U.S. Lecce

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« Shevchenko voleva giocare col Lecce! »
« E chi non salta è nu' lecces' »
(Tipico barese su un leccese, anche se innocente)
« Dopo questo pareggio il Lecce può dirsi la squadra rivelazione di questa stagione! »
(Giornalista ignorante su US Lecce dopo uno 0-0 contro l'Inter. In quella stagione il Lecce si è classificato all'ultimo posto.)
« Una posizione in classifica favorevole per il Lecce! La società punta all'Europa... »
(Giornalista locale ignorante durante la prima giornata della medesima stagione)
« e ke kazzo...!!! il lecce e sceso in serie b x kolpa dll albitri!!! lega d merda! ke il presidente e qll dll bari! bari d merda!!!!!!!!!!!!!!!! :(:(:( tt rubato!! Ladri! »
(Bimbominkia infuriato che cerca di attribuire agli albitri la causa dell'ennesima retrocessione in Serie B dell'US Lecce)
« Evvai siamo al terzo posto! Cominciamo bene il campionato! Andremo sicuramente in Champions League se continuiamo così! »
(Tifoso del lecce dopo aver visto la sua squadra perdere la prima giornata di campionato 4-0 contro il Treviso)
Ecco quando è stata concepita la US Lecce.

L'Unione Sportiva Lecce è un insieme di latitanti e spacciatori sudamericani, che, secondo molti, può considerarsi una squadra di calcio. Secondo la leggenda il club è stato fondato da qualche pazzoide nel 1908, ma tutti sanno che a farlo nascere è stato un lupo solitario che, vedendo un pallone, ha dato sfogo alle sue fantasie sessuali. Purtroppo questa piaga sociale ancora oggi infanga l'Italia con la sua semplice presenza. Da notare però, che il team sia riuscito a raggiungere il nono posto in serie A quando ancora però, le squadre che vi partecipavano erano solo 10.

È conosciuto anche come Lu Sule Lu Mare Lu Jentu

I colori sociali della squadra sono, come tutte le squadre del Salento, giallo e rosso, perché pare, che non abbiano avuto molta fantasia nell'adoperare questa scelta.

L'allenatore della squadra è il noto Paolo Limiti, che cambia pettinatura ogni finto esonero, giusto per rimanere sotto copertura, ma, dato che non capisce niente di calcio, affida i suoi compiti al miglior esperto di calcio leccese, ovvero un Bimbominkia obeso e ignorante.

Titoli non vinti

Notare come Paolo non riesca a rimanere in incognito.
L'ambita Coppa del Nonno, mai vinta dal Lecce, sconfitto per tre volte dall'Inter.

La storia parla chiaro, riguardo alla US Lecce, diciamo che è stata una grande squadra, ha partecipato in numerose competizioni, come "VII Torneo di Calcio Balilla 'Lido Rosa dei Venti'" o qualche memorial tra squadre salentine, sempre terminato in rissa, a causa della discussione per chi doveva indossare le casacche, perché, come citato pocanzi, tutti laggiù, indossano le maglie giallorosse e, essendo di Terronia, non hanno abbastanza soldi per permettersi un'altra maglia, infatti, una volta uno stolto calciatore, felice per aver segnato un gol, si strappò la maglia (notare la scarsa qualità), rimanendo quindi senza e costretto ad abbandonare il campo, fortunatamente, la sarta all'angolo della strada, paziente e generosa, gliene ha regalata un'altra. Tornando a noi, il Lecce ha partecipato anche a tornei di minore livello, quali Coppa Italia (alla quale però non ha superato le fasi di qualificazione) Serie B e Serie A.

  • Si è avvicinata molte volte a vincere lo scudetto (18 posizioni di distanza sono niente, se si confronta a tutte le squadre italiane).
  • Ha perso lo spareggio per il sedicesimo di finale del torneo Tre Maghi.
  • Ha perso all'ultimo rigore la finale contro l'Inter nel 4 torneo valido per la Coppa del Nonno, ha rigiocato nel 133905035esimo perdendo ai supplementari, ha poi perso 193809239012 a 0,5 nella 7865468913824526597837984694825242452525esima e ultima edizione vinta, sempre dall'Inter.
  • Non ha mai vinto una Coppa Italia buona.
  • Non ha mai vinto uno Scudetto.
  • Figurarsi se una provinciale del genere si abbassa a vincere una Coppa UEFA
  • Tantomeno la Champions League
  • E la Supercoppa Europea
  • Escluderei che questa squadra puntasse alla semplice coppa Intercontinentale (Mondiali per Club)
  • Ha però vinto la Coppa Italia per i poveracci
  • Vanta del prestigioso trofeo, anzi, della prestigiosa Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti nel 1976. Un titolo che gli porta molto vanto.
  • La malasorte però, non gli ha mai dato la possibilità di vincere la Coppa Ottorino Barassi, ma, si sa, non sempre si può vincere...

Giocatori noti

Nella storia della US Lecce ci sono numerosi volti abbastanza noti al calcio internazionale, tra questi ci sono i famosissimi:

Il "calciatore" mentre esercita la sua vera professione, iniziò a fare il fotografo da quando ha ottenuto un permesso di soggiorno falso in cambio di un servizio fotografico riguardante "La Natura e Io".
  • Platinette
  • Javier Ernesto Chevanton
  • Diamoutene, noto per la sua aggressività, suole spezzare le gambe agli avversari attraverso i suoi effetti collaterali. È stato riscontrato presente nella squadra nei test anti-doping, normalmente, sarebbe un antibiotico usato per bambini e anziani, prima di schierarlo in campo, è consigliabile leggere attentamente il foglio illustrativo.
  • Paolinho
  • Silvinho
  • Edinho
  • Romaldinho
  • Pipinho (il breve)
  • Cretinho
  • Sisinho
  • E Lucinholo

Da non dimenticare altri celebri calciatori del Lecce, che si sono alternati nel giro di pochi giorni e solo grazie alle voci di Bimbiminkia che prevedevano arrivi come quelli di Shevchenko, Ronaldinho, Trezeguet, Vieri e anche allenatori come Mancini e Prandelli, che, sicuramente, se solo gli fosse proposto, avrebbero accettato una richiesta di tale valore. Però il Lecce non ne ha bisogno, quindi, prefersice giocare con le sue stelle. Tra i tanti latitanti, spie comuniste e leghisti e infiltrati, hanno vestito la livrea giallorossa anche personaggi come James Bond e il figlio di Bossi (ciò spiega la sua mancata preparazione scolastica), che osservavano da vicino i movimenti dei Terroni, anche se hanno scoperto che non erano gli unici a farlo. È inoltre particolare il fatto che i giocatori della US Lecce, dopo un paio d'anni si trasferiscono alla AS Roma o alla FC Fiorentina, diventando dei fenomeni mostruosi! Sarà l'aria di Lecce a non farli rendere quanto valgono.

Ultras

Si narra che esista una leggendaria tifoseria coalizzata che sostiene l'US Lecce costistuita da pressappoco millemila salentini infuriati che si recano settimanalmente allo stadio per digerire la parmigiana della Domenica mangiata poco prima. Gli ultras del Lecce sono formati da diverse classi sociali quali:

Giornata tipo dei salentini.
  • Camionisti: I più affiatati e ignoranti, urlano contro tutto e tutti, solitamente dimenticano quale sia la squadra per cui tifano in preda a una sbornia totale
  • Agricoltori: Sono quelli della parmigiana, solitamente si recano allo stadio in base ai moti lunari e le stagioni. Generalmente non finiscono di guardare la partita proprio a causa del pasto lassativo ingerito, quindi tornano nel loro pollaio/fienile/capanna a farsi una bella cagata
  • Le Famiglie: Sono sempre allo stadio, proprio per romperti le palle. Le famiglie sono una categoria immancabile nell'ambito di una partita di calcio i membri sono (o dovrebbero essere) i seguenti:
  • Il Padrefamiglia: Insegna l'antica arte della tifoseria, ce ne sono due tipi: quello rozzo e quello dotto, entrambi sono spavaldi e, pur essendo falliti, ciccioni o isolati dal resto della comunità, insultano tutto e tutti quelli che gli concedono l'occasione, con le loro fini battute che li fanno rinvigorire agli occhi della moglie, che si sente la dama della situazione, innamorata del proprio marito andropautico. La versione rozza è simile, ma alle volte non è accompagnato dalla moglie e, mentre fuma la quinta sigaretta in due minuti, ha già bestemmiato più di Marilyn Manson durante una sua preghiera in seguito a un fatto poco fortunato e di un muratore dopo la terza ora di lavoro messi insieme. I figli usualmente chiedono: "Papà, ma perché bestemmi?" e il padre: "Perché facene cu castimu!" seguito da una serie di bestemmie (traduz. "Perché mi fanno bestemmiare!").
  • Madre: Rimane indignata per tutta la partita, anche se ogni tanto, sembra interessata, è allo stadio per evitare di essere cornuta dal marito e per urlarti nelle orecchie quando segna una qualsiasi squadra o anche quando tenta di chiamare il proprio figlio.
  • Figlio Piccolo: È quello che col calcio non c'entra niente, solo che vuole scendere in campo per prendere la palla, ti cammina sempre tra i piedi e il padre, quando il piccolo tenta di cambiare settore o di buttarsi dalle ringhiere per raggiungere la distesa verde, bestemmiando, ti chiede di fermarlo, a meno che non ci sia la moglie di turno che si spaparanza anche lei sulla ringhiera, accanto al truzzo di turno, che sorridendo lo prende in braccio concentrando l'attenzione di tutto su di lei in un momento di suspance che fa scoppiare le arterie coronariche ai vecchi e tu, come al solito, non riesci a vedere la partita.
  • Bimbominkia di turno: È il figlio maggiore disinteressato totalmente al calcio, solitamente intento a meXXaggiare (come dicono loro); quando il cellulare non prende o non arrivano messaggi, il bimbominkia leccese di turno (che lo trovi sempre al posto vicino al tuo), inizia a fare commenti e statistiche sul calcio che non ci azzeccano una mezza sega, il padrefamiglia, anche lui ingenuo, tra le bestemmie e le invocazioni alle povere mamme degli undici in campo e non, acconsente credendo il proprio figlio un genio e che magari un giorno potrà diventare un opinionista televisivo di successo. Quando non c'è campo invece, non si gioca.
  • Vecchi: Sono armati di bestemmia e bastone, sono ignoranti e spesso si possono classificare nella categoria agricoltori, se non sono dei professori in pensione, che comunque esercitano la nuova professione. La vita nei campi per loro che li assilla da quando sono nati, li rende ancora più malvagi, come quando devono inseguire il l'ennesimo bimbominkia di turno, bestemmiandone gli avi e lanciando maledizioni usate solo in casi estremi da qualcuno e qualcun'altro. Sono opinionisti di calcio alla vecchia maniera e, nonostante la loro lingua sia il dialetto salentino, conoscono la pronuncia esatta di ogni calciatore, anche la primavera, e conoscono tutte le tecniche calcistiche: Ronaldinho ha imparato da loro. Le loro discussioni avvengono in piazza, seduti abusivamente su delle poltrone messe sul marciapiede del Lecce Club di turno, alternate a delle bestemmie/sigarette/passeggiate avanti-dietro senza senso o mentre fissano il primo bimbo/ragazzino/giovane che passa.

Tra i tifosi rientrano anche Truzzi, Punkabbestia che vogliono dimostrare la loro leccesità indossando un braccialetto giallorosso (il che è un sacrificio), Gnocche, quelle non mancano mai, in nessuno stadio, non manca mai nemmeno il solitario e il Ciccione, infine c'è la categoria dei Rompipalle, che si suddivide ne:

  • Il rompipalle per eccellenza, può appartenere a qualsiasi altra categoria, ma è tipico per la sua confidenza: parla in dialetto stretto, ma non è mai il tuo e ti parla come se fossi un conoscente di vecchia data.
  • immancabile, è il Deficiente che non ti fa vedere un cazzo, esistono varianti di questo tipo di personaggio, ovvero quello che sta sempre in piedi, quello che fuma usandoti come posacenere, quello che si poggia sulle ringhiere, quello che gesticola e quello che grida per comunicare con un'altra persona che è in un altro settore dello stadio. Ne esistono altre, ma è inutile elencarle.
  • Il riempiposto: non puoi fare nulla, se ti alzi, non puoi più sederti, perché c'è il solito rompipalle che scruta il tuo seggiolino da quando arriva, di solito è "mazzaro", o "nzallo", maglia sporca, bermuda anche d'inverno, dialetto leccese da 110 e lode, fragranza sgradevole, infradito e occhiali da sole anche di sera. Ti guarda neli "uocchi" (con gli occhiali da sole) e ti indica di cambiare posto.
  • Il divoratore: mangia a non finire e lo ritrovi a consumare tutte le scorte del bar posto all'esterno, hai fame però non puoi farci nulla.

I tifosi leccesi sono abituati alle sconfitte, perciò arrivano allo stadio già incazzati per colpa della sola idea di una partita della loro squadra, sono su tutte le furie appena un giocatore giallorosso sbaglia (molto spesso, quindi), quando fanno qualcosa di buono (raramente), però essi diventano i più forti del mondo, ma la magia svanisce subito.