Turista nordeuropea

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« Spìk Inglish? Parlè vu fransè? Io italiano! »
(Ogni italiano quando avvista una straniera)
« Raabjørn speiler draugheimens skodde? »
(Frozen Fausen in risposta alla domanda di cui sopra (traduzione: mmh, sei italiano, scopiamo?))
« Wow, so beautiful! »
(Turista inglese ammirando il Colosseo)
« Wow, so beautiful! »
(Turista inglese ammirando Rocco Siffredi)
« Åh ja, kom igen, cum på mig »
(Turista nordeuropea al suo primo appuntamento con Rocco)


La turista nordeuropea fa parte di un'etnia che abita luoghi come la Danimarca, la Norvegia, la Svezia o la grande e potente Svervegia. Sono denominate anche Frozen Fausen.

Origine del termine

Terre di conquista per il maschio italico ingrifato.

Frozen Fausen deriva dal sanscrito جځڃى, che significa letteralmente donna con la figa bionda.
Col passare del tempo venne a indicare tutte le gnocche bionde, alte e con gli occhi azzurri provenienti dalla Scandinavia, eccezion fatta per quelle provenienti dall'Islanda e dalle Isole Svalbard.

Habitat invernale

Solitamente durante l'inverno le turiste nordeuropee sono solo nordeuropee e vivono nel Nordeuropa. Passano il loro tempo spalando la neve davanti alla porta di casa e cospargendosi di Neutrogena cremamani formula norvegese. A causa di ciò si forma su di loro una patina unta e oleosa che impedisce ai loro mariti di svolgere i loro doveri matrimoniali.

Habitat estivo

Durante l'estate le turiste nordeuropee emigrano in massa verso paesi come l'Itaglia oppure quel paese dove tutti parlano mettendo una ridicola s alla fine di ogni parola. Qui incontrano dei simpatici bagnini che svolgeranno i doveri coniugali del marito al posto del marito.

Abitudini, usi e costumi

Una turista nordeuropea in vacanza. Che carina, non l'adotteresti?

Per le ragioni menzionate ogni anno, a cominciare dai primi caldi e pruriti primaverili le turiste nordeuropee, generalmente chiavate chiamate con nomi caratteristici come Inga, Helga, Olga, Hilda, Zelda o altri nomi corti e terminanti con vocali semplici da ricordare si spostano in branchi compatti, al comando di una femmina dominante esperta nei costumi e nella lingua italiana, avendola appresa nelle stagioni precedenti direttamente da un operatore abilitato, di solito un bagnino.

Per forza vengono a cercare i maschi in Italia, guardate i loro fidanzati in madrepatria.

Soggette in madrepatria a una rigida disciplina familiare dettata dai geli invernali, dai loro possessivi genitori o fidanzati, nonché dal rigido clima che le costringe a nascondere i loro corpi in manti di vello di yak e a trascurare la ceretta fino a somigliare all'anello di congiunzione tra la donna e la scimmia, la fotosintesi clorofilliana provoca in loro una metamorfosi tale da trasformarle in gnocche da paura. Metamorfosi di cui loro stesse in prima parte non sembrano rendersi conto.

Lo stesso esemplare di turista nordeuropea in Italia

Coi loro mariti lontani o occupati con la caccia alla renna, le turiste nordeuropee compiono il primo stadio della loro trasformazione indossando abiti consoni al clima, il che porta la turista nordeuropea arrivata in Italia per motivi di studio a girare in costume da bagno a primavera inoltrata, attraendo così le attenzioni della fauna locale, rappresentata dal gallettus italicus ingrifatus semper, che avvisterà subito la bionda turista in mezzo al pollame locale perché pallida come una mozzarella, mentre le donne italiane come entità di esposizione al sole già da Aprile avranno raggiunto un colorito modello Ray Charles dopo un'ustione di secondo grado.
Sarà a quel punto molto facile per il galletto italiano catturare la turista nordeuropea, in quanto le conoscenze linguistiche acquisite dalla valchiria durante la sua permanenza in Italia saranno limitate a frasi del tipo "Io Inga, tu Cita?", "Tove ezzere spiaccia" e "Io fare amore lungo lungo", rendendola quindi tanto ricettiva al linguaggio del corpo quanto poco ricettiva agli scambi di strategie e consigli tra i maschi italici di cui sono cadute preda. Bevitrici sin dall'asilo, le turiste nordeuropee sono impreparate all'aumento della temperatura registrato in italico suolo, aggiungendo alla sua malposta fiducia nel maschio italiano un costante stato di sbornia e imbambolamento.
Se isolate, non sarà difficile trovare una turista nordeuropea smarrita nei boschi e fasciata da abitini a metà tra il succinto e il "pratico" rubati a un manichino che verrà a chiedervi aiuto coi picchetti della sua tenda, e apparentemente ignara degli utilizzo che verrà poi fatto della medesima tenda, appena la avrete fatta ridere sfoggiando tutto il vostro repertorio di luoghi comuni sugli italiani. In grado di ascendere al grado superiore di pornodonna e gnocca, non tutte le turiste nordeuropee ritornano nella loro patria per riprendere l'ordinaria vita di ogni giorno. Alcune scoprono la loro vocazione, restando nella loro patria di elezione, scoperte non dalla desueta figura del bagnino, ma dalla moderna figura dell'agente. Con minime modifiche nel vestiario estivo, diventato più ipnotico e provocante la turista verrà trapiantata da spiagge a studi televisivi, e occasionalmente cinema, divengono presto apprezzate per la loro forte presenza scenica e brillante personalità

Come conquistarne una

Le Frosen Fausen adorano gli italiani, in quanto oltre a essere più belli di qualsiasi altra popolazione le fanno trombare come muli da soma. Un altro motivo per il quale gli italiani sono amati è perché i Frozen Fausen sono notoriamente dei cojoni e non le guardano. Ma di questo ce ne occuperemo dopo. La fase della caccia è strutturata in 3 fasi:

  • Fase 1 detta del Prendi coraggio. Bisogna entrare in un bar e trincare tanta Redbull. Il coraggio serve perché le vichinghe sono alte quasi come una palazzina di tre piani, e a noi popolo composto perlopiù di uomini alti meno di un metro e settanta di coraggio per scalare una montagna ce ne serve eccome!
  • Fase 2 detta dell'Avvicinamento. Adocchiatane una, avvicinarsi ballando grazie agli effetti della Redbull e avvicinarsi fino a quasi toccarla.
  • Fase 3 la fase più difficile, detta della Provatio. Provarci è molto difficile, in quanto spesso sono sfinite dalla troppa concorrenza e se vi giocate male le vostre carte penseranno che vogliate farvi l'amica. La perseveranza è una qualità che alla fine premia sempre.
È arrivato un bastimento carico di...

Genealogia

Secondo un'antica leggenda svervegese, le Frozen Fausen discenderebbero da Freya, dea della Fregna, a sua volta nata dall'unione illegittima della dea Skadi con un pelo pubico biondo. Da qui il termine improprio "Skandinavia" per indicare i territori della Svervegia. Secondo Rocco Siffredi questo spiega scientificamente sia l'aurea colorazione della suddetta, sia le caratteristiche forme curve. Secondo altre fonti esse furono partorite spontaneamente dalla dea Skadi dopo aver bevuto moltissima birra.

Problemi

I problemi con le Frozen Fausen sono molti, ma il principale è che sembrandoti tutte uguali è capace che tu ti faccia un paio di amiche scambiandole per una sola persona e che poi questo ti si ritorca contro. Come ovviare a questo problema è tuttora un mistero.

I Frozen Fausen maschi

I maschi di questa specie sono dei vichinghi privati della loro primitiva virilità. Nei suoi molteplici studi su questo fenomeno il Dr. Bebleka vide scene incredibili, che descrisse nel suo "Historiae Gnoccarum". Ne riportiamo alcuni passi per meglio comprendere la stupidità di questi cosi:

« Nell'anno 1875 ci recammo in Scandinavia, per una nostra primitiva e mai approfondita curiosità sulle genti di quel luogo. Al nostro arrivo mi accolse una luce bianca et purissima, che proveniva dalla nivea pelle di queste ninfe e di questi che a una prima occhiata mi sembrarono uomini. Essi erano alti e possenti d'aspetto, biondi di capelli e con gli occhi azzurri. Ci accorgemmo della loro disdicevole condotta che li priva del titolo virile quando entrai in una taverna al fine di ristorarci dal lungo viaggio. Seduti a un tavolo in disparte, essi non degnavano di uno sguardo nessuna di quelle radiose e bionde creature che affollavano la stanza, ma al contrario osservavano con crescente attenzione il pavimento e i peli della propria barba. Noi approfittando della loro mancanza di interesse ci sedemmo et fecemmo immediatamente conoscenza della maggior parte i esse. »
(Dr. Bebleka, "Historiae Gnoccarum", 1880, Torino, Ed. Svervegia)

Dunque i Frozen Fausen non si fanno per tutto l'anno le Frozen Fausen, ed esse accumulano libidine che scaricano sui latini, universalmente conosciuti per la loro prestanza fisica (soprattutto in mezzo alle gambe).

Turiste Nordeuropee divenute stanziali

Passatempi delle turiste nordeuropee

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