo Wianelelu.
Secondo una traduzione più fedele il suddetto apparato si chiamerebbe "apparato capillario", ma il sistema circolatorio detiene attualmente il copyright di questa definizione, come eventuale sostituzione se mai le parole "sistema circolatorio" non dovessero essere più fighe.
Anatomia dell'apparato capelluto
Secondo questa teoria i capelli preesisterebbero all'interno del corpo umano già dalla nascita. La massa capelluta occuperebbe, alla nascita, il 98% del corpo umano. Proprio perché la massa capelluta è assai sostanziosa, i seguaci di questa teoria reputano sconsigliabile mangiare neonati crudi.
Il cranio contiene la chioma nervosa ed è perforato da ciuffi di capelli, detti fiori, contenuti nel vaso - ovvero il cranio. Come i fiori, infatti, i ciuffi di capelli devono essere innaffiati con acqua, balsami, shampoo, urina di coccodrillo o muco di emù.
La funzione principale dei capelli non è quella di pavoneggiarsi negli studi di Cologno Monzese come fa Vittorio Sgarbi o di appenderci le cartoline di Natale: i capelli infatti, attraverso le appendici che partono dal nodo nervoso, regolano il funzionamento degli organi (anche di quelli più inutili come il duodeno o il rene di scorta). Il nodo nervoso, capello uno e trino che si avvolge su se stesso all'interno della chioma nervosa, trae energia da se stesso. I peli sono nient'altro che escrescenze delle appendici dei capelli. Alcune di queste appendici sono dette capillari, sono cave e trasportano sangue in punti casuali del nostro organismo senza nessun criterio logico.
Negli uomini e nelle donne è presente una chioma nervosa inferiore che regola l'attività corporea dalla vita in giù. Nell'uomo la chioma nervosa inferiore è così folta che, occasionalmente, è necessario espellere la gomma capillare attraverso il cazzo.
Più chiari sono i capelli più essi sono inefficienti, sia dal punto di vista motorio che da quello intellettivo: ecco perché è valido lo stereotipo delle bionde ed ecco perché gli anziani dai capelli bianco platino non riescono ad alzarsi dalla sedia e dicono solo cazzate.
In caso di disfunzioni dell'apparato, i capelli poco utilizzati della chioma nervosa si fondono trasformandosi in sangue. Tale fusione porta a demenza cerebrale: le donne replicano questa disfunzione mensilmente attraverso le mestruazioni e questo processo incrementa la tipica demenza femminile. Quando la gomma capillare perfora il preservativo, i capelli della donna si operano per riprodurre un pargolo come fili che operano su un burattino e non avvengono più fusioni capillari mestruali.
L'apparato capelluto, l'evoluzione e l'eccesso di capelli nell'essere umano
Come si può notare, l'uomo, nelle sue evoluzioni, ha avuto sempre meno peluria. Questo perché, primordialmente, gli antenati dell'uomo tendevano a scartare la massa capelluta sfavorendo il pieno utilizzo del proprio sistema motorio e delle capacità intellettive della chioma nervosa. Questa pratica è ancora in voga fra i sessantottini, i metallari e le donne, che si lasciano crescere i capelli rinunciando a gran parte della loro potenziale chioma nervosa.
Di solito, una volta che i capelli esterni superano la chioma nervosa, il processo è irreversibile: per vanità, o per riconciliarsi con la natura, o per fare headbagging, o per coprirsi la testa a mo' di turbante, i soggetti sono disposti a non tagliare mai più i capelli e a non permettere il ripristino della chioma nervosa.
Controversie e FAQ
- Grazie, Roberto. Nelle radiografie, in effetti, i capelli non vengono visualizzati e risultano visibili solo gli organi (o presunti organi) formati da grumi sostanziosi di capelli.
- Grazie, Pistoia. In ogni caso: no. I capelli dispongono del sistema difensivo conosciuto come "esercito del vomito", che agisce anche solo mettendo due dita in bocca o durante fellatio troppo passionali.
- Proprio vero, Alessandru, grazie per averci posto questo quesito! Comunque i tuoi genitori non dovevano volerti molto bene, per averti chiamato Alessandru.
- Grazie, Mario, grazie davvero.
Voci correlate
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