Vena

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« Oggi proprio non mi sento in vena... »
(Un eroinomane in astinenza)
Renato Pozzetto viene su di un'avvenente Venier (fotogramma 3 e 4) e inveisce contro le eventuali malattie veneree (fotogramma 7 e 8).

La vena è un vaso non in ceramica.

Presentazione

Il padre dell'anatomia Galeno definiva la vena "un cereale con cui fare colazione": per gli antichi Greci questa battuta così infantile era molto divertente, forse perché erano rimasti un po' bambini. O forse perché trombavano i bambini, non si sa bene.

Secondo gli autorevoli esperti[risata necessaria] della Wikipedia italiota, le vene sono i vasi che portano il sangue al cuore destro. Non è chiaro cosa siano allora le vene polmonari (che vanno al cuore sinistro), la vena porta (che va al fegato) e le vene che vanno all'ipofisi. Probabilmente cornetti alla crema.

Importanza nella mentalità comune

Gli antichi davano un notevole valore religioso alle vene, in quanto da esse sgorgava il sangue offerto in sacrificio agli dèi che erano, per l'appunto, oggetto di venerazione.

Tuttavia, con la successiva scoperta delle arterie, le vene sono cadute in disgrazia. È facile capire perché: nelle vene scorrono i rifiuti, mentre le arterie trasportano sangue pulito e ossigenato; inoltre, la recisione di un'arteria porta a morte in pochi secondi mentre con una vena tagliata si ha abbastanza tempo per vedere Via col vento (il titolo non è casuale: sovente gli spettatori di un film svenevole come questo compiono l'atto di tagliarsi i polsi a pochi minuti dall'inizio - pratica peraltro inutile, come detto).
Infine le vene contengono valvole, mentre le arterie ci hanno i transistor, ci hanno.

Le vene sono considerate così inferiori rispetto alle arterie che vengono usate per rattoppare queste ultime. Difatti l'aggettivo "veniale" è diventato per antonomasia sinonimo di "non rilevante".

La tradizione annovera perfino molteplici pregiudizi verso le vene: infatti, secondo lo storico Deboroh La Roccia, l'aggettivo "venale" ("avido e materialista"), solitamente attribuito al popolo ebraico, nasce proprio per un collegamento ideale tra gli giudei e le vene come soggetti da discriminare. In altre parole, le vene sono gli ebrei del corpo umano. Questo la dice lunga...

Vene più import meno inutili

Vena porta

Già prima di Galeno gli anatomisti erano dei gran burloni. Il nome di questo vaso è stato ideato proprio per far sì che per migliaia di anni milioni di studenti, all'esame di anatomia, fossero costretti a ripetere «La vena porta porta il sangue al fegato», tra le pazze risate dei presenti per questo esilarante calembour. V'è anzi una tacita regola per cui un esaminando non può riformulare la frase per evitare la ripetizione, pena la bocciatura.

Vena anonima

Altro esempio dell'arguta ironia degli antichi anatomisti, che genera spunti per ulteriori spassose gag agli esami:

- Professore: “Come si chiama la vena succlavia dopo la confluenza con la giugulare?”
- Studente: “Vena brachiocefalica, o tronco brachiocefalico... o vena anonima.”
- Professore: “Ma se ha tutti questi nomi, perché si chiama "anonima"?”
- Studente: “... non lo so... mio dio, non lo so... Sul libro non c'era, giuro! Pietà! È un anno che non esco di casa per preparare quest'esame! Dica lei la cifra!”

Vena creativa

Una povera vena di quarzo. Se fosse stata d'oro, molto probabilmente sarebbe stata un'arteria.

La vena creativa scaturisce dall'area piovosa del lobo temporale, dove hanno sede il talento, l'arte e il fancazzismo. I neuroni di quest'area secernono creatinina, un ormone che promuove la formazione di idee e l'insufficienza renale (da non confondere con la cretinina, che promuove la visione del Grande Fratello). Vi sono dubbi che questo vaso così nobile possa essere davvero una vena - non a caso si dice "arte", come "arteria", e non "ven..." "vn..." quello che è.

In genere questa vena non è pervia: si ha flusso solo quando la pressione venosa aumenta, con l’ispirazione. Quando l'ispirazione viene meno e il flusso si esaurisce, le mani vanno incontro a paralisi ischemica e cessano di scrivere - un quadro clinico chiamato blocco dello scrittore. In questa situazione l'importante è... ecco... boh...

Emorroidi

Sì, sono vene. Un altro motivo per cui il sistema venoso è odiato un po' da tutti.

Corpi cavernosi

I corpi cavernosi sono le strutture venose responsabili dell'erezione del pene. In quanto tali, essi sono i vasi di maggior importanza per la specie umana, che senza di essi sarebbe estinta (e anche parecchio annoiata). Per questo, da soli essi sembrerebbero riscattare l'intera famiglia delle vene - ma non è ancora detto...

Dopo l'orgasmo, l'erezione termina e il sangue rifluisce nelle vene, da cui il verbo "venire", che infatti si applica al solo sesso maschile (l'orgasmo femminile è stato inventato dalle femministe negli anni '70 in nome della parità dei sessi).

Ultim'ora: essendo troppo fighi per poter stare tra le vene, dieci minuti fa i corpi cavernosi sono stati riclassificati come strutture fibrovascolari artero-venose. Più "artero" che "venose". Sapevo io.

Vena Cristina D'A

Ok, questa è veramente stupida. (Non la D'Avena, la battuta. Però anche la D'Avena, in effetti.)

Patologia

Le malattie del sistema venoso sono la trombosi venosa profonda e la tromboflebite: come si evince dal nome, sono entrambi disturbi correlati all'attività sessuale. Ovvero, malattie veneree. Tutto torna.

Voci correlate

Canes Venatici. Praticamente due stelle e una sborrata di idrogeno atomico: costellazione inutile quanto una vena.

Hai rotto con 'sti giochi di parole!!

Va bene, chiedo venia.

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