Vera Slepoj
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Vera Slepoj, o semplicemente zia Vera come viene affettuosamente chiamata dagli otaku, è una famosa autrice di shojo manga, nota per essere la creatrice del personaggio di Sailor Moon assieme ad Alessandra Valeri Manera.
Prima degli esordi
Nata nell'isola di Lesbo nel 666 a.C., Vera Slepoj impara a leggere e scrivere prima ancora di imparare a parlare. Dopo il primo anno di nascita, uccide il padre per non dover attraversare la fase freudiana dell'invidia del pene.
Non appena impara a camminare, fugge da Lesbo perché temeva che il nome dell'isola natale potesse incidere sulla sua sessualità. Si trasferisce quindi in uno sperduto paesello di montagna (alcune fonti riportano si tratti di Taormina ma secondo altre risulterebbe essere Barletta), alloggiando in un collegio salesiano di cui apprezza la cucina macrobiotica ma critica la forma fallica dei crocifissi.
Il rigore del collegio ed in particolare la posizione delle celle per suore a 3 kilometri di distanza da quelle per i preti la convincono che il miglior modo di evitare disorientamenti sulla sessualità era l'esclusione di qualsiasi contatto con l'altro sesso o qualsiasi cosa ritenuta propria dell'altro sesso. Questa filosofia la porta ad aver paura di tutto ciò che è maschile in quanto possibile causa d'affezione da lesbismo: si disinfetta dopo aver erroneamente provato un profumo maschile, prende spavento quando trova un preservativo usato per strada,
va a confessarsi a seguito della visione di un barattolo di schiuma da barba al supermercato. Naturalmente discorso uguale e contrario deve valere per i maschi: qualsiasi contatto con qualcosa di femminile può far diventare gay... ecco perché un giorno che sgama un prete a letto con un bambino, la Slepoj imputa del fatto lo scambio di un gesto di pace che il prete fece tempo prima con una suora.
Le sue idee sulla sessualità diventano estreme a tal punto che neppure il collegio era il luogo più adatto per fuggire alle occasioni prossime del peccato e sentirsi sicura da ogni fobia. Cerca quindi rifugio in un igloo isolato sulla cima del suo stesso naso, dove permane per una dozzina di secoli oscurando anche le finestre per evitare che la forma fallica dei pini le scaturisca le solite paure.
Il debutto come mangaka
Un giorno o una notte, Vera Slepoj viene raggiunta da Alessandra Valeri Manera che passava di lì per caso durante una sciata. Condividendo le idee di Vera, Alessandra la convince a tornare a contatto con la civiltà per diffonderle al resto del mondo. La porta quindi con sé a Milano e le fa pubblicare un libro in cui la Slepoj esprime le sue sudette teorie, con tanto di braccialetto e figurine dei Looney Tunes in regalo con l'acquisto di una copia del libro.
Notando la sua abilità nella scrittura, Alessandra Valeri Manera propone a Vera di scrivere un manga insieme, e Vera accetta a patti che si tratti di uno shojo manga. Il loro primo manga si intitola "Piccoli problemi del cristallo del cuore per lo stesso segreto", in cui narrano di un ragazzo effeminato una ragazza che si innamora di un vecchio giovane cavaliere, il quale però è in realtà un prete ha un fratello gemello prete, ed è quindi devoto a Dio al Signore Supremo.
Il successo tuttavia arriverà con la creazione del manga di "Sailor Moon", a seguito della cui pubblicazione raggiungono la fama internazionale e vengono commercializzate riproduzioni tarocche delle armi utilizzate dalla protagonista, riproduzioni che attualmente sono state riciclate e spacciate per armi delle Winx.
"Sailor Moon"
E la storia di un gruppo di baldracche capaci di trasformarsi in marinaie dotate di poteri magici con i quali salvano il mondo. In realtà quella che salva il mondo è sempre e solo la marinaia protagonista, la quale oltre che dare il nome all'intero manga, è anche l'unica che si rende utile... quando non piange.
Per ulteriori informazioni e curiosità, si consulti la voce Sailor Moon, decisamente più ricca di dettagli di questo paragrafo... ma non aspettatevi di scoprire quanti peli pubici aveva la protagonista.
Le critiche alla versione animata
La popolarità del manga "Sailor Moon" porta alla scelta da parte di Mediaset Italianimation di ricavarne una serie animata, la quale non fa che apportare ulteriore notorietà alla storia.
Tuttavia Vera Slepoj rimane completamente sconvolta quando vede le modifiche apportate da Mediaset alla storia originale: personaggi femminili divenuti maschi omosessuali, cacca tramutata in sangue,
scene di baci con la lingua tra la protagonista e il suo fidanzato, apparizioni di Giampiero Galeazzi e via dicendo. Queste scelte scaturiscono in Zia Vera le fobie da cui da secoli tentava di fuggire...
Ella critica in modo particolare il cambio di sesso delle Sailor Starlights: queste infatti, mentre nel manga erano semplicemente delle ragazze un po' maschiaccio, nell'anime diventano dei veri e propri transessuali ermafroditi.
Secondo la Slepoj la sola visione televisiva di tali personaggi in cui si mischiano tutti i sessi farebbe diventare i maschi gay e le femmine lesbiche, mentre chi è già gay o lesbica si trasforma automaticamente in trans.
La mangaka trova inoltre grave l'eccesso di mania di protagonismo che viene dato a Sailor Moon nella versione animata, in quanto la idolizza troppo agli occhi degli spettatori maschili che vedendola finirebbero per identificarsi con lei. Tali accuse convincono il direttore di doppiaggio Nicola Bartolini Carrassi a vietare il cartone ai maschi ed a ridoppiare l'ultima parte della serie, facendo credere che le Sailor Starlights invece che essere delle femmine che possono diventare maschi o trans sono delle femmine con dei fratelli gemelli, oltre ad apportare ulteriori frasi infantili del tipo "i bambini li porta la cicogna" e "vivo nei miei sogni meravigliosi".
Alle critiche della Slepoj si aggiunge il pieno consenso del MOIGE e di Carlo Giovanardi, che se già tempo prima l'aveva elogiata per il suo libro in cui esponeva le sue teorie filocattolicomofobiche, ora la fa eleggere presidentessa dell'associazione nazionale degli psicologi itagliani. L'assunzione di tale carica delude tuttavia gli otaku, i quali concludono che l'intento di zia Vera fosse stato sin dall'inizio quello di diventare psicologa e che abbia intrapreso la carriera di mangaka solo per acquisire notorietà... proprio per questo motivo molti di loro al posto di Vera Slepoj la chiameranno Falsa Slepoj.
"Curiosando fra i tanti magici segreti di un cuore innamorato ai confini del sole dischiuso tra i petali di stelle del tempo tra mille emozioni fra i banchi di scuola per Marie Yvonne e Rina"
Per porre rimedio alle voci secondo le quali Vera Slepoj non fosse una vera mangaka, Alessandra Valeri Manera la invita a scrivere un manga shōnen'ai intitolato "Una fava magica ai confini del sole dischiusa tra i petali di stelle del tempo", il quale parlerà di tre streghe pasticcione mandate in un altra dimensione per salvare dal suicidio una principessa caduta in depressione per essere rimasta zittella a causa delle tendenze di tutti i maschi (ah, erano maschi?) del suo regno. La storia non raggiunge un successo paragonabile a quello di Sailor Moon, ma abbastanza da portare Mediaset Italianimation a fare una versione animata anche di questo manga.
Anche in questo caso però la Slepoj non manca di rosicare: se la prende in particolare con la forma fallica delle spade usate dalle protagoniste e l'apparizione di mezza tetta scoperta di una di queste, accusando tali elementi di istigare alla prostituzione. Le critiche trovano ancora accoglimento da parte del MOIGE, che trasforma le spade in fiori, ma poco convincono Alessandra Valeri Manera, che non riesce a spiegarsi perché quelle armi dovrebbero ricordare dei falli (che in questo caso non c'entrano nulla con il calcio) quando hanno la stessa forma di qualsiasi altra spada.
"Le ferite di..."
Se prima condivideva la filosofia della Slepoj, ora Alessandra Valeri Manera è stanca dei suoi continui brontolii, e decide quindi di sciogliere la società. Zia Vera resta comunque psicologa e per continuare a dar sfogo alla sua creatività inizia a scrivere libri per conto suo, nei quali, per cercar di dar motivo alla sua professione di psicologa, analizza le ferite (in senso morale... o forse immorale) di ogni categoria di persone.
- Le Ferite Delle Donne: in questo libro viene fatto un quadro dei disagi che avvolgono le donne della società attuale, i quali troverebbero fondamento nel fatto che gli uomini di oggi non sono più in grado di usare il pugno di ferro (o la clava) per dominare sulle donne, come pure nel fatto che molti di essi abbiano iniziato a trovar maggior piacere ad andare con gay e trans, perdendo così il gusto di corteggiarle.
- Le Ferite Degli Uomini: sebbene il distacco totale nei confronti degli uomini da parte della Slepoj dia da dubitare su quanto ne sappia su di loro, ella non si risparmia di scrivere un libro anche sui loro disagi per motivi di par condicio... in questo caso i motivi starebbero nell'emancipazione delle donne e nell'eccesso di fighe di legno.
- Le Ferite Degli Adolescenti: qui invece la Slepoj associa il disagio adolescenziale al fatto che i genitori di oggi non hanno polso (anche se hanno caviglia)... per capirci, gli adolescenti si sentono trascurati dai genitori perché questi non suolono più dar loro schiaffi, costringerli a lavorare nei campi, scegliere i loro futuri sposi e i nomi dei futuri nipoti.
In sostanza, in questi tre libri, la psicologa invita le famiglie a riacquisire la struttura patriarcale, invitando quindi gli uomini a comandare sulle donne e a tornare tardi la sera da lavoro, le donne a sentirsi realizzate stando in casa a fare la calza, a cucinare e procreare, e i figli a dar del voi ai genitori ed a provvedere al loro mantenimento. I libri sono stati acquistati da Maria Rita Parsi, Rosi Bindi, Mara Carfagna, tua madre e qualche casalinga depressa.
Curiosità
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- Sostiene che la sola visione di Vladimir Luxuria, Platinette e Renato Zero faccia diventare gay all'istante.
- È contro la visione da parte delle donne del film "300" in quanto l'apparizione di quella massa di uomini forti e vigorosi desterebbe loro invidia e quindi voglia di cambiar sesso.
- Imputa Maria De Filippi di disorientare con la sua presenza la sessualità dei telespettatori delle sue trasmissioni.
- Si dice che abbia partecipato alla distruzione di Sodoma e Gomorra.
- È convinta che Rocco Siffredi sia gay soltanto perché gli piace praticare il sesso anale e farsi leccare il buco del didietro.
Voci Correlate
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