Zündapp Janus
DONNE E MOTORI GIOIE E DOLORI
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La Zündapp Janus, chiamata ironicamente "autoreverse" da chi si era guardato bene dall'acquistarla, e "dannata carretta" da chi invece l'aveva fatto, è stata una piccola vettura tedesca prodotta dalla Zündapp tra il 1957 e il 1959.
Il fatto che somigliasse molto alla Iso Isetta, e che quest'ultima fosse stata prodotta fino al 1956, gettava inquietanti dubbi sulla provenienza del progetto. La notizia che l'ideatore dell'utilitaria italiana fosse stato lapidato doveva essere falsa, evidentemente l'aveva sfangata.
Prima della sua messa in commercio, il primato di "Eccelsa bojata semovente" era saldamente in mano alla Glas Goggomobil, prodotta a partire dal 1955. Gli esperti del settore capirono però - da subito - che non ci sarebbe stato confronto: l'idea delle portiere davanti e dietro era davvero ineguagliabile, l'unico modo per superarla sarebbe stato entrare nell'auto attraverso una botola, ma questo avrebbe richiesto sempre la presenza di un tombino a disposizione, oppure di un ponte da officina.
Nella storia della produzione automobilistica tedesca rappresenta una macchia indelebile, una discutibile trovata ingegneristica che in seguito hanno tentato (invano) di far dimenticare con Mercedes e BMW.
Storia
La Zündapp (Zünder-Apparatebau-Gesellschaft MbH) era un'affermata casa motociclistica tedesca, attiva già dal 1917, considerata un punto di riferimento all'interno della Nürnberger Motorradindustrie e da tutti quelli dediti allo scippo. Fino a quel momento aveva prodotto esclusivamente motociclette di grande pregio, tra esse il noto sidecar KS-750 della Wehrmacht. La scelta di passare al settore automobilistico gettò l'intero staff tecnico nello sgomento: nessuno aveva mai progettato una vettura.
Qualcuno aveva ipotizzato che la vicinanza con un fatiscente deposito di iprite avesse in qualche modo condizionato tale scelta, altri pensarono ad una partita di birra andata a male, altri ancora ai primi esperimenti sui Wüberoni pollo e tacchino.
Serviva chiaramente l'aiuto di gente competente ma, allo stesso tempo, non si voleva fare la figura dei pirla rivolgendosi alla concorrenza. La scelta cadde sulla Dornier-Werke GmbH (originariamente Zeppelin Werk Lindau GmbH) una azienda aeronautica con sede sul lago di Costanza. L'idea tutto sommato aveva senso: una moto ha due ruote e l'aereo almeno sei, arrivare a quattro sarebbe stata una conseguenza matematica.
La sistemazione delle portiere sulla parte anteriore e posteriore dell'automobile, spacciata per una pionieristica scelta che avrebbe presto fatto scuola, in realtà scaturì da una fotocopia fronte-retro fatta a cazzo di cane da una segretaria assunta da poco. Il danno oramai era fatto, bisognava scegliere un nome che spiegasse quell'assurdità. Dopo aver scartato Due Facce, Maleppeggio e Contronatura, la scelta cadde su Janus, divinità solitamente raffigurata con un doppio volto rivolto in entrambe le direzioni.
La presentazione ufficiale, prevista inizialmente al Salone dell'automobile di Francoforte, fu spostata per pudore al Salottino delle trebbiatrici di Bamberga, evento fieristico di grande interesse per gli appassionati di motozappe. Dopo aver costruito 1.300 vetture la Zündapp decise
di abbandonare il progetto e cedette lo stabilimento alla Bosch. L'anno seguente, con un totale 6.902 Janus in circolazione, la Bosch smise di produrle e tornò a fare trapani.
Caratteristiche
- Concept: l'idea di far viaggiare i passeggeri al contrario fu molto apprezzata dai rapinatori di banche, potevano controllare meglio gli sbirri che li inseguivano e sparargli senza difficoltà. Di contro, poteva rappresentare un problema in caso di tamponamento e in presenza di qualcuno debole di stomaco. Questi piccoli grattacapi furono risolti col proverbiale pragmatismo tedesco, le vetture uscivano già equipaggiate con parastinchi e sacchetti per il vomito.
- Interni: i sedili erano realizzati con la logica del divano-letto, lo schienale si otteneva spingendo simultaneamente da ambo i lati. In posizione orizzontale la vettura si tramutava in un sarcofago sepolcrale a due piazze, copia fedele di quello del faraone Semiassis III e della sua sposa Fanalhotep.
- Sterzo: serviva solo per capire da che parte doveva salire l'autista, per girare bastava mettere fuori la mano "a paletta" e sfruttarla come timone contrastando il vento. In tal modo si sopperiva anche all'assenza delle frecce.
- Motore: era il monocilindrico due tempi da 245 cm³ dello scooter Bella, anch'esso prodotto dalla Zündapp. Con un totale di 22 pezzi era il meccanismo più complesso assemblato dalla fabbrica dopo il tosaerba Attiloüpp. La potenza era di 14 hp (10,4 kW) che spingevano la Janus fino alla ragguardevole velocità di 80 km/h. La frenata era buona, grazie ai freni a disco posteriori e a quelli a musicassetta anteriori.
- Plancia: No.
- Portabagagli: AHAHAH!!!
Lo spot dell'epoca
La visione è consigliata ad un pubblico mentalmente stabile.
Curiosità
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- Il Professor Zündapp è uno dei personaggi nella serie di cartoni animati Cars. Alla Disney serviva una vettura che impersonasse l'efficienza crucca e allo stesso tempo che fosse ridicola, la Janus era dunque una scelta obbligata.
- Ogni anno si tiene in Germania un rally riservato alle Janus. Nonostante la geniale trovata per liberarsene, ad oggi ne sopravvivono circa 800 esemplari.
- In caso di tamponamento a catena è previsto in dotazione un martello frangivetro per salvare la pelle.
- In caso di investimento laterale i due sportelli si aprono automaticamente e le persone all'interno vengono sparate fuori dall'onda d'urto.
- In Germania i possessori di una Janus possono "rechtsstaat" (di diritto) appellarsi all'infermità mentale in caso di omicidio.
- Le ruote della Janus sono le stesse del modello Baby Happy della Peg Perego.
- I pezzi di ricambio della Janus sono oggi commercializzati dalla Lego.
- La scritta Janus 250 fu messa per identificare facilmente il lato guida.
Note
- ^ oppure una persona "normale" che affitti un'auto inglese