Nikola Tesla

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(Rimpallato da Tesla)
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Nik Tesla quando ancora credeva che giocare con i fulmini facesse colpo sulle sbarbe.
« Incredibile! Dichiarazioni shock del grande scienziato, non ci potrai credere! »
(Banner di Facebook su Nikola Tesla)

Nikola Gustav Ohm Kirchhoff Tesla, detto Nicola accendi quella cazzo di luce!, fu un ingegnere, dottore e inventore dell'accenditore di motore.

Suo il trattato príncipe dell'elettrotecnica: Mille animali che esplodono se sottoposti al microonde porcodio.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Nikola Tesla

Biografia

La ragazza in figura indossa una maglia di Nikola Tesla

Infanzia: la gavetta

La prima apparizione documentata di Nikola Tesla viene riportata direttamente dalla Bibbia:

« Dio disse luce. E luce fu. E Dio vide che era cosa buona e giusta. Fino a quando arrivò la bolletta dell'Enel. Ma Dio era troppo impegnato con il processo Ruby per occuparsi personalmente della faccenda, per cui delegò il fidato Nikola Tesla alla risoluzione del problema. »
(Genesi 1:1-5)

E fu così che lo scienziato sostituì le lampade alogene con i neon, poi i neon con i pannelli solari, poi i pannelli solari con le lampade alogene ed infine spaccò una bottiglia in testa al funzionario dell'Enel che se lo meritava a prescindere porca puttana.

Fu dunque sin dai primi frangenti di vita che Tesla dimostrò attitudine alla risoluzione di complicati problemi, frutto di quella che sua zia Concetta definiva una "spiccata genialità, assagg' a peperonata".

Con tutta modestia, il nostro rispondeva agli elogi con la celeberrima frase:

« Ma io non ho fatto niente! »

Ed era perfettamente vero.

È noto, comunque, che la gavetta sia dura per tutti. Sicuramente Dio non fece sconti allo scienziato, anzi, sarà lo stesso Padreterno a dichiarare di avere addirittura esagerato. Sfruttandone le abilità, lo obbligó a controllare perché:

Problema Soluzione

La lavatrice non partiva

La spina era staccata

Non si sentiva l'audio della TV

Dio era mezzo sordo

Il cloud non faceva backup

La Apple non esisteva

Quando citofonavano in Paradiso, non si udiva la voce dell'interlocutore, bensì una triste litania

Il citofono era stato installato troppo vicino ai ripetitori di Radio Maria

Non si sentiva l'audio della TV

Dio era affetto da sindrome di Alzheimer

Barabba era stato colpito da fulmini tre volte in un mese

Barabba era uno sfigato

La risoluzione di tali problematiche valse a Tesla l'assegnazione del titolo di Sir. Ció fu causa di un diverbio tra Dio e il luminare:

- Tesla: “Avrei preferito che tu mi pagassi”
- Dio: “Non mi scassare il cazzo, Sir”

Le prime invenzioni

Una bobina di Tesla
Una bobina di Tesla a massa

Pregno di rivalsa e anche un po' di bruciore di culo, Tesla decise di farsi giustizia con le proprie forze, dimostrando al Signore di non necessitarne le grazie per farsi strada nella vita.

Lo scienziato era avanti anni luce alla popolazione dell'epoca: laddove gli indigeni bruciavano foglie e ne respiravano i fumi, il nostro svapava comodamente la sua e-cigarette agli aromi di cavolfiore e olio di palma. (Per quanto fosse bravo nell'ambito elettrico, in quanto a chimica e buongusto, Tesla lasciava parecchio a desiderare).

Se gli indigeni facevano sesso con le indigene, T. aveva rapporti esclusivamente con la sua bambola gonfiabile elettrica a tre marce, dotata di CPU quad-core che la rendeva tale e quale ad un essere umano. Con sette cromosomi in più, ma questa è un'altra storia.
Non c'era competizione, insomma, però era un bel problema quando la bambola andava accidentalmente in stand-by durante un rapporto orale, in quanto ella serrava fortemente la bocca riportandosi alla postura di default.

La genialità dello scienziato suscitò il risentimento della popolazione, in quanto molti asserivano che le invenzioni di Tesla non erano utili alla comunità, ma solo a se stesso. Ma Tesla questo non poté sentirlo, isolato com'era dai suoi nuovi auricolari.

Le battaglie con Thomas Edison

Fu in quel periodo che un certo Thomas Alva Edison uscì alla ribalta della cronaca per la sua straordinaria scoperta: di notte era buio. E Tesla un culattone raccomandato.
Indispettito, T. rispose alle pesanti accuse con l'invenzione del suono, trovando un senso all'ultima creazione di Edison: il telefono.

Ma Edison era uomo estremamente ricco e di grande potere e diede inizio ad una campagna di destabilizzazione nei confronti dell'avversario. La stampa accusò lo scienziato di scoparsi le minorenni e lanciare a sfregio monetine dalla cima dell'Empire State Building. Tesla si scagionò abilmente:

« Quello è Berlusconi »
(Nikola Tesla)
Il soffia pasta, lungimirante invenzione di Tesla

Il colpo di grazia arrivò da Selvaggia Lucarelli, che se ne uscì con un articolo sul New York Times intitolato L'aspirapolvere è pericoloso, dimostrando come il suo compagno dell'epoca, Laerte Pappalardo, fosse rimasto sterile dopo averci infilato dentro il pisello.
L'articolo suscitò una grande polemica e personaggi illustri dell'epoca si schierarono apertamente contro Tesla, tanto che la sua General Electric ebbe un drastico calo in borsa, il tutto in favore della Elettrica Generali del rivale Edison.
La vicenda si risolse nella vittoria della corrente continua di Edison a scapito dell'alternata di Tesla. Poco importava se i costi di distribuzione della continua erano immani a causa del calore dissipato nelle condutture per effetto Joule, tanto nessuno ci capiva un cazzo di elettrotecnica.

Gli ultimi anni

Affetto psicologicamente dall'ingiusto trattamento riservatogli, lo scienziato attraversò un periodo di depressione che lo fece sprofondare in un baratro di sesso, droga e gioco d'azzardo. Come riportò la sua intima confidente N*col* M*n*t** a Vanity Fair, egli soffriva terribilmente: Ti vengo nel culo!, continuava a ripetere, incurante di un'umanità che, ora più che mai, aveva bisogno delle sue invenzioni.

Lo scienziato continuò purtuttavia le sue ricerche, che erano a scopo di conoscenza personale e comunque procedettero molto a rilento a causa degli innumerevoli svaghi che Nikola si concedeva.
Furono ritrovati, a seguito della morte del luminare, numerosi quaderni contenenti appunti, tra cui I 3 postulati príncipi dell'elettrotecnica, pubblicati postumi su Electrical Today:

  1. Anche mia nonna faceva la sarta. Ogni volta che accendeva la luce, quella sartava!
  2. Cosa ci fa Pippo Baudo con un cavo elettrico in mano? Il conduttore.
  3. Carabinieri: "Appuntato, accendete la luce!". Tic tac tic tac tic tac ... "Ma che sta facendo?". "C'e' scritto 220 volt!".

Senza che nessuno si accorgesse di aver scambiato il quaderno degli appunti con quello delle battute. Errore comprensibile, quando si assumono stagisti pagati 400 € al mese a voucher.

Il luminare si soffermò in particolare sulla fisica dei campi elettromagnetici nei cavi di rame, che studò morbosamente fino a quando stabilì che, con quello che valeva, il rame era meglio venderlo.

Tesla morì nella torbida notte del 13 agosto 1943. Egli si trovava in compagnia della sua fidata ricercatrice B*le* R**ri***z, che dichiarò commossa come le ultime parole del ricercatore furono volte a quel Dio che egli aveva tanto amato ed odiato in vita.

« Vengo!, continuava a ripetere. Sto venendo, sto venendo! Sììì, eccolo, eccolo! »
(B*le* R**ri***z)