Zecca dell'amore

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia liberalizzata (ma solo in Olanda).
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Minchia, quanto prude »
« Nel mio intimo c'è Chilly »
(Beatrice Borromeo su la sua zecca dell'amore di nome Chilly)

La Zecca dell'amore (Zeccha mutandarum) è un insetto ematofago, parassita dei genitali della specie umana.

Habitat

La zecca maschio colonizza tipicamente gli organi genitourinari degli umani di sesso maschile. Esso sugge il sangue dal pene, che in seguito al morso va incontro a rigidità, gonfiore e arrossamento. A quel punto, l'unico modo per ottenere sollievo e rimuovere la tumefazione è rappresentato dal vigoroso sfregamento della pelle peniena. Tuttavia, il massaggio manuale costituisce un mero palliativo, in quanto la zecca permane ancora in sede, pronta a pungere di nuovo.

È qui che entra in scena l'esemplare femmina di zecca dell'amore. Specularmente alla sua controparte, essa si stanzia in profondità all'interno dei genitali della donna. Quando morde il tessuto per succhiare sangue, l'ospite umana avverte un forte prurito nelle sue zone intime: anche lei sarebbe tentata di fare da sola ma, istintivamente, sa che l'unico rimedio efficace per l'irritazione sarà sfregare energicamente la zona interessata con il mezzo apposito.

Ciclo riproduttivo

Grazie al rilascio di feromoni, la zecca femmina segnala la sua vicinanza al maschio, il quale in risposta morde immediatamente il suo ospite. Così facendo, si innescano nei due umani dei complessi meccanismi di interazione che porteranno finalmente le due zecche a incontrarsi in sede vaginale. A quel punto la zecca maschio abbandonerà la sua tana per accoppiarsi con la femmina; subito dopo morirà annegato dal fiotto di sperma o divorato dalla compagna.
Agendo in questo modo l'umano maschio si libera dalla sua zecca per tutto il tempo necessario (comunque poco) affinché una nuova zecca dell'amore si stanzi sul suo pene: questo spiega perché egli prediliga di gran lunga questo metodo a quello, molto meno efficace, della masturbatio.

Una zecca dell'amore nella sua tana

Si pensa invece che la zecca femmina rimanga la stessa per tutta la vita della donna. Tipicamente, se è stata fecondata dal maschio, essa non morde di nuovo la sua ospite fino a quando non ha deposto le uova dell'accoppiamento precedente. La durata di quest'attesa è del tutto imprevedibile: prima che la donna avverta di nuovo prurito possono trascorrere pochi minuti così come anni.

Sottospecie analis

Non è chiaro il rapporto della Zeccha analis con la più comune zecca dell'amore. È noto che alcune donne possiedono una seconda zecca in posizione anale, la quale ha un ciclo riproduttivo pressoché identico a quello dell'esemplare vaginale (a parte i tempi). Recenti studi indicano tuttavia che anche alcuni uomini presentano una zecca dell'amore nell'ano: e questa avrebbe la capacità di rilasciare feromoni, come la zecca vaginale, a cui però solo una minoranza di zecche maschio sono reattive. Le stesse zecche, per di più, non rispondono invece al richiamo delle zecche vaginali. Gli scienziati giapponesi finora non hanno trovato risposta a questo mistero.

Curiosità

  • Nella donna, il prurito provocato dal morso della zecca dell'amore si associa alla rapida scomparsa del mal di testa cronico che l'affligge.
  • Le zecche dell'amore hanno a loro volta delle microzecche dell'amore sui loro genitali, le quali possiedono delle nanozecche dell'amore sui loro, che a loro volta...