Trattato di Versailles

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Disambiguazione – Ritenta, sarai più fortunato. Se ti aspettavi le sue pratiche conseguenze, vedi Seconda Guerra Mondiale.
Trattato di Versailles

La nuova Europa, secondo il volere della Francia.
Luogo: Versailles
Inizio:

Conferenza di pace di Parigi, 1919.

Fine:

3 ottobre 2010[1].

Esito:

Sparizione dalla faccia della Terra degli Imperi centrali; progettazione di una nuova guerra mondiale, più disastrosa.

Casus belli:

Un'inezia: la Prima guerra mondiale.

Fazioni in guerra

Regno Unito
Francia
Italia forse
Giappone
Stati Uniti d'America

Germania <-- loser
Impero Austro-Ungarico
Impero Ottomano
Italia forse

« Questa non è una pace, è un armistizio per vent'anni. »
(Ferdinand Foch, ufficiale francese al comando degli Alleati, 1920.)
« E una fettina di culo no? »
(La Germania, dopo aver visionato le condizioni di pace.)

Il trattato di Versailles, detto anche Prendete questo, tedeschi figli di puttana! è uno dei trattati di pace che pose fine alla prima guerra mondiale. Stipulato durante la Conferenza di pace di Parigi del 1919-1920, il trattato avrebbe dovuto garantire all'Europa un secolo di pace, un progressivo disarmo degli eserciti e, perché no, la conquista austroungarica della Luna. Nella realtà riuscì a scontentare anche gli Stati che non presero parte alla guerra.

I protagonisti: i quattro grandi

Woodrow Wilson, David Lloyd George e Georges Clemenceau - con la loro spocchiosa aria da uomini dell'Ottocento - guardano male la Germania.

I "quattro grandi", ovvero i vincitori, erano:

I loro obiettivi

Diversi motivi portarono i vincitori alla decisione di punire la Germania:

  • La Francia voleva vendetta perché non aveva ancora digerito la figura di merda della guerra franco-prussiana. E poi milioni di soldati francesi - a causa della guerra - si erano rotti le unghie delle mani nel tentativo di premere i duri grilletti dei fucili.
  • Il Regno Unito voleva punire la Germania ma in modo non eccessivo, in modo da controbilanciare il predominio continentale della Francia. Quindi, insieme agli alleati, prese a calci nei coglioni la Germania, poi le vendette del ghiaccio.
  • L'Italia, che non aveva ancora capito bene se aveva vinto o perso, era desiderosa di poter ampliare i propri possedimenti coloniali e completare, finalmente, il puzzle risorgimentale con l'annessione delle terre italiane sotto il dominio austroungarico.
  • Gli Stati Uniti, invece, volevano solo tornare a casa il prima possibile per mangiare qualche hamburger. Poi, visto che la cosa sarebbe andata per le lunghe, Thomas Woodrow Wilson prese una penna e fece su un foglio i famosi "Quattordici Punti".

Poi li unì.

I 14 punti

I Quattordici Punti di Wilson e il loro aspetto apparentemente bonario.
  1. Pubblici trattati di pace, stabiliti pubblicamente e visibili da tutti su Facebook.
  2. Assoluta libertà di navigazione per mare, fuori delle acque territoriali, così in pace come in guerra, così in cielo così in terra. Tranne che per la Svizzera. Ecchecazzo, quelli lì sono sempre neutrali e vogliono pure l'accesso sul mare. Ma vaffanculo, vah.
  3. Soppressione, per quanto è possibile, di tutte le barriere economiche; tra qualche anno sarebbe stato realizzato, con ottimi risultati.
  4. Gli armamenti dei singoli stati saranno ridotti al minimo compatibile con la sicurezza interna. Ciò varrà anche per Sealand.
  5. Regolamento liberamente dibattuto con spirito largo e assolutamente imparziale di tutte le rivendicazioni coloniali, fondato sulla stretta osservanza del principio che nel risolvere il problema della sovranità gli interessi delle popolazioni in causa abbiano lo stesso peso delle ragionevoli richieste dei governi, i cui titoli debbono essere stabiliti.
  6. Abbandonare a loro stessi tutti i territori russi. Tanto non abbiamo nemmeno capito come hanno concluso la guerra.
  7. Il Belgio sparirà, in quanto inutile dovrà essere evacuato e restaurato; giusto in tempo per essere invaso in una prossima guerra.
  8. Il territorio della Francia dovrà essere completamente liberato e le parti invase restaurate. Il torto fatto alla Francia dalla Prussia nel 1871, a proposito dell'Alsazia–Lorena - territori di cui non frega una cippa a nessuno ma che vengono puntualmente scambiati tra gli stati dopo ogni singola guerra da almeno due millenni a questa parte - deve essere riparato affinché la pace possa essere assicurata di nuovo nell'interesse di tutti[citazione necessaria].
  9. Ecco, poi ci sono quelle terre irrid... errid... irredenti, - o qualcosa di simile - che gli italiani vorrebbero unire al loro regno. Ma lo sanno che gli abitanti di quelle terre odiano gli italiani? Vabbé, affari loro.
  10. Ai popoli dell'Austria–Ungheria, alla quale noi desideriamo assicurare un posto tra le nazioni, deve essere accordata la più ampia possibilità per il loro sviluppo autonomo. Nel frattempo, verrà ridotta ad 1/8 della superficie originaria.
  11. La Romania, la Serbia ed il Montenegro dovranno essere evacuati, i territori occupati dovranno essere restaurati; alla Serbia sarà accordato un libero e sicuro accesso al mare, e le relazioni specifiche di alcuni stati balcanici dovranno essere stabilite da un amichevole scambio di vedute, tenendo conto delle somiglianze e delle differenze di nazionalità che la storia ha creato, e dovranno essere fissate garanzie internazionali dell'indipendenza politica ed economica e dell'integrità territoriale di alcuni stati balcanici sfigati, tipo la Macedonia.
  12. Alle regioni che fino ad adesso sono state sotto il giogo dell'Impero ottomano dovrà essere assicurata una sovranità non contestata. Comunque, sono popoli che resteranno per sempre dei puzzoni.
  13. Dovrà essere creato uno stato indipendente ebreo polacco, che si estenderà sui territori abitati da popolazioni indiscutibilmente ebree polacche; gli dovrà essere assicurato un libero e indipendente accesso al mare, e la sua indipendenza politica ed economica e la sua integrità dovranno essere garantite da convenzioni internazionali.
  14. Dovrà essere creata un'associazione delle nazioni, in virtù di convenzioni formali, allo scopo di promuovere a tutti gli stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d'indipendenza e di integrità territoriale. Tranne che alla Germania, eh.

Le condizioni imposte dagli alleati

Questione tedesca

Come se non bastasse, la Germania fu costretta a ricoprire con diverse tinte dai colori imbarazzanti ampie porzioni del proprio territorio.
- Germania: “Ma non abbiamo cominciato noi la guerra, è stata l'Austria!”
- Austria: *sottovoce* Ma che cazzo vuoi?”
- Francia: “Tutte scuse, "tecnicamente" l'avete cominciata voi!”
- Germania: “La verità è che questa commissione è controllata totalmente dai francesi, popolo rancoroso che non è capace di vincere una battaglia dai tempi di Napoleone!”
- Francia: *fissando l'Italia* c'è chi è messo peggio di noi.”

La Germania venne quindi gentilmente invitata ad abbandonare la seduta e fu condannata a:

  • cedere tutte le sue colonie. I tedeschi cominciarono quindi a gettare nell'immondizia tutti i profumi che possedevano, quando venne loro spiegato che "si intendeva un altro tipo di colonia";
  • restituire l'Alsazia-Lorena alla Francia. Molti generali prussiani, piuttosto che eseguire l'ordine, preferirono implodere;
  • cedere lo Schleswig settentrionale alla Danimarca, con l'obbligo di spiegare pazientemente ai danesi la corretta pronuncia di quella regione;
  • saltare su una gamba sola;
  • cedere gran parte della Posnania e della Prussia occidentale e parte della Slesia alla Polonia;
  • prendersi tutta la colpa della guerra, anche se l'aveva iniziata l'Impero Austroungarico;
  • azzerare la propria aviazione e ridurre le proprie forze armate ad un massimo di sei navi da guerra e 100.000 unità. Queste ultime, tutte rigorosamente sturmtruppen;
  • non mangiare crauti per almeno un anno;
  • cedere la città di Danzica, che divenne "Città libera di Danzica"[3], sotto l'autorità della Società delle Nazioni e della Polonia, ma soprattutto degli ebrei;

Quando il trattato di Versailles venne concluso, la Germania fu costretta inoltre a pagare agli alleati 6.600.000.000 di sterline (132 miliardi di marchi d'oro); nel 1921, questa cifra fu ufficialmente stabilita in 33 miliardi di dollari. Il sacrificio necessario per il suo pagamento, per nulla esagerato[citazione necessaria], ebbe alcune leggere conseguenze, come la fine della Repubblica di Weimar e l'ascesa al potere di Adolf Hitler, che inevitabilmente portò allo scoppio della seconda guerra mondiale.

Colonie asiatiche

Alcuni studiosi sostengono che il pagamento dell'enorme debito di guerra non produsse effetti negativi. Anzi, in seguito alla svalutazione del marco d'oro ci fu un maggior numero di banconote in circolazione, e tutti erano felici! Nella foto, dei bambini giocano con un aquilone fatto di banconote da millemila marchi ciascuna.

Ad un certo punto, comparve nella sala il Giappone, che stava fotografando tutto quello che era fotografabile. La Francia gli si avvicinò:

- Francia: “Ehi, coso asiatico! Sembra che ti spettino le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, toh.”
- Giappone: “Ah *annuendo, facendo finta di aver capito* grazie!”

Improvvisamente, da sotto il tavolo apparve la Cina:

- Cina: “Ho sentito bene? "Shandong"? No, perché spetterebbero a noi, eh.”
- Francia: “E tu chi sei?”
- Cina: “Ma come sarebbe a dire?! Io sono la Cina! Piuttosto, chi è lui?! *indicando il Giappone*
- Francia: “Io so solo che devo sequestrare le colonie asiatiche dei tedeschi per darle a qualcuno di quella zona. Ho visto prima lui, darò le concessioni a lui. E ora scusatemi, ma devo andare ad annettermi un altro territorio tedesco.”
- Cina: “Non finisce qui!”
- Giappone: “Dai, non fare così...”
- Cina: Ma vai a cagare, tu!
- Giappone: Possiamo metterci d'accordo.”

I cinesi la presero così filosoficamente che diedero il via al movimento culturale conosciuto come "movimento del quattro maggio", il quale portò al rovesciamento della dinastia imperiale. Nel frattempo la Germania, che origliava da dietro la porta, commentò:

« Manco sapevo di avere delle colonie asiatiche. »

Trattati correlati

Con un simbolo così brutto, non c'è da stupirsi che la Società delle Nazioni fu un completo fallimento.

Gli aggiustamenti territoriali vennero fatti con l'obiettivo di raggruppare in nuovi stati diverse minoranze etniche, libere dalla dominazione dei potenti imperi di un tempo come l'Impero austro-ungarico e l'Impero ottomano. In teoria.

Conseguenze del trattato

Obiettivi raggiunti

  • Innanzitutto, il trattato di Versailles sancì la nascita della Società delle Nazioni, un'organizzazione intergovernativa, antenata dell'ONU, con lo scopo di arbitrare i conflitti tra le nazioni prima che si arrivasse alla guerra. Funzionò così bene che esattamente 20 anni più tardi scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. Il mancato ingresso degli USA nell'organizzazione valse un Premio Nobel per la pace al presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson.
  • Il principio dell'autodeterminazione dei popoli, ovvero la riorganizzazione su base etnica della carta dell'Europa: gli ebrei con gli ebrei, i gay con i francesi, i terroni con i terroni. In base a tale principio, gli alleati - che nel 1915 avevano promesso all'Italia dei territori in cambio della sua entrata in guerra a fianco della Triplice Intesa - ritrattarono tutto e non concessero niente al nostro paese con la scusa che:
« Eh, se noi ti dessimo i territori che ti abbiamo promesso, avresti delle colonie in Europa. Il che è contrario all'autodeterminazione dei popoli. »
(La simpatica Triplice Intesa)
« E le vostre colonie? »
(Italia)
Hitler si prepara a stracciare il trattato.

Al che l'intera Triplice Intesa si mise le mani sulle orecchie e fece

« lalalalalalalalalalalalala. »

Da notare che Adolf Hitler, cercando di applicare sino alle estreme conseguenze i principi nazionalisti, utilizzò il principio dell'autodeterminazione dei popoli come giustificazione per:

  • le successive annessioni alla Germania di tutti i territori fuori dai confini della madrepatria abitati da popoli di lingua tedesca;
  • avviare le pulizie etniche - e addirittura l'olocausto degli ebrei - nel suo paese;
  • sparare cazzate e prendere il potere in Germania.

Obiettivi non raggiunti

La pace.

Bibliografia

  • A. Ustria, Chi ha dato inizio alla WWI? Di certo non io. Tsk. Edizioni Internazionali, Vienna, 1919
  • Baguette, Le, Distruggere la Germania. E poi prenderlo di nuovo nel culo, Le vanagloriouse libercole, Parigi, 1940
  • Dente, Irre, Vittoria mutilata: storia di un popolo di idioti, Mondadori, Milano, 2012

Voci correlate

Note

  1. ^ Germany makes final payment for WWI reparations
  2. ^ E leggendo il trattato ci si accorge di ciò abbastanza velocemente.
  3. ^ Suonava più figo, così.