Tony Tammaro
Tony Tammaro (nome d'arte di Anthony Tammaro - Napule 1961) è il Beethoven della musica tamarra, colui che ha dato voce ad un'intera generazione di buzzurri. Nella città all'ombra del Vesuvio i suoi dischi si vendono come le ampolle col sudore di Maradona e sono dotati del medesimo effetto taumaturgico.
Vita e opere
Tony nasce a Napoli, per mitosi da un capello del caschetto di Nino D'Angelo.
Rifiutato dalla famiglia che avrebbe preferito comprarsi un cane, Tony capisce subito che esiste un sottobosco subumano metropolitano (i tamarri, i cuozzi, gli zammari) che non è degnamente rappresentato e quindi decide di dare voce a chi voce ce l'ha già, solo che quando parlano non si capisce niente.
Fu con questo spirito inutilmente intraprendente che nel 1989 nacque la prima compilation, una gravidanza isterica al termine del quale videro la luce canzoni come Patrizia, Torregaveta, La fiera della casa e 'A Cinquecento, dove si avverte l'enorme impegno nel creare testi commoventi, cioè che provocano commozioni cerebrali:
Eri la reginetta,
di tutta Baia Domizia,
avevi un nome semplice,
il tuo nome era Patrizia.
Eri una tipa splentita,
in mezzo agli ombrelloni,
stringevi nella mano,
la tua frittata di maccheroni.
L'album è un successo "interquartierale", il rione Sanità gli dedica cinque colpi di pistola in aria in segno di rispetto, all'Arenella già lo adorano, persino quegli snob del quartiere Chiaia non possono non notare l'estetica nascosta in quelle note così soavemente buzzurre, ma per timore di essere scoperti nascondono le musicassette di Tony tra gli LP di Lucio Battisti.
Per un Frank Sinatra qualsiasi potrebbe anche bastare ma per Tony no, lui vuole insinuarsi nel mercato cuozzo come una cacca di cane tra le scanalature di una scarpa da ginnastica. Nel 1991 è quindi la volta dell'album della consacrazione Nun chiagnere Marì dove basta già la struggente lirica d'apertura Dint' à Villa Comunale per capire l'enorme portata che quest'album avrà sulla vita del popolo vesuviano:
Testo:
Dint' 'a Villa Comunale |
Traduzione: Nella Villa Comunale |
Nel 1993 è l'album della riflessione; dopo le note trionfali del precedente lavoro adesso tocca all'album Da granto farò il cantanto, cui segue Se potrei avere te, un album ricco di passione e povero di congiuntivi.
The Dark Side of the Moonnezz
È chiaro che a Tony la notorietà non basta più, quella datela ai cani, lui vuole entrare nella leggenda e per farlo prende in prestito un mediocre album dei semisconosciuti Pink Floyd per tirare fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro oppure, visto che siamo a Napoli, l'ennesima zoccola dal sacchetto: nel 2005 annunciato da un impressionante battage pubblicitario esce in tutte le edicole The Dark Side of the Moonnezz, un album fortemente voluto anche se non si sa da chi. In quest'ultimo lavoro la lente d'ingrandimento del cantante si sposta sul tamarro odierno, che tenta di globalizzarsi parlando inglese come Aldo Biscardi tenta di parlare l'italiano. Quest'album storico gli permetterà di ottenere una piccola esibizione al concerto di Gigi D'Alessio del settembre del 2005, dove finalmente Tony può cantare le sue canzoni comiche e risibili davanti ad un grande pubblico proprio come fa Gigi D'Alessio, che però è venuto molto dopo.
Collegamenti esterni
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