Trabant

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Trabant
« Veloce e bellissima! Dobbiamo solo darle un nuovo nome per il mercato italiano. »
(Un designer FIAT dopo aver provato la Trabant)
Scappa subito! Sta venendo a prenderti!
« Le sue forme sinuose ed aerodinamiche[citazione necessaria] assomigliano alle dune del deserto... Ecco, ci sono! Si chiamerà Duna! »
(Lo stesso designer sotto effetto di stupefancenti)
« Due biciclette, scotch, gomma da masticare, un criceto ed un pizzico di comunismo »
( MacGyver ha appena creato la Trabant)
« Bruavi compagni, continuate a supportare l'ecuonomia sovietica »
(Gorbaciof ad un comizio prima di ripartire sulla sua Mercedes)
« Con il nuovo spoiler e l'assetto ribassato, arriva a 20 Km\h! Cioè, la compa non ci crederà mai oh! »
(Un truzzo ai tempi della DDR.)
« Qualcosa da dichiarare? »
(Doganiere durante un controllo su una Trabant)
« Si, questa macchina fa schifo. »
(La risposta del guidatore)
« Abbiamo ben due colori disponibili; e fra 15 anni, quando finirà di pagare le rate, le arriverà anche la macchina. Ci pensi bene, solo 15 anni, un vero affare! »
(Il concessionario DDR spiega il perché comprare una Trabant)
« La Trabant è stata nominata auto dell'anno della DDR: per tutti gli anni dal 1961 al 1990! »
(Il partito ha deciso che la Trabant è l'auto preferita dei cittadini della DDR)

La Trabant è una scatola su quattro ruote che, non si sa ancora come, si muove di moto proprio, violando ogni principio fisico galileiano. Venne prodotta in tutta la DDR sin dalla costruzione del muro di Merlino, e divenne subito lo standard nel trasporto sovietico, visto che i treni e i tram non erano ancora stati liberalizzati dai controllori capitalisti.

Il modello Chernobyl Edition.

Lo sviluppo

Alla fine della Prima guerra mondiale 2, la vendemmia, il partito comunista sovietico si rese conto di quanto fosse diventata gruande la santa madre Russia: dalla Kamchatka all'Andokazzostan, dalla Groenlandia fino all'Emilia Romagna, senza contare il pianeta rosso per antonomasia. Non era più possibile spostarsi con i mezzi usati fino ad allora, i piedi; per mostrare agli avidi capitalisti senz'anima il progresso sovietico, serviva qualcosa di sensazionale. La ferrovia era stata scartata, visto che con la fine del fascismo i treni non arrivavano più in orario[citazione necessaria], l'aereo era parso la soluzione più efficace ma l'ente nazionale dell'aviazione russa, in linea con le direttive del partito, proibì il volo a tutti gli aerei che non fossero di marca russa; restando disponibili solo i Tupolev, si intuì fin da subito il successo del progetto. Finché a qualche genio non venne in mente un'idea mai considerata fino ad allora: l'automobile. Con questo futuristico mezzo di trasporto i prodi cittadini sovietici avrebbero creduto di potuto vivere con meno fatiche sul groppone. Inoltre, l'economia socialista si sarebbe potuta espandere nel mondo, esportando i prodotti russi più richiesti come grano, ferro, vodka, Ak-47, mafia russa, puttane e testate atomiche[1]. Venne creato quindi un team di ricerca e sviluppo automobilistico, con a capo Pino La Lavatrice, avente il compito di copiare da qualcuno ideare l'auto del popolo per il popolo sovietico.

Il primo prototipo

« Eppur si muove! »
(Galileo osserva stupito la prima Trabant in circolazione)

Il progetto Trabant, nome in codice " vorrei una macchina ma non ho neanche i soldi per mangiare", nacque tra mille difficoltà: i tecnici russi, se non erano già finiti in villeggiatura nei villaggi vacanze siberiani furono mandati a studiare in Italia design alla Pinna in Farina[2] e meccanica del veicolo in qualche sperduta università; qui impararono nuove parole come "motore", "cambio", "sterzo", la differenza tra un pistone e un pene, come si rubano le ruote senza far scattare l'antifurto, l'arte del driftare sulla neve e molto altro.

Furono compiuti studi nella galleria del peto e test su strada con alcuni simulatori di guida come Mario Kart, usando una Fiat Balilla ottenuta come risarcimento di guerra da parte dell'Italia; tuttavia non capirono mai perché lo sterzo girava solo a destra e mai a sinistra. I tecnici russi impararono tutte le fondamenta per creare qualcosa che potesse muoversi da solo senza l'aiuto di buoi o peli di figa. Al ritorno in patria, vestiti dalla testa ai piedi con abiti di Armani, un'abbronzatura da muratore bergamasco e con 2 baffoni neri da far rosikare Stalin, stavano per essere rispediti indietro come immigrati meridionali, ma per fortuna vennero riconosciuti in tempo grazie alla loro fiatata alcolica dal caratteristico aroma di vodka. Furono acclamati come eroi nazionali e passarono in sfilata per i peggiori bar di Stalingrado. La Fiat Balilla con cui erano tornati a casa però venne fatta a pezzi per ordine del partito e il suo motore messo nel satellite Sputnik. Mentre il mondo festeggiava il lancio del primo satellite spammer della storia - emetteva infatti un continuo bip bip che causava sintomi uguali allo spam - i prodi ingegneri russi non si persero d'animo, e dopo aver rubato il motore di un Ape Car crearono il primo prototipo Mark I con le seguenti caratteristiche:

TRABANT Mark I

  • Telaio in carta stagnola per maggiore flessibilità sulle strade mulattiere russe.
  • Motore dell'Ape Car da 0,5 cavalli (2 gambe nel SMI[3]).
Uno dei primi prototipi di Trabant.
  • Sistema frenante ad ancora, utile anche per parcheggiare in mare.
  • Cambio manuale ad una velocità. La retromarcia fu abolita dopo lunghi dibattiti dal Komitato centrale, perché i russi non tornano mai indietro!
  • Ruote in ghisa per evitare forature; utili anche per triturare tutti quegli inutili dossi del cazzo che mettono in città.
  • Nella versione Deluxe a produzione limitata erano presenti sedili in pelle umana di nazista, conciata e lavorata a mano, proveniente dai migliori gulag della Siberia. A causa del rapido deperimento della materia prima, si adottò in seguito il sedile modello fachiro indiano, per evitare pericolosi colpi di sonno al guidatore.

Ecco infine alcuni dati confermati dal Ministero della Verità per eccitare i meccanici che stanno leggendo questa pagina qua:

  • Accelerazione 0-100 km/h : nella stessa giornata
  • Velocità massima 15 m/h
  • Emissioni inquinanti: 2,5 volte il trattato di Kyoto
  • peso a vuoto : 10 kilofassini.
  • peso massimo consentito : 4000 kilofassini (aumentato a 24.000 kilofassini nel Mark III)

Il prezzo finale fu stimato in 50 rubli e 2 cocomeri, al netto dell'inflazione annua.

Reazione del pubblico

Il fuoristrada della Trabant all'edizione 2005 della Parigi-Dakar
« Un'ottima auto, talmente robusta che sarà usata nella prossima Parigi-Dakar. »
(Il giornale del partito esalta la nuova creazione.)
« Ma sei 'na Merda! Inequivocabilmente merda! »
(Uno dei tanti giudizi neutrali della stampa estera sulla macchina.)

Appena entrata nei concessionari nell'ottembre 1960, cioè con solo 15 anni di ritardo sulla tabella di produzione, andò letteralmente a ruba, visto che nessuno aveva i soldi necessari per comprarla. Il governo allora, in uno slancio di collettivismo e solidarietà nazionale, tagliò le tasse sull'auto dello 0,001 %, permettendo così un balzo nelle vendite da 3 a 5 unità all'anno.
Il famoso poeta russo Guideréj Mejov Ubriakòf ha composto una struggente lirica ispirata dal clima gioioso e da qualche shots alla vodka che si stava diffondendo nella DDR grazie a questa macchina.


Sempre caro mi fu quest'ermo rottame,
E questo cruscotto, che da tanta parte
De l'ultima strada il guardo esclude.
Ma vedendo e annusando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
inquinamenti, e profondissima quiete
Io sull'accelerator spingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra questi finestrini, io quello
Infinito ronzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien il vigile urbano,
E le vecchiette investite, con la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così in questa
città si perde il navigator mio:

E 'l sorpassar m'è dolce in questo mare.


Una particolarità di questa automobile è che venne comprata e usata solo dai ceti medio bassi della società; le forze dell'ordine, i militari e le ambulanze continuarono ad usare i risciò per intervenire con maggiore tempestività nelle emergenze.

L'evoluzione della specie

« Alt! Apra il cofano e bagagliaio! »
(Ogni sbirro russo appena ferma una Trabant.)
« D'oh! Sono fottuto! »
(Il guidatore appena fermato che dovrà spiegare al pulotto cosa ci fanno nella sua auto 3 hamburger e una Coca cola.)
La versione per giovani.

Per mantenere alta la qualità e la competizione con le auto occidentali, nel 1986 fu introdotta la revisione Mark II Chernobyl Edition, con le seguenti modifiche:


L'anno dopo, siccome nessuno guidava più la macchina, il governo lanciò una nuova campagna di socializzazione [4] nazionale con il Mark III, dotato di maggiore spazio interno ed uno scomparto segreto nel baule per nascondere panini, motori truccati o cadaveri di prostitute. Tuttavia, nessuno pensò ai possibili effetti illegali e sovversivi di tutto quello spazio: quando arrivò il momento dei saldi di fine stagione a Berlino ovest, si sparse sul sacro suolo sovietico la deplorevole voglia di spendere soldi in vestiti sadomaso, cibo , medicine e televisioni, ovvero tutte quelle tentazioni dell'occidente consumista che corrompevano lo spirito socialista nazionale. Molte persone si improvvisarono così camionari, trasportando cani e porci all'ovest e rastrellando ogni giorno un gruzzolo di circa 2 marchi a persona, riuscendo quindi ad assicurarsi il pranzo a base di patate crude. Stipando in media 50,5[5] persone dentro le loro Trabant, questi geni sono tuttora i migliori ingegneri gestionali del mondo, ed il loro talento è ricercato da molte compagnie nostrane come Trenitalia, Tirrenia e Alitaglia per ottimizzare lo spazio utilizzabile sui loro mezzi. La motorizzazione tedesca però, sollecitata dalla lobby ebraica dei tassinari, cercò di fermare questo andar avanti e 'ndrio , e con l'aiuto della Stasi e del quotidiano News of the World, piazzarono cimici e scarafaggi nelle auto per fare loro dispetto.
I tedeschi però, esasperati dalla voglia di comprare l'ultimo CD di Zucchero, si rivoltarono a loro insaputa[citazione necessaria] contro le autorità e abbatterono il muro della discordia a colpi di Trabant. Con il passaggio all'economia di libero mercato i berlinussi ottennero finalmente tutto quello che avevano da sempre desiderato, ad esempio un pallone in cuoio invece che in piombo per Oliver Bierhoff o la possibilità di sostituire la loro carretta con una fiammante Alfa Romeo Arna. Come unica nota positiva della situazione, le fabbriche di Trabant furono subito poste in cassa integrazione per solidarietà con i disoccupati italiani e vennero alla fine comprate per diciasedici marchi da qualche cinese che stava già costruendo il primo take away in Alexander Platz[6]. Finì così contro un muro l'epoca della Trabant, l'auto che aveva fatto rivoltare nella tomba per il disgusto Filippo Tommaso Marinetti.

Sempre quel famoso poeta russo, Guiderej Mejov Ubriakof, che a quanto pare non non aveva un cazzo da fare che rompere le palle con le sue poesie, ha composto un epitaffio per l'utima Trabant prodotta:

Hai servito il paese e dato alla gente una vita migliore, ora però è arrivato il momento che sia tu a passare a miglior vita!

Curiosità sulla trabant

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Il periodo di assemblaggio era solo di 3 settimane. Peccato che ci voleva un anno per farla arrivare a destinazione dalla fabbrica di produzione.
  • Fu la prima auto al mondo biodegradabile al 100%.
  • È stata recentemente usata in alcune pellicole cinematografiche come Fast & Furious e Io, Robot.
  • È stata la Safety Car nel Gran Premio di Lumachia.
  • Il pilota di Top Gear the Stig ha ammesso: "mai guidato un'auto così".
  • È l'unica auto che in movimento fa spiaccicare i moscerini sul lunotto posteriore.
  • Dopo la sua uscita, i tedeschi dell'est conquistarono il premio internazionale del bidone d'oro automobilistico, riservato fino ad allora solo alle auto più meritevoli. Ciò fece rosicare amaro gli italiani, campioni del mondo imbattuti fino a quel momento. Tuttavia seppero riconquistate il premio l'anno dopo con il nuovo modello di Fiat Uno.
  • Non conta quanto frughi bene nell'auto, alla fine ci sarà sempre uno scomparto segreto che non hai visto.

Note

  1. ^ Per la gioia di Al Qaeda ma un po' meno per Jack Bauer.
  2. ^ Raffinato ristorante di Torino.
  3. ^ Sistema Motoristico Internazionale
  4. ^ Nel senso che si doveva fare amicizia con i cuompagni.
  5. ^ La mezza persona serviva come cibo durante il viaggio.
  6. ^ Questo la mattina del 10 novembre 1989.

Voci Correlate

Collegamenti esterni